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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

I conti in tasca ai bolognesi: i redditi dei cittadini riflettono disuguaglianze varie

Emergono disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori. Le donne guadagnano meno degli uomini, i cittadini stranieri hanno un reddito molto inferiore a quelli dei contribuenti italiani. Le zone più ricche? Sui Colli, Murri e Costa-Saragozza

I conti in tasca ai cittadini bolognesi li ha fatti uno studio curato  dall’Area Programmazione, Controlli e Statistica del Comune di Bologna, analizzando le dichiarazioni dei redditi 2013. Dai dati emergono alcune disuguaglianze generazionali, di genere, di nazionalità e territoriali. 

A  Bologna  nel 2013 i contribuenti erano 294.346 con un reddito imponibile complessivo ai fini dell’addizionale comunale all’Irpef di oltre 7 miliardi  di euro; l’imposta netta pagata ammontava in totale a oltre 1,6 miliardi di euro. Il  reddito  imponibile  medio  per ogni contribuente bolognese è risultato quindi  di  23.904 euro (nel 2012 era pari a 23.682 euro), corrispondente a un’Irpef netta media pagata di 5.514 euro. E' però opportuno rilevare che a Bologna la metà dei contribuenti nel 2013 dichiarava un reddito inferiore a 19.261  euro (cosiddetto  reddito  mediano,  misura  meno  influenzata del reddito  medio  dai valori  estremi  della  distribuzione reddituale fra i cittadini).
Da  una  breve  analisi  relativa  alle  classi  di  reddito nelle quali si collocano  i  contribuenti,  risulta  che  più  della  metà di essi dichiara importi   inferiori  ai  20.000  euro  di  imponibile.  Solo  il  3,1% dei contribuenti  bolognesi  dichiara  più  di  80.000  euro e detiene quasi un quinto del totale dei redditi dichiarati.

I redditi degli uomini e delle donne. L’analisi delle dichiarazioni dei redditi 2013 relativi alle cittadine e ai cittadini  bolognesi  evidenzia  ancora  una significativa  differenza  di genere. I  contribuenti  maschi  (140.824)  hanno  dichiarato  complessivamente  un reddito imponibile di quasi 4,1 miliardi di euro; le contribuenti (153.522) hanno  invece  dichiarato complessivamente un reddito imponibile di quasi 3 miliardi di euro.

Nel  2013  a  Bologna  il  reddito  imponibile  medio degli uomini è quindi risultato pari a 28.851 euro e quello medio delle donne a 19.365 euro.  La metà dei contribuenti maschi nel 2013 aveva un reddito inferiore  a  21.569  euro  (reddito  mediano),  mentre per le femmine tale parametro  era  pari  a  17.042  euro.

Nel  tempo questo divario di genere, misurato dal reddito mediano si è sensibilmente ridotto: nel 2002 lo scarto percentuale  a  favore  degli  uomini  era  del  39%, oltre 12 punti in più rispetto al 26,6% del 2013. Con riferimento alle classi di reddito, si sottolinea come solo il  5%  degli  uomini  dichiari più di 80.000 euro di imponibile, ma per le donne tale percentuale scende addirittura all’1,4%.

I divari di reddito fra generazioni. I  redditi  mediani  dichiarati  per  il  2013  dai  contribuenti bolognesi aumentano  al  crescere  dell’età  fino ai 59 anni, in corrispondenza della fase  finale  del percorso lavorativo; dai 60 anni in poi i redditi via via diminuiscono,  visto  il  livello  mediamente  più  basso  dei  redditi da pensione, in particolare per le persone più anziane.
Se  l’analisi  viene  condotta a livello di genere, appare evidente come in tutte  le classi di età i valori mediani femminili siano inferiori a quelli maschili.  In termini  relativi, il divario è però molto più contenuto tra gli adulti piuttosto che tra gli anziani.

