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Economia

Frode dell'olio extravergine, Confagricoltura: 'Diffidare dei prezzi bassi: la qualità costa'

La posizione di Confagricoltura Emilia Romagna, dopo che il pm Guariniello ha indagato per frode famose aziende produttrici di olio che non può essere classificato come 'extravergine'

"Diffidare dei prezzi bassi: la qualità costa". Così il presidente della Sezione Olivicola di Confagricoltura Emilia Romagna, Gianluca Tumidei, dopo che il pm Raffaele Guariniello   ha iscritto sul registro degli indagati per frode i responsabili legali di sette famose aziende produttrici di olio (Carapelli, Bertolli, Sasso, Coricelli, Santa Sabina, Prima Donna e Antica Badia). In pratica, a seguito di analisi di laboratorio, alcuni tipi di olio in commercio non possono essere classificati come extravergine. 

Tumidei chiede di "operare affinché la qualità espressa dal territorio sia riconosciuta dal consumatore e sia fonte di redditività per l’olivicoltore. L’Olio di Brisighella - aa esempio - è noto in tutto il mondo e venduto mediamente a 26-28 euro al litro". 
  
Il tema sarà al centro del convegno “Olio. La qualità paga: come far pagare la qualità?” che si terrà domenica 15 novembre a Coriano di Rimini, promosso dal Comune di Coriano e, tra gli altri, da Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini. Con interventi di Romano Nicolini, vice presidente Arpo; Raffaele Sacchi, docente di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Napoli, uno dei massimi esperti italiani di olio e Silvano Pasquinoni dell’Oleificio Pasquinoni, frantoio Colcor.  
Sarà l’occasione per tracciare la road map futura dell’olivicoltura emiliano romagnola che esprime pochi produttori ma di alta qualità e promuovere la corretta educazione al consumo dell’olio. 

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