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Lavoro, il mercato si sblocca: al via 4000 nuove assunzioni

Tecnici amministrativi, finanziari e bancari, cuochi, camerieri e operai specializzati: queste le figure più ricercate nel capoluogo felsineo. Buone prospettive anche per gli 'alti profili'

Il mercato del lavoro bolognese pare giunto ad una svolta positiva. Dopo il fermo dei mesi scorsi, nell'arco del 2012, infatti, sono in previsione 4.020 nuove assunzioni. E' quanto risulta dall'indagine Exclesior sui programmi occupazionali delle imprese rilevati da Unioncamere per la provincia di Bologna.

FIGURE PIU' RICHIESTE. Tecnici amministrativi, finanziari e bancari, cuochi, camerieri e operai nelle attività metalmeccaniche e elettromeccaniche: questa la 'top-five' delle figure professionali più ricercate del momento. Ricercatissimi anche commessi e personale di vendita nelle attività commerciali, addetti alla gestione dei magazzini e spedizionieri.

ALTI PROFILI. Anche per loro la prospettiva appare più rosea rispetto ai mesi che ci siamo lasciati alle spalle. Piuttosto sostenuta, supera le 1300 unità, (33% del totale), infatti, è la richiesta delle professioni 'high skill', cioé dirigenti, professioni altamente specializzate e tecnici. Questa domanda di figure di alto profilo supera di otto punti la media regionale e di 11 punti quella nazionale.

SETTORI PIU' GETTONATI. Tre assunzioni previste su quattro si concentrano nei servizi, dove prevale il turismo-ristorazione (oltre 700 assunzioni, pari al 18% del totale), seguito dal commercio (500 assunzioni, 13%) e dai servizi alle persone (450, 11%). Nell'industria le assunzioni si concentreranno soprattutto nella metalmeccanica ed elettronica (600 assunzioni, 15% del totale). Le assunzioni sono distribuite abbastanza equamente fra imprese con meno di 50 dipendenti (47% del totale) e imprese di maggiori dimensioni (53%).

TITOLI DI STUDIO. A laureati e diplomati è rivolto il 58% delle assunzioni previste. In quattro casi su dieci gli imprenditori bolognesi ritengono necessaria la laurea specialistica. La laurea triennale è invece considerata preferibile solo in poco meno di due casi su dieci. Il contratto che viene proposto è nel 60% dei casi a tempo determinato. Percentuale che sale al 70% nelle aziende con meno di cinquanta dipendenti.
 

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