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Economia Gaggio Montano

Saeco: nel mezzo della trattativa su esuberi, Philips chiede altra cassa integrazione

Ora lavoratori protestano con distesa di t-shirt per far conoscere la loro situazione. Ministro Guidi alla Camera: 'C'è urgenza, risolvere subito la vertenza'. Fiom bacchetta Pd: Voi avete votato Jobs Act'

Una "catena" di 243 t-shirt rosse numerate legate tra loro con uno spago da stendere sul guard-rail dello stradone tra Riola e Marano di Gaggio Montano, in provincia di Bologna. È l'ultima idea dei lavoratori della Saeco per protestare contro i 243 licenziamenti decisi dalla Philips nello stabilimento di Gaggio e per far conoscere la loro situazione a un numero sempre più alto di persone.

In attesa di ottenere le necessarie autorizzazioni dai Carabinieri per poter stendere le magliette in sicurezza "oggi- spiega alla ''Dire'' Raffaele Falzoni della Rsu Fiom-Cgil dello stabilimento- abbiamo fatto una ''prova generale'' su una collina", documentata da alcune foto postate sulla pagina Facebook "La Saeco non si tocca".

MINISTRO GUIDI ALLA CAMERA: C'È URGENZA, VERTENZA DA RISOLVERE SUBITO. - E' "troppo presto" per prevedere come finirà la trattativa Saeco, ma il Governo conferma tutto il suo impegno per fare cambiare idea all'azienda legata al gruppo Philips e per farlo in tempi brevi. Le parti, sindacati compresi, dovranno tornare a sedersi al tavolo "senza pregiudiziali" in modo da non lasciare intentata alcuna soluzione possibile. Questa, nella sostanza, la risposta fornita oggi da Federica Guidi, ministro dello sviluppo economico, interpellata al question time della Camera dai deputati del Pd. "Prima di tutto- ha detto Guidi- io vorrei riconfermare che c'è la massima attenzione e il massimo impegno da parte mia, del ministero dello Sviluppo economico e di tutto il Governo a seguire con estrema attenzione quotidiana questa vicenda come abbiamo in effetti ahimè dovuto fare molte volte negli ultimi mesi, devo dire anche fortunatamente con piani industriali che erano stati presentati in un modo e sono stati poi alla fine riproposti in maniera sostanzialmente diversa". Però, ha avvertito, "è troppo presto, siamo alle battute veramente iniziali, quindi non posso dare una valutazione di come si svolgerà la trattativa". Tuttavia "quello che posso dire è che abbiamo messo in campo da subito tutti i possibili strumenti, offerto tutti i possibili sostegni -anche, nel caso in cui, come auspico e come ho chiesto all'azienda e anche agli azionisti olandesi, modificassero quel piano industriale- di cui il Governo è naturalmente a disposizione". Naturalmente, sottolinea ancora il ministro, "l'abbiamo fatto in piena consonanza di intenti e di vedute con le Istituzioni locali, quindi a partire dalla Regione, dalla Città metropolitana e dal Comune". Per ora però la proprietà olandese ha opposto una resistenza totale ai tentativi di correggere la rotta sugli esuberi.

"Ribadisco, abbiamo chiesto alla multinazionale di non procedere ad atti unilaterali, di rivedere questo piano industriale, di riconsiderare tutti i possibili strumenti per mantenere le produzioni, modificare il piano industriale e trovare una soluzione che sia compatibile con l''esistenza di un sito e la salvaguardia di questi 243 posti di lavoro", ricorda ancora Guidi. "È evidente che in tutte queste situazioni c'è un'urgenza data da una situazione anche emotiva naturalmente, che io personalmente comprendo, anche da parte dei lavoratori e dall''altra parte l''esigenza di un''azienda che dichiara uno stato di sofferenza". Guidi ha dato la sua "personale disponibilità a riconvocare il tavolo da subito, abbiamo già deciso di iniziare a lavorare in maniera molto stringente come tempi per arrivare a un risultato che sia realmente il più rapido possibile e ho chiesto la disponibilità a entrambe le parti, quindi naturalmente in primis all'azienda e anche alle organizzazioni sindacali, ad entrare in questa trattativa, in questo tavolo che si terrà al ministero dello Sviluppo economico senza pregiudiziali, in modo da non escludere alcuna delle possibili soluzioni su cui il Governo si farà non solo attore e spettatore ma evidentemente promotore di proposte che possono arrivare a una buona riuscita di questa vertenza nel piu'' breve tempo possibile".