Le tendenze di medio periodo. Confrontando i dati del  2013  con  quelli  del  2002,  opportunamente rivalutati  per  tener  conto  dell’inflazione  che  nello stesso periodo è risultata  pari  al  22%,  appare  evidente, in primo luogo, che il reddito mediano  ha subito nel complesso un leggero incremento (+2,3%). Analizzando però  le singole classi di età, si evince che solo le persone con più di 55 anni  nel  2013  hanno  dichiarato  redditi  il  cui valore, al netto degli effetti  dell’inflazione,  risulta più elevato di quello percepito dai loro coetanei nel 2002.
In  conseguenza di ciò, aumenta la quota di reddito imponibile attribuibile ai  meno  giovani: nel 2013 i contribuenti con più di 60 anni sono il 40,3% del  totale  e  dichiarano il 42,6% dell’ammontare complessivo dei redditi, mentre nel 2002 erano il 39,7% e dichiaravano il 36% del reddito totale. 

La variabilità dei redditi sul territorio. Oltre  al  divario di genere si rilevano a Bologna anche marcate differenze territoriali.  La polarizzazione appare chiarissima consultando le numerose mappe presenti nello studio ed evidenzia che: i  redditi più elevati si registrano nella zona Colli (quasi 43.700 euro di reddito  medio  e 24.200 di reddito mediano dichiarati), nelle quattro zone che compongono il centro storico cittadino, a Murri e a Costa Saragozza. In queste  sette  zone della città nel 2013 risiede il 29,4% dei contribuenti, che  ha  dichiarato il 38,2% del totale dei redditi.
La crisi economica non sembra  aver  modificato  più  di tanto questa concentrazione di ricchezza: anche nel 2002 infatti la quota dei redditi dichiarati dai contribuenti che vivono in queste sette zone era del tutto simile (39,4%); i  valori  più  bassi  si  raggiungono nella periferia ovest e nord, con il minimo  registrato  nelle zone Bolognina e San Donato (entrambe con meno di 18.000 euro di reddito mediano dichiarato nel 2013). In  tutte  le  zone  della  città i redditi mediani dichiarati dagli uomini superano nettamente quelli  delle donne. I divari più accentuati si registrano nelle zone Colli e Murri.

I redditi degli stranieri. Lo   studio  consente  anche  un  approfondimento  sulla  cittadinanza  dei contribuenti.  In  particolare, i contribuenti residenti stranieri nel 2013 sono  stati  a  Bologna  26.531  (pari al 9,4% del totale). Il loro reddito imponibile  relativo all'addizionale comunale all'Irpef ammontava complessivamente a 265,4 milioni di euro. Il  reddito  medio imponibile è risultato dunque pari a circa 10.000 euro e quello mediano, al di sotto del quale si posiziona il 50% dei contribuenti stranieri, a 7.777 euro. 
Il  reddito  medio  e mediano degli stranieri sono molto inferiori a quelli dei  contribuenti  italiani  (rispettivamente  pari  a 26.018 euro e 20.587 euro). Questo divario  riguarda  entrambi i generi, ma è molto più accentuato nel caso delle donne.

I redditi delle famiglie. Altre  elaborazioni  hanno riguardato i redditi delle famiglie: in effetti, per  la  larga  maggioranza  della  popolazione  l’unità di riferimento per valutare  il  reale  grado  di  benessere  socio-economico non è il singolo individuo,  ma la famiglia di appartenenza, nella quale spesso si combinano in modo variabile redditi percepiti da due o più componenti.
Per  quanto  riguarda  i redditi dei nuclei familiari si può osservare come oltre  87.700  famiglie di contribuenti siano composte da una sola persona; il  reddito  mediano dei single  nel 2013 risulta pari a circa 19.700 euro.
Seguono  per  numerosità  le  famiglie di due componenti; in questo caso il reddito  mediano pro capite scende a poco più di 17.000 euro. Meno numerose appaiono le famiglie con 3 o più componenti alle quali viene, come è ovvio, associato via via un reddito mediano pro capite più basso.

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