“Babylon sisters”: proiezioni in giro per l'Italia
Il film “Babylon sisters” di Gigi Roccati, dopo il successo in sala, continua il suo percorso cinematografico e di proiezioni in giro per l’Italia tra cui Bologna al cinema Galliera di viale Matteotti nei giorni venerdì 6 (ore 21), sabato 7 (ore 17) e domenica 8 ottobre (ore 18,45 e ore 21.00). Tra gli interpreti del film Lucia Mascino, Renato Carpentieri, la giovanissima e ballerina ‘boolywood’ Amber Dutta, l’esordiente Nav Ghotra e il cantautore Peppe Voltarelli.
Il film, che ha riscosso riconoscimenti di critica e pubblico nei festival e nelle rassegne in cui è stato presentato, (tra cui la Festa del Cinema di Roma, London Indian Film Festival, Pune International Film Festival in India) racconta la storia di Kamla (Dutta, già finalista di Italian's Got Talent), una bambina che da poco si è trasferita con i genitori in un palazzo alla periferia di Trieste abitato da altre famiglie di immigrati e da un vecchio professore burbero.
Quando arriva la lettera di sfratto, tutta la famiglia cerca in ogni modo di non lasciare la propria casa, ma le reazioni sono diverse tra uomini e donne. Il caso di Shanti (Ghotra) che non si infuria e dispera come il marito, ma pensa invece solo a come risolvere il problema. Lei dalla sua ha un dono, quello di saper ballare, proprio come una star di Bollywood, e con l'aiuto di un'amica italiana, progetta una scuola di danza. Questa sarà l'occasione di riscatto personale, familiare e collettivo, mentre la piccola Kamla riuscirà a sciogliere il cuore del professor Leone (Carpentieri) che gli immigrati proprio non li vuole vedere. E, nel frattempo, in città già si parla delle “Babylon Sisters”!
“Il film è liberamente ispirato al romanzo Amiche per la pelle della scrittrice indiana Laila Wadia – ha spiegato Roccati -, una donna che da trent'anni vive a Trieste. Il titolo del film è ispirato proprio alla sorellanza di un gruppo di donne che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono poi per aprire una scuola di ballo in una periferia degradata, diventando una rock band di quartiere. Mi affascinava esplorare un'idea di bellezza senza stereotipi”.