Lavoratori in presidio alla Saeco di Gaggio

FIOM BACCHETTA PD: MENO PROPAGANDA, VOI AVETE VOTATO IL JOBS ACT. Nel bel mezzo del braccio di ferro sui 243 esuberi alla Saeco e con il blocco delle merci davanti allo stabilimento di Gaggio, la Philips chiede altre 4 settimane di cassa integrazione. I sindacati sono stati convocati per oggi in azienda per discutere dell'allungamento dell'ammortizzatore a partire dal 9 gennaio. La cig attuale infatti è in scadenza: riguarda circa il 30% della forza lavoro di Saeco, i 150 addetti che, dopo il lungo sciopero seguito all'annuncio dei tagli, sono stati richiamati al lavoro. E' chiaro che in questa situazione e con Philips ferma sugli esuberi la richiesta di nuova cig mette altra tensione sul piatto. Già l'azienda aveva chiesto inutilmente la revoca del blocco delle merci. "Ci chiedono di fare altra ''cassa'', posso solo dire che valuteremo: sentiremo cosa ci dicono e decideremo il da farsi con le Rsu", si limita a commentare Marino Mazzini, segretario Fim-Cisl. Il margine di disponibilità con Philips è del resto ai minimi finchè sul tavolo ci sono i licenziamenti.

Nel frattempo a Roma il Pd, sentita la conferma dell'impegno contro gli esuberi, esprime ringraziamenti "non formali" al ministro dello Sviluppo Guidi, anche e soprattutto "per la celerità" della presa in carico della crisi. "Noi vediamo in questa una crisi esemplare: un investitore estero, una multinazionale con siti localizzati in altri Paesi dell'Unione, la necessità di forti investimenti nello sviluppo per avere un prodotto concorrenziale sul mercato e la presenza di un territorio debole e fragile", riassume la questione il deputato dem Gianluca Benamati, prevedendo che per uscirne servira'' "un percorso che probabilmente non sarà breve ma che dalle parole di Guidi sentiamo si intende affrontare con competenza, con attenzione e con grande determinazione".

Benamati rinnova l'appello al "contenimento e congelamento se è possibile di questi 243 esuberi in una prospettiva di riconversione. Sappiamo non sarà facile" e il Pd si impegna a "essere al fianco" di Guidi, "a sostenerla e a sostenere il Governo in questa azione e a seguire passo dopo passo questa trattativa". Loda l''impegno del ministro anche Roberto Capelli, deputato di Centro democratico: "E' necessario scongiurare con tutti i mezzi la volontà della Philips di delocalizzare la produzione in Romania". Chi ha seguoto passo passo il dibattito alla Camera è stato Bruno Papignani, segretario regionale della Fiom, per poi bollarlo come "inutile momento di propaganda" anche se "la risposta del ministo è stata corretta, poi vedremo i fatti. La cosa che mi colpisce- aggiunge Papignani- su Facebook- è che anche l'amico De Maria (deputato Pd, ndr) ormai faccia fatica a citare le lotte come strumento per imporre decisioni diverse e si dimentichi del sindacato. Del resto Andrea ha votato a favore della liberà dell'impresa di licenziare, cioè il Jobs act; capisco la difficoltà e capisco anche che è da queste parti che bisogna essere rieletti e tutto fa brodo. Tuttavia se il Governo impedisce che ci sia un solo lavoratore che vada via dalla Saeco, allora io sarò in prima fila ad applaudire". (Agenzia Dire)
 

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