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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Porretta Terme

Terme di Porretta: l'asta per la vendita del compendio aziendale è andata deserta

Lavoratori rabbiosi: 'Noi abbandonati'. Sindacati: "Si rischia il licenziamento di tutti i dipendenti e la restituzione della concessione mineraria alla Regione". Pronti a chiedere al giudice fallimentare una proroga dell'esercizio provvisorio, per far spazio ad un imprenditore che sarebbe interessato all'affitto temporaneo di azienda

L'asta per la vendita del compendio aziendale delle Terme di Porretta è andata deserta. "Evidentemente il soggetto imprenditoriale che in questi mesi aveva formalizzato al Tribunale il suo interesse ad acquisire il compendio aziendale ha ritenuto che non ci fossero più le condizioni per formulare una offerta", così commentano la notizia il vicesindaco metropolitano Daniele Manca e il Consigliere con delega alle politiche dell'Appennino Massimo Gnudi, che ribadiscono "se pur in un contesto di maggior incertezza, l'impegno della Città Metropolitana a individuare soluzioni in coerenza  con le norme di riferimento  ed insieme volte a valorizzare e promuovere un ambito da troppo tempo in situazione di difficoltà". L'auspicio dell'amministrazione è che "tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda assumano come interesse primario il rilancio dell'attività termale e la salvaguardia dell'occupazione." 

I sindacati se lo aspettavano un epilogo del genere: "Come era prevedibile - scrive in una nota CGIL Bologna - il ricorso al TAR promosso in queste ore dalla  Società Gruppo Alberghiero Helvethia di Porretta ha ottenuto il risultato sperato, allontanare ogni possibile acquirente. L'asta, di oggi, è andata deserta".

Si delinea ora un quadro "preoccupante". Se venisse confermata - azzardano i sindacati - "l'lintenzione del Giudice fallimentare di procedere alla cessazione totale di ogni attività, per non aggravare la situazione debitoria, nel giro di poche ore si realizzerebbe il disastro più totale: il licenziamento di tutti i dipendenti e la restituzione della concessione mineraria alla Regione. In tal caso Porretta rimarrebbe senza alcuna erogazione di acqua termale per minimo 12/14 mesi, ma più probabilmente ben più a lungo. Si tratterebbe quindi della morte definitiva della vocazione termale del sito".
"Mentre si consuma una ridicola rissa sulla concessione mineraria, l'attività termale è lasciata morire. Siamo convinti - sostengono Cgil e Cisl e le categorie Filcams e Fisascat - che in questo disastro ci siano pesanti responsabilità di più soggetti, dall'imprenditoria del territorio ad alcune istituzioni pubbliche".

In queste ultime ore sarebbe arrivata ai sindacati comunicazione circa un imprenditore termale, che potrebbe avere interesse a formalizzare una proposta di affitto temporaneo di azienda, il "chè permetterebbe la gestione dello stabilimento salvando la stagione 2015 e evitando la chiusura definitiva degli impianti". 

Il prossimo passo sarà la richiesta di incontro urgente al giudice fallimentare incaricato, nel quale i sindacati intendono chiedere  una proroga dell'esercizio provvisorio al fine di consentire la presentazione formale della proposta di affitto. "I dipendenti - riferiscono Cgil - ci hanno oggi esternato il loro rabbioso scoramento, si sentono abbandonati dal territorio, dalle Istituzioni, stanno da anni facendo consistenti sacrifici per salvare gli impianti termali (ancora oggi aspettano 6 mesi di stipendio mai ricevuti dalla precedente gestione). Ora più che mai è però necessario continuare a lottare poichè le terme sono un patrimonio comune dei lavoratori ma anche volano di sviluppo dell'economia montana". 

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