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Economia

Tasse sulle piccole imprese, Bologna resta al secondo posto in Italia

Carico fiscale sul reddito al 68 per cento, ma in calo. "Il nodo cruciale? Le rendite catastali"

Bologna resta il secondo Comune d'Italia per tassazione sulle piccole e medie imprese, anche se rispetto allo scorso anno la pressione fiscale è diminuita, grazie più che altro all'innalzamento della deducibilità Imu. Ma pure la modifica del regolamento Tari, per le imprese che producono rifiuti speciali, si auspica che produca e possa produrre in futuro "effetti virtuosi".

Lo auspica il direttore di Cna Bologna, Claudio Pazzaglia, commentando l'osservatorio nazionale diffuso oggi e centrato sul prelievo fiscale agli artigiani nei territori. "Bologna non si schioda dal secondo posto, sempre alle spalle di Reggio Calabria", ma emergono appunto due aspetti significativi: il total tax rate (la fetta di reddito se ne va in tass) è sceso dal 72,2% del 2018 al 68,7% di quest'anno.

Allo stesso tempo è migliorato anche il tax free day, il giorno in cui l'azienda di turno smette di pagare le tasse e il suo reddito entra integralmente nel portafoglio: nel 2018 era il 20 settembre, quest'anno è sceso al 7 settembre.

Commenta in generale Pazzaglia: "Alla politica nazionale chiediamo che la deducibilità dell'Imu diventi totale e che la stessa Imu venga ritoccata verso il basso, fino a sparire sugli immobili in cui le aziende svolgono la loro attività. Al Comune di Bologna chiediamo che si arrivi ad una detassazione totale della Tari per le aree dove le aziende producono rifiuti speciali, rifiuti che provvedono esse stesse a smaltire a carico loro. Inoltre, crediamo che debbano essere rivisitate le rendite catastali, che sono altissime: sono queste a portare Bologna al secondo posto in Italia per la tassazione sulle piccole aziende". (Lud/ Dire)

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