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Economia

Coop 'false', la difesa delle associazioni: 'Irregolari? Quelle segnalate, da noi'

Confcooperative chiede un cambio di passo, ma specifica che i controlli non sono fatti a campione, ma su precisa segnalazione

Ben il 40% delle 5.051 cooperative attive in Emilia-Romagna non aderisce ad alcuna associazione di riferimento (contro un 60% targato Legacoop, Confcooperative o Agci) ed e' li' che si possono annidare piu' facilmente le aziende spurie o irregolari.

La questione emerge questa mattina attorno alla terza conferenza regionale della cooperazione, di scena a Bologna nella sede della Regione, e a battere un colpo è il presidente di Confcooperative Emilia-Romagna Francesco Milza. Che spiega: "Non è corretto affermare, come qualcuno ha fatto, che la gran parte delle oltre 5.000 cooperative in Emilia-Romagna è irregolare. Il problema, infatti, si annida in quelle troppe cooperative- puntualizza Milza parlando alla 'Dire'- che non aderiscono a nessuna centrale e il cui controllo è demandato solo allo Stato, attraverso una revisione che spesso non viene eseguita nei tempi dovuti".

Se n'era parlato anche qualche mese fa alla presentazione dell'ultimo consuntivo Confcooperative e in questo solco sprona Milza: "È arrivato il momento di cambiare passo e reagire con forza a questa situazione. Serve denunciare con ancora più insistenza agli organi competenti quelle false cooperative che sfruttano i lavoratori, falsano la concorrenza e infangano il nostro sistema. Ma non possiamo 'pagare' questa azione di denuncia con la diffusione di rappresentazioni non corrette". Proprio quest'ultimo aspetto diventa più che mai delicato, almeno stando alle reazioni dei cooperatori oggi ai dati diffusi dalla commissione regionale sulle coop spurie ieri sera.

 "Tra le 249 cooperative della regione ispezionate dagli organismi di controllo, il 75% delle quali risultate con irregolarita', ce ne sono molte- ragiona il numero uno Confcooperative- che abbiamo provveduto noi come centrali cooperative regionali a segnalare, sia agli osservatori provinciali sia direttamente agli organi di controllo. Ma adesso, oltre al danno enorme che ci causano queste false cooperative, dobbiamo fare i conti con la beffa: perché proprio grazie ad un'azione di vigilanza e denuncia che abbiamo portato avanti- scuote la testa Milza- ci troviamo davanti ad una distorta rappresentazione del sistema cooperativo regionale".

In ogni caso, Confcooperative si dice al lavoro nei territori per mappare le situazioni irregolari e segnalarle agli ispettori. "Ai cooperatori- raccomanda ancora Milza- oggi è chiesto il coraggio di agire e osare, non dobbiamo avere paura di difendere il nostro movimento e nemmeno di correggerlo ove ce ne fosse necessità. Ma non possiamo nemmeno accettare che per colpa di qualche falsa cooperativa, peraltro da noi stessi denunciata, venga messo in discussione l'intero sistema sano che solo per quel che concerne Confcooperative- rimarca il suo poresidente- garantisce un'occupazione a quasi 80mila persone in questa regione, con 23mila posti di lavoro in più creati negli ultimi 10 anni caratterizzati dalla crisi economica". (Lud/ Dire)

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