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Vendita Magneti Marelli. Lavoratori in ansia: "Manterranno i siti produttivi italiani e i livelli di occupazione?"

C'è preoccupazione tra i lavoratori, desiderosi di capire "se le dichiarazioni della nuova proprietà si concretizzeranno e se manterranno i siti produttivi italiani e i livelli di occupazione"

La Magneti Marelli venduta alla giapponese Calsonic Kansei per sei miliardi di euro attraverso un accordo raggiunto fra Fca e il fondo americano KKR qualche giorno fa: quale sarà il destino dei lavoratori degli stabilimenti di Bologna e di Crevalcore? L'interrogativo c'è ed è di notevoli dimensioni per tutti i 1.300 dipendenti occupati nel territorio felsineo (374 a Crevalcore e circa 900 a Bologna). 

«L'incertezza crea preoccupazione e noi lavoratori non sappiamo cosa succederà davvero - spiega Daria Marrucci, dipendente allo stabilimento di Bologna - vedremo se le dichiarazioni della nuova proprietà si concretizzeranno realmente e se come annunciato manterranno i siti produttivi italiani e i livelli di occupazione. Da un punto di vista dei diritti speriamo di poter rientrare nel contratto nazionale e non essere più i metalmeccanici con gli stipendi più bassi d'Italia. Ci siamo fusi con un'azienda che pare essere complementare alla nostre linee di business e questo ci fa ben sperare che sull'effettivo interesse, anche se c'è il rischio che possano prendere i nostri brevetti (di legittima proprietà den nuovo proprietario ndr) e portarli altrove...».

Stabilimenti a Bologna e Crevalcore: da tempo si parlava di una possibile vendita

Mentre lo stabilimento di Crevalcore è produttivo infatti, nella sede bolognese dell'azienda si fa ricerca e sviluppo e si lavora a brevetti e prototipi (180 gli operai e gli altri oltre 700 impiegati e ingegneri): «Qui a Bologna fra i vari progetti lavoriamo a quello sul motore elettrico, che va nella direzione della mobilità sostenibile del futuro. E siamo gli unici in Italia».

Mimmo Lisi, delegato Fiom: «Auspichiamo che le voci che circolano possano trovare conferma - spiega il sindacalista riferendosi ai rapporti non proprio idilliaci intercorsi dal 2012 ad oggi fra azienda e lavoratori e di un possibile miglioramento delle condizioni con il passaggio di proprietà -  c'è un certo ottimismo perchè in fin dei conti adesso abbiamo il peggior contratto che si possa avere sia dal punto di vista della turnazione che degli stipendi». Il prossimo 29 ottobre è fissato un incontro a Milano alla Magneti Marelli, mentre il 30 di questo stesso mese ci sarà un tavolo al Ministero. 

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