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Economia Monghidoro

Stampi Group: ritirata la mobilità, parte la raccolta fondi dei sindacati

A seguito della lettera ufficiale della Regione inviata al liquidatore apre la prospettiva dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali. Sottoscrizione a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori

In presidio permanente da 98 giorni senza retribuzione da 120 giorni e senza ammortizzatori sociali. Sono i Lavoratori della Stampi Group che ieri si sono riuniti in presidio sotto la Prefettura, in Piazza Roosvelt quando lo stesso Prefetto Ennio Mario Sodano si è impegnato a convocare un tavolo in prefettura all’inizio della prossima settimana. 

Ma si intravede uno spiraglio, ovvero il ritiro della mobilità collettiva a seguito della lettera ufficiale della Regione inviata nella mattinata di ieri al liquidatore e delle diverse interlocuzioni telefoniche avvenute, apre finalmente la prospettiva dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Lo fa sapere con una nota l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi: “Era il passo obbligato e necessario per poter richiedere per i lavoratori della Stampi Group le forme più indicate degli ammortizzatori sociali, che già sono alla verifica e allo studio della Regione – aggiunge l’assessore Costi – Da parte nostra continueremo con il massimo impegno a seguire questa situazione aziendale, con il fine di tutelare i lavoratori”.

I sindacati confederali CGIL, CISL e UIL la ritengono una "situazione senza precedenti provocata da un imprenditore predone che ha acquisito il sito dalla Kemet a seguito di un accordo sindacale sancito presso la Regione Emilia Romagna nel 2012 a condizioni di vantaggio quali: un ingente contributo da parte della multinzazionale americana, la concessione a uso gratuito degli immobili per 99 anni e i vantaggi derivanti dalla riassunzione di allora 104 lavoratori dalle liste di mobilità con i relativi sgravi contributivi" ma "dall’autunno 2015, dopo una gestione scellerata e fallimentare dell’impresa, sono iniziati i problemi per i lavoratori". Ritardi nel pagamento degli stipendi che hanno costretto i lavoratori di nuovo alla mobilitazione. Nonostante ripetuti incontri in sede istituzionale al tavolo di crisi, istituito presso la Regione Emilia Romagna, e la concreta manifestazione di interesse a rilevare l’impresa da parte di un imprenditore locale "siamo in presenza di un incomprensibile atteggiamento ostativo da parte dell’attuale proprietà a favorire una soluzione che consenta la salvaguardia delle prospettive produttive e occupazionali che impedisce ad oggi il ricorso a qualsiasi ammortizzatore sociale disponibile", nulla di fatto neanche durante l'ultimo tavolo in Regione. 

Cgil, Cisl e Uil, e Fiom, Fim e Uilm, vista la gravità e la eccezionalità della situazione hanno deciso di promuovere una sottoscrizione a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori della Stampi Group. La RSU e di Fiom, Fim, Uilm predisporrà l’apertura di un Conto corrente dedicato. 

"Per risolvere la drammatica crisi della Stampigroup di Monghidoro serve un sussulto di responsabilità sociale di impresa da parte del sistema delle aziende". Ha dichiarato Simonetta Saliera, presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, in una nota. "La vertenza occupazionale della storica fabbrica in provincia di Bologna, al pari delle altre troppe crisi aziendali che colpiscono il nostro territorio, è una ferita aperta: colpisce la dignità del lavoro e della persona umana e rischia di impoverire il nostro territorio". Le Istituzioni, "in primo luogo la Regione, hanno fatto e stanno facendo molto- assicura Saliera- per arrivare a una soluzione positiva che dia certezza occupazione alle famiglie che vivono una situazione drammatica e prospettiva di sviluppo al nostro Appennino". Soluzione che può essere raggiunta "solo se, a fianco dell'impegno della Regione e di una rinnovata unità di tutti i lavoratori coinvolti, ci sarà il necessario e doveroso impegno sociale delle imprese", conclude la presidente: "Un atto di responsabilita'' di cui il nostro territorio ha diritto". 

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