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Spending review | Emilia Romagna: le province si riducono a 4

Sofferto l'accorpamento delle Province dell'Emilia Romagna, che scendono da 9 a 4, per effetto della revisione dei costi delle P.A. voluta da Monti per risanare l'economia. Iter complesso: la palla passa alla Regione e infine al Parlamento

Riordino delle province: nasce Bologna Metropolitana, in Emilia la 'Provincia di Piacenza e Parma' e quella di 'Reggio Emilia e Modena'; rimane la Provincia di Ferrara, mentre Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna si uniscono nella 'Provincia di Romagna'. E’ la decisione presa oggi dal Comitato delle Autonomie Locali (Cal), guidato dal Presidente della Provincia di Ferrara Michele Zappaterra, per attuare un precetto di Spending Review. Non hanno votato due comuni del reggiano, le Presidenti della Provincia di Bologna Draghetti  e di Reggio Masini, il sindaco di Sassuolo Caselli, astenuto il Sindaco di Parma Pizzarrotti.

Sarà l’Assemblea legislativa della Regione a concludere l’iter locale entro il 23 ottobre e a mandare la risoluzione al Governo entro il 31 che la valuterà in sede di Conferenza Stato-Regioni-Entil locali.  Poi la parola passa al Parlamento. In prima battuta, il tutto era da concludere entro l’anno, ma manca il Decreto del Presidente del Consiglio, atteso per il 5 settembre, che assegna ai Comuni le risorse e le funzioni che prima erano delle Province.
Non si è trattata di un’approvazione a cuor leggero: tempi stretti e riorganizzazione forzata, lamenta il Presidente Cal, mentre il sindaco di Reggio Emilia Delrio avrebbe voluto una grande Provincia d’Emilia. Tutti concordi nel passare la palla alla Regione che possa trasformare un riordino un po’ fumoso in misura operativa ed efficace.
 

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