"Legge Stabilità: abolizione delle province", Ful Emilia Romagna sostiene la lotta dei lavoratori
"LEGGE di STABILITA’: ABOLIZIONE delle PROVINCE" Il Ful dell' Emilia Romagna sotiene la lotta dei lavoratori delle province. Oltre 1800 i dipendenti delle province dell' Emilia Romagna in esubero. «Noi dipendenti delle province, che nei prossimi due anni non avremo garantito lo stipendio e al termine dei quali non sapremo chi saranno i nostri nuovi “ padroni»
Eliminare le Province significa eliminare servizi primari ed esternalizzare i pochi ancora garantiti.Eliminare le Province significa mettere in mobilità le lavoratrici ed i lavoratori.
Il tentativo di neutralizzare la contrattazione di primo livello a favore di quella di secondo, ideato dai padroni e accettato dai sindacati, si manifesta oggi nel Pubblico Impiego, in tutte le sue forme nei provvedimenti adottati dalla recente Legge di Stabilita' emanata dal Governo Renzi.Noi dipendenti delle province, che nei prossimi due anni non avremo garantito lo stipendio e al termine dei quali non sapremo chi saranno i nostri nuovi " padroni".
Nel panorama della classe lavoratrice, sulla scia delle collaudate guerre tra poveri, che storicamente hanno teso a mettere i dipendenti privati contro quelli pubblici, gli impiegati contro gli operai, i precari contro gli stabilizzati, la sorte di noi lavoratori delle province potrebbe anche assumere poco rilievo, visto che l'attenzione maggiore la si deve concentrare su ciò che verrà meno in termine di servizi ai cittadini e sui rischi, se non la certezza che queste operazioni sfocino nella esternalizzazione, e quindi nel regalo ai privati, della gestione di questi servizi pubblici (a partire dalla manutenzione delle strade e degli istituti scolastici.E' una Legge di stabilità che promette il rilancio dell'occupazione, tagliando invece ad una Regione come l'Emilia Romagna ulteriori 4 miliardi di Euro.Considerato che l'80% delle risorse regionali è investito nella Sanità, risulta evidente che il taglio si scaricherà per intero sui cittadini e sulla loro salute.
Vanno denunciate le responsabilità politiche a tutti i livelli di Governo.
Ora, i sindacati concertativi, seppur complici, dell' avere sottoscritto assieme a Confindustria il patto tra produttori che prevedeva l'abolizione delle Province, fanno sentire la propria voce.Ci troviamo di fronte agli effetti devastanti di scelte politiche dissennate, sfociate in una legge che invece di rilanciare i livelli occupazionali, accentua i processi di Mobilità a livello nazionale ed intercompartimentale, la cassa integrazione all'80% dello stipendio e senza salari accessori, ed a seguire il rischio concreto del licenziamento.Questo piano di smantellamento coinvolgerà in Emilia Romagna 1.800 lavoratori delle Province.Ad oggi non prevede neppure il prolungamento dei contratti a tempo determinato, alla faccia della sentenza della Corte Europea sul precariato nelle Pubbliche Amministrazioni ( l'U.E. va bene solo quando è contro i lavoratori ! )
Non sarà certo il rispolverare ipocritamente il ruolo salvifico dell'unità sindacale ad impedire questo inevitabile processo, ma solo ed esclusivamente :L'UNITA' DELLA CLASSE LAVORATRICE E DELLA CLASSE OPERAIA IN PRIMO LUOGO.
COSTRUIAMO INSIEME IL FRONTE UNITARIO DEI LAVORATORI!
FUL- Emilia Romagna
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