Meliconi, 33 lavoratori a rischio: sciopero contro i licenziamenti
33 lavoratori su 171 rischiano di rimanere senza lavoro. Mentre "le soluzioni alternative esistono - secondo Fim e Fiom - e vanno utilizzate"
33 lavoratori su 171 a rischio alla Meliconi di Cadriano. I dipendenti si sono riuniti oggi in assemblea, dopo il quinto incontro con l'azienda, per discutere della procedura di licenziamento.
Inseguito alla riunione si è deciso di proclamare uno sciopero "contro la scelta unilaterale dell'azienda di procedere ai licenziamenti e contro la chiusura della discussione sull'utilizzo di ammortizzatori sociali conservativi, che eviterebbero gli esuberi". Così fanno sapere le organizzazioni sindacali, che ritengono "gravissimo l'atteggiamento dell'azienda e invitano la stessa a cambiare la propria posizione", già a partire dall'incontro programmato per lunedì 16 novembre, presso la Città metropolitana.
Le soluzioni alternative esistono e vanno utilizzate, per Fim e Fiom. "Meliconi - dichiara Roberta Castronuovo della Fim Cisl Area metropolitana bolognese - è un'azienda che non risolverà i propri problemi attraverso licenziamenti. Occorre invece riprogrammare la strategia industriale allo scopo di aumentare le vendite e riorganizzare l'intera fabbrica, partendo dalla formazione professionale e dalla valorizzazione delle attuali mansioni non all'avanguardia nel 2016".
Le fa eco Giuliana Righi - della Fiom Cgil Bologna- "È inaccettabile - dichiara - che l'azienda pensi di risolvere i propri problemi con dei licenziamenti. In questa azienda ci sono lavoratori e lavoratrici che hanno anzianità di 20 -30 anni, che hanno faticato dentro questa fabbrica e che non possono accettare di essere considerati dei numeri".