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Rottamazione ter, scadenza vicina: cosa succede a chi non paga

I contribuenti che devono mettersi in regola con il Fisco hanno a disposizione gli ultimi giorni per pagare la prima rata della cosiddetta ''rottamazione-ter'' delle cartelle

I contribuenti che devono mettersi in regola con il Fisco hanno a disposizione gli ultimi giorni per pagare la prima rata della cosiddetta ''rottamazione-ter'' delle cartelle. La scadenza di mercoledì 31 luglio riguarda circa 1,2 milioni di persone che entro lo scorso 30 aprile hanno aderito alla definizione agevolata prevista dal Decreto Legge 119/2018 e a cui Agenzia delle entrate-Riscossione ha inviato la ''Comunicazione delle somme dovute'', cioè la lettera di risposta con il dettaglio degli importi da pagare e i bollettini delle rate secondo il piano di pagamenti scelto in fase di adesione. I contribuenti ammessi alla ''rottamazione-ter'' pagheranno il debito residuo, senza sanzioni e interessi di mora. Il mancato, insufficiente o tardivo pagamento anche di una sola rata, oltre la tolleranza di cinque giorni prevista per legge, determina, avverte l'Agenzia, l'inefficacia della definizione agevolata, il debito non potrà essere più rateizzato e l'agente della riscossione dovrà riprendere, come previsto dalla legge, le azioni di recupero.

Inoltre, secondo quanto stabilito dal Decreto Crescita che ha riaperto i termini per aderire agli istituti agevolativi della pace fiscale (''rottamazione-ter'' e ''saldo e stralcio''), le cartelle o avvisi già ammessi al pagamento agevolato, con prima o unica rata da pagare entro il 31 luglio 2019, non possono essere nuovamente inseriti in una dichiarazione di adesione perché l'istanza non sarà accolta. Pertanto, con riferimento ai debiti oggetto di una richiesta di ''rottamazione-ter'' presentata entro il 30 aprile, per non perdere i benefici della pace fiscale, è necessario ottemperare al pagamento delle rate del piano, tra cui ovviamente la prima in scadenza il 31 luglio 2019.

Le cartelle e gli avvisi contenuti nella domanda presentata e per i quali il contribuente sceglie di non aderire alla definizione agevolata, non potranno essere rateizzati e Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà riprendere, come previsto dalla legge, le azioni di recupero.
 

Rottamazione ter, come pagare

E' possibile pagare presso la propria banca, agli sportelli bancomat (Atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con il proprio internet banking, agli uffici postali, nei tabaccai aderenti a Banca 5 SpA e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, sul portale di Agenzia delle entrate-Riscossione e con l'App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa.

Si può pagare anche agli sportelli dell'Agente della riscossione dove, però, il prossimo 31 luglio potrebbe registrarsi un consistente afflusso di contribuenti a causa della coincidenza con l'altra scadenza prevista dalla legge (Decreto Crescita), relativa all'ultimo giorno utile per presentare le domande di adesione alla pace fiscale, riaperta a inizio mese. Infine, è possibile pagare mediante compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi liquidi ed esigibili (c.d. crediti certificati) maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della Pubblica Amministrazione. Chi ha scelto di versare le somme dovute in un'unica soluzione, chiuderà la definizione agevolata il 31 luglio 2019. Per gli altri, invece, la legge ha concesso la possibilità di ripartire quanto dovuto in un massimo di 18 rate che, dopo quella di luglio, sono fissate a novembre 2019 e poi febbraio, maggio, luglio e novembre di ogni anno a partire dal 2020.

Rottamazione ter, chi non paga perde i benefici


 

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