Biografilm Festival - International Celebration of Lives 2016
Dal 10 al 20 giugno 2016 torna il Biografilm Festival – International Celebration of Lives, il primo evento internazionale interamente dedicato ai documentari e ai racconti di vita. Siamo arrivati all'edizione numero 12 e il tema di quest'anno sarà The Brand New World - Raccontare la civiltà digitale. (QUI IL RPOGRAMMA COMPLETO DEI FILM)
Il tema di Biografilm 2016 sarà “The Brand new World – Raccontare la civiltà digitale”. Internet è oggi onnipresente nella vita di ognuno di noi e molte dinamiche che un tempo consideravamo pura fantascienza sono ormai realtà, al punto che grandi autori come Werner Herzog e Alex Gibney hanno già iniziato a interrogarsi su questo nuovo mondo che ci circonda e ci comprende.
Uno sguardo su Internet, sul suo presente e sul suo futuro è oggi quanto mai necessario per riuscire a esaudire quella che da sempre è stata una delle missioni di Biografilm Festival: raccontare e comprendere la realtà contemporaneain tutte le sue sfumature e offrire gli strumenti per conoscerla e viverla con consapevolezza. Una missione che, oltre che nella macro-area tematica “The Brand new World”, si esprime al meglio nelle anteprime di “Contemporary Lives”, sezione del Festival dedicata alle persone e agli argomenti che hanno maggiormente segnato il nostro presente, e in quelle della sezione “No Borders”: alla mancanza di confini che caratterizza il web si contrappongono invece i confini territoriali, entità teoricamente convenzionali e immaginarie, spesso rese dall’uomo sin troppo concrete e minacciose. Una selezione di film dedicati specificamente ai volti e alle grandi personalità italiane che più hanno saputo segnare la nostra contemporaneità sarà invece protagonista della neonata sezione “Storie italiane”.
Tra i film in programmazione :
"Ciao amore, vado a combattere - Goodbye Darling, i'm off to fight"
Una donna che non deve chiedere mai, ma deve combattere sempre. Chantal Ughi, ex modella, attrice e cantante, è ora campionessa di muay thai, la boxe thailandese, un’arte a cui è approdata dopo un terribile periodo di crisi e buio. Il film di Simone Manetti, montatore e fotoreporter, segue le fasi di preparazione ai match, sotto la guida dell’allenatore Thomason, alternandole alla vita privata di Chantal, dagli amori sfortunati ai conflitti con il padre. C’è rabbia, in questa donna e in questo film, ma ci sono anche e soprattutto la grinta, il metodo e la determinazione con cui la campionessa sa trasformare questa rabbia in energia positiva. Per lottare e per vincere, sul ring e fuori.
"Il filo dell'acqua"
Chiara Vigo è un Maestro; unica al mondo a conoscere il segreto della seta del mare, il bisso. Un filo prezioso che non si compra e non si vende perché appartiene al mare. Il giuramento dell’acqua, pronunciato a Sant’Antioco, in Sardegna, lega il Maestro con un altro, metaforico filo, quello di settemila anni di storia, lungo cui le generazioni si tramandano il segreto della raccolta e lavorazione del bisso marino. Una maestria che non può andare perduta e che Chiara Vigo custodisce, unica depositaria, mentre racconta ai visitatori le mille storie di questa tradizione antica. Il film ci porta nel cuore di un rito affascinante, sospeso tra una rara abilità artistica e la sacralità delle leggi che legano uomo e natura.
"Ninna nanna prigioniera"
Una maternità segnata, un’infanzia deviata per sempre dalla via serena che le spetta: è la vita delle mamme e dei bambini in carcere. Yasmine sta scontando una pena per furto e ha dovuto portare in cella con sé i suoi due figli più piccoli, Lolita e Diego, trasformandoli così in piccoli detenuti, allevati da una strana comunità senza gite, né parchi, né visite agli amici. Ma il terzo compleanno di Lolita si avvicina e allora verrà separata dalla madre... Yasmine vive nella speranza che le vengano concessi i domiciliari. Questo affresco di un aspetto poco noto dell’universo carcerario è al contempo il diario intimo di una madre, combattuta tra il desiderio di avere accanto i suoi figli e la consapevolezza che il loro bene si trova oltre le sbarre.
"Daimon"
Lucy diventa mamma in questo film, che la riprende fin da prima del parto. Laura ha un pargolo di tre anni, Giorgio, vivacissimo e molto difficile da gestire. Sara e Flavio si sono sposati quando la loro bambina di sei anni, Nancy, era già cresciuta. Chicca e la figlia Lavinia, sedicenne, sono entrambe single e la solitudine forse è il karma delle donne della loro famiglia. Quattro famiglie con al centro quattro donne, sette anni di riprese per un film che ne documenta la quotidianità in un modo intimo e naturale che ci porta vicini, anche emotivamente, al vissuto delle protagoniste. Riuscendo a presentarci quattro punti di vista assai diversi sulla maternità con un unico ritmo, il più giusto di tutti: quello di una vita che cresce.
Al di qua
Ci siamo “noi”, al di qua. E in un invisibile aldilà vivono “loro”, i senzatetto, una società parallela sempre più numerosa e priva di diritti quanto, spesso, ricca di umanità. Il