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Unionecamere E-R: giù vendite per negozi medio-piccoli, aumenti per la GDO

La ripresa dei consumi non si manifesta in un aumento per le piccole e medie strutture, mentre iper, super e grandi magazzini hanno incrementato le vendite

Un lieve calo (-0,7 per cento) nel terzo trimestre 2015. La ripresa dei consumi non si manifesta in un aumento delle vendite per le piccole e medie strutture. Tendenza negativa per il dettaglio specializzato, mentre iper, super e grandi magazzini hanno incrementato le vendite. Più società di capitale, ma meno imprese del settore (-0,8 per cento): sono 47.091 imprese del dettaglio. 

E' la fotografia di Unioncamere Emilia-Romagna alla vigilia dei saldi invernali. Per un numero crescente di consumatori le vendite di fine stagione rappresentano una occasione di acquisto a prezzi convenienti e potranno contribuire a far risalire i consumi. Nel terzo trimestre 2015 infatti, le vendite a prezzi correnti hanno accusato una leggera flessione (0,7 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2014 per gli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna. La ripartenza dei consumi non si è ancora manifestata in un aumento delle vendite per le piccole e medie strutture. Nel complesso si mantengono stabili i giudizi sull’eccedenza delle giacenze. Grazie alla stagionalità, è atteso un sensibile miglioramento delle vendite nel quarto trimestre. Le tipologie del dettaglio La disomogeneità dei risultati nel trimestre è evidente.

La tendenza negativa ha interessato il dettaglio specializzato, sia quello in prodotti alimentari, che ha perso l’1,9 per cento, sia quello non alimentare, con vendite in calo dell’1,0 per cento. Al contrario la tendenza si è invertita per iper, super e grandi magazzini, che hanno realizzato un incremento delle vendite dell’1,3 per cento. I giudizi sull’eccedenza delle giacenze peggiorano per il dettaglio specializzato, ma migliorano per  iper, super e grandi magazzini. Le attese di miglioramento delle vendite del dettaglio specializzato nel quarto trimestre sono più contenute rispetto a quelle sensibilmente più forti di iper, super e grandi magazzini.commercio unioncamere-2

L’andamento delle vendite è risultato correlato con la dimensione aziendale, con un effetto soglia. La flessione è stata più ampia per la piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti, -2,5 per cento , e più contenuta per le medie imprese, da 6 a 19 addetti, -1,1 per cento. Al contrario, le imprese maggiori, da 20 addetti in poi, hanno ottenuto un buon aumento delle vendite (+1,5 per cento). L’andamento è analogo anche per i giudizi sull’eccedenza delle giacenze, che peggiorano lievemente per la piccola e la media distribuzione, ma migliorano leggermente per le imprese maggiori. Le attese di un miglioramento delle vendite nel quarto trimestre sono diffuse in ogni classe dimensionale, ma le piccole imprese appaiono molto più incerte, mentre le valutazioni positive sono più diffuse tra quelle medie e sono decisamente prevalenti tra le strutture maggiori.

Il Registro delle imprese Continua a ridursi la base imprenditoriale. A fine trimestre erano attive 47.091 imprese del dettaglio, lo 0,8 per cento in meno (358 unità) rispetto a un anno prima. La tendenza a livello nazionale è risultata invece lievemente positiva (+0,1 per cento). Grazie anche all’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, crescono rapidamente le società di capitale (+3,9 per cento, +155 unità) e all’opposto, si riducono le società di persone (-244 unità). Su queste ultime e sulle ditte individuali (-267 unità) gravano gli effetti della crisi e della restrizione del credito.

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