rotate-mobile
Economia Crespellano

Titan chiude a Crespellano, l'azienda: "Necessario per calo di domanda e perdita business"

Protesta a muso duro dei lavoratori. Sindacati denunciano: "I dirigenti americani hanno preso decisioni devastanti per il territorio"

I lavoratori della Titan di Crespellano in stato di agitazione hanno oggi annunciato l'occupazione della fabbrica, "contro la chiusura annunciata dall'azienda".

Non tarda ad arrivare una nota della società con alcune precisazioni circa l’incontro tenutosi nella giornata di giovedì 16 ottobre con le Organizzazioni Sindacali e le Rsu degli stabilimenti Titan Italia di Valsamoggia (BO) e di Finale Emilia (MO) alla presenza di Unindustria Bologna e Confindustria Modena, l’Azienda ha dichiarato la necessità di procedere alla chiusura dello stabilimento di Valsamoggia (BO) che occupa 193 dipendenti.
Il Presidente di Titan Italia ha ribadito "che tale necessità deriva dagli effetti congiunti di uno strutturale calo della domanda di ruote agricole nonché dalla perdita del business con un importante player multinazionale operante nel settore delle costruzioni. A questo si aggiunga la volontà di assicurare alla realtà italiana di Titan un consolidamento delle competenze e della capacità produttive nel vicino sito produttivo di Finale Emilia, contenendo quindi i costi di struttura".
L’Azienda ha altresì dichiarato "la volontà di attivare un confronto aperto nelle opportune sedi, anticipando alle Organizzazioni Sindacali alcune possibili iniziative finalizzate a minimizzare l’impatto sociale di tale decisione".

Fiom Cgil, sul piede di guerra. Il sindacato specifica che "l'azienda ha ieri annunciato che nei prossimi giorni avvierà una procedura di mobilità (licenziamento collettivo) per tutti i 193 dipendenti del sito di Crespellano". Le Rsu Titan bollano come "inaccettabili le decisioni della multinazionale, dal momento che alla chiusura dello stabilimento di Bologna e ai licenziamenti si aggiunge un chiaro disimpegno dell'azienda dal nostro paese, che arriva dopo cinque anni in cui i lavoratori hanno fatto fronte con cassa integrazione, procedure di mobilità e contratti di solidarietà ai cali di volumi registrati nei mercati di riferimento".

La protesta dunque proseguirà a muso duro, come avvisa il sindacato sottolinenado come "l'assemblea dei lavoratori Titan di Crespellano, insieme a tutta la RSU e alla FIOM di Bologna ha deciso all’unanimità di dare una risposta ferma e decisa alla multinazionale americana: da questo momento tutti i lavoratori sono in assemblea permanente, giorno e notte, e dallo stabilimento non uscirà nemmeno un bullone".
"C'è un problema enorme di democrazia, anche economica - chiosa la nota sindacale -perché non possiamo pensare di trovarci di fronte a scelte immodificabili che si traducono in drammi sociali. I dirigenti americani che hanno preso decisioni devastanti per il territorio e i lavoratori devono venire a discutere qui anche di possibili percorsi alternativi e di un vero piano industriale che preveda il mantenimento dell'occupazione e delle professionalità. Per questo chiediamo anche un intervento immediato e deciso delle Istituzioni a tutti i livelli.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Titan chiude a Crespellano, l'azienda: "Necessario per calo di domanda e perdita business"

BolognaToday è in caricamento