Mediaset scricchiola, si 'tagliano' teste: sciopera anche la sede di Bologna

Tempi duri anche per Mediaset, fino a ieri leader della tv italiana, oggi si trova invece a scricchiolare sotto la mannaia della concorrenza. Destabilizzata dal digitale terrestre, l'azienda tv ha perso pubblicità, di conseguenza i ricavi sono andati a picco e oggi si corre ai ripari 'tagliando' teste.
E' dunque agitazione tra i lavoratori, domani scioperano anche i dipendenti della sede Videotime di Bologna, coinvolta dalla cessione decisa dal gruppo del biscione il 10 luglio scorsa e comunicata lunedì ai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Rsu, che hanno proclamato otto ore di sciopero di cui le prime quattro domani in tutte le sedi e le società del gruppo.

I SINDACATI SI ARMANO. Nel capoluogo felsineo lavorano otto delle 74 persone (operatori Eng, montatori Rvm, tecnici audio/video) impiegate in azienda da molto tempo, alcuni anche da 30 anni, che hanno "contribuito al raggiungimento degli ottimi risultati che Mediaset ha sino ad oggi conseguito", protestano in una nota Slc e Fistel di Bologna: "ora che Mediaset guadagna di meno decide di tagliare le teste, ed esternalizza i suoi dipendenti in una NewCo che dovrebbe, a dir loro, diventare competitiva come i 'service' esterni. Non è certo un buon esempio per l'imprenditoria italiana", che giunge "proprio da chi si è sempre vantato di sviluppare strategie virtuose nei confronti dell'occupazione e delle relazioni con i propri dipendenti". Ancor più preoccupante è che "l'azienda ha preannunciato che non è l'unica operazione che vuole attuare" e che tra le motivazioni ci sia "il fatto che i 'service' esterni costano sensibilmente di meno: sappiamo bene tutti che i costi dei free lance sono il frutto di un sistema 'drogato' al ribasso di cui Mediaset e Rai sono fra i maggiori responsabili. Con questa operazione - aggiungono - Mediaset punta ad alimentare il precariato e lo sfruttamento".