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Economia

Lavoro, entro fine anno 23mila assunzioni: ecco i curriculum dei settori più richiesti

Nell'area metropolitana recuperata tutta la ricchezza perduta durante la crisi. Grande slancio del settore Food, segnano il passo Design e mobili. I profili più ricercati? Giovani under 30 con curriculum Hi-Tech, Ict e wellness

CI sono ottime notizie per il lavoro nel territorio metropolitano. I numeri della Camera di commercio, illustrati questa mattina in commissione Attività produttive a Palazzo D'Accursio, testimoniano la vivacità del tessuto economico locale. Un dato su tutti: da settembre fino alla fine dell'anno le imprese prevedono di assumere 23.300 persone, per lo più profili ad alta specializzazione.

Non solo. l'analisi di Unioncamere certifica sia l'uscita dalla crisi dell'economia bolognese, sia, addirittura, il superamento dei livelli di valore aggiunto pre-crisi. Anche le stime del Pil per il 2017 sono state riviste al rialzo: la crescita del prodotto interno lordo dell'area metropolitana dovrebbe arrivare a sfiorare quest'anno il 2%.

"Se l'Emilia-Romagna è la locomotiva del Paese, Bologna è la testa di questa locomotiva", chiosa Giuido Caselli, direttore centro studi e ricerche di Unioncamere. La ripresa del mercato del lavoro è diretta conseguenza di questi andamenti. Tuttavia, evidenzia il segretario generale della Mercanzia, Giada Gradi, la ricerca di personale si orienta per lo più verso candidati con un curriculum di livelli.

Dei nuovi posti di lavoro che le aziende bolognesi si apprestano a occupare, la fetta più grande, il 36%, è fatta da figure impiegatizie con competenze nelle nuove tecnologie, Il 21% dei contratti riguarderà personale ad alta specializzazione, il 26% operai specializzati. Solo il 16% delle assunzioni avvverà per professioni non qualificate. Il 38% delle ricerche è indirizzato verso giovani sotto i 30 anni. Informatici e progettisti sono le figure che si trovano più difficilmente sul mercato.

"Sul fronte del reperimento del personale ci sono delle criticità, questo ci obbliga a prenderci una responsabilità come amministrazione, avendo cura di formare nella maniera giusta i nostri giovani e i nostri cittadini", riconosce l'assessore comunale al Bilancio, Davide Conte.

I numeri, tuttavia, inducono alla fiducia: in generale, i livelli economici antecedenti al 2007 sono stati superati del 3,8% (la regione ha ancora un gap negativo dell'1,8%, l'Italia del 5,6%). La manifattura, tuttavia, resta un passo indietro: la recessione è stata pesante e ancora resta recuperare il 2,6% di valore aggiunto (in questo caso l'Emilia-Romagna è messa meglio ed è sotto appena dell'0,8%). Basti pensare che dal 2012 al 2017 nel solo comune di Bologna è andato perduto il 10% delle imprese manifatturiere, con un calo degli addetti del 5,5%.

Tra i settori che tengono per numero di imprese, oltre ad alcuni comparti della meccanica, si registrano le performance dell'alimentare, trainato dal boom dell'enograstronomia sotto le Due Torri, dell'elettronica e dei metalli. Grandi difficoltà per il sistema moda e per il legno. L'export continua ad essere una delle principali leve della crescita. Borgo Panigale continua ad essere il quartiere 'operaio' per antonomasia: qui si concentra il 28,5% della manodopera della manifattura cittadina

Il futuro? per certi versi è un'incognita, soprattutto se si guarda ai settori dove nascono le nuove aziende: al primo posto c'è il commercio al dettaglio non alimentare ("negozi per la vendita di sigarette elettroniche e 'tutto a 99 cent", precisa Caselli). Seguono non meglio precisati procacciatori d'affari e agenti senza la prevalenza di un prodotto in particolare: "Tutte forme di auto-imprenditorialità che che intercettano nuovi bisogni e nuove domande da parte di persone e imprese", osserva l'analista di Unioncamere.

Tolte queste realtà è nella tecnologia, nell'Ict e nel wellness che nascono le nuove imprese più strutturate. Segno che il futuro del manifatturiero, conclude Caselli, è nelle competenze e nella distintività di un sistema che sa innovare e guardare al mondo. Le sfide che attendono la manifattura bolognese sono complesse. "La ripresa ma è fiacca, va sostenuta", avverte lanfranco Massari, coorrinatore di TimBo, il tavolo metropolitano dell'imprenditoria bolognese.

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