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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Porto / Via Pasubio

Magneti Marelli, 'faida' tra sindacati in casa Fiat

Estromessi da riunioni i metalmeccanici Cgil.Questa l'accusa di Fiom, che attacca Cisl: "Voi ramo d'azienda, no sindacato". I 'rivali' non ci stanno: "Falsità"

E' ancora lite in casa Fiat a Bologna, dove i sindacati continuano la schermaglia cominciata con il rifiuto di Cgil di siglare il nuovo contratto e la conseguente 'cacciata' /'uscita' (a seconda dei punti di vista) dei delegati Fiom dalla Magneti Marelli (ex Weber).

Ad attizzare nuovamente il fuoco è l'ultimo  'siluro' lanciato da Bruno Papignani, segretario della Fiom bolognese al suo omologo della Cisl, Marino Mazzini: "Su questa strada finirete per essere un ramo d'azienda, non un sindacato dei lavoratori". L'ultimo battibecco tra Fim e Uilm da un lato e la Fiom dall'altro è nato dopo un'assemblea dei lavoratori convocata ieri da Cisl e Uil nello stabilimento di via Pasubio per spiegare nei dettagli il nuovo contratto, valido anche per l'azienda bolognese che fa parte del gruppo di Torino. Un incontro organizzato senza informare i 'rivali', accusano i metalmeccanici della Cgil.

"Non è vero", replica la Cisl spiegando di aver messo l'annuncio sulla bacheca sindacale giorni fa ("Altrimenti i lavoratori come facevano a saperlo, e quindi a venire in assemblea?", fa notare Mazzini). Secondo entrambi i 'fronti', all'assemblea hanno partecipato anche i segretari territoriali, regionali e un 'nazionale' di Fim e Uilm. Ma sul resto le versioni non sempre coincidono. Per Papignani, "molti lavoratori hanno deciso di non partecipare, i presenti erano 184 su 665. Un iscritto Fiom è intervenuto ricevendo molti applausi", mentre "quando ha preso la parola il rappresentante della Fim interno, i lavoratori si sono alzati in massa abbandonando l'assemblea". Tutto falso, per la Uilm: "La Fiom ha distorto la cronaca di quanto è avvenuto nell'assemblea all'ex Weber sul contratto Fiat - si legge in una nota - addirittura sostenendo che, quando il microfono è arrivato nelle mani dei rappresentanti di Fim e Uilm, gli operai non sono rimasti a sentire".

Come se non bastasse, durante l'assemblea è stato approvato all'unanimità con 184 sì un ordine del giorno presentato da alcuni lavoratori per chiedere a Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione quadri e capi Fiat di indire subito un referendum sul nuovo contratto. "Ma quella richiesta non era all'ordine del giorno dell'assemblea", evidenzia Mazzini ricordando poi che il nuovo contratto Fiat è stato già votato nella ex Weber a metà gennaio (hanno prevalso i 'no') e invocando l'accordo interconfederale sulla rappresentanza sindacale firmato anche dalla Cgil il 28 giugno 2011. "Lì si dice che gli accordi sindacali sono validati facendoli votare dalla maggioranza delle Rsu e questo l'abbiamo fatto - spiega il segretario dei metalmeccanici Cisl - Non si possono invocare le regole solo quando fa comodo..". Ancora più tranchant Papignani: "Prima o poi dovranno fare i conti con la storia e con i lavoratori".

 

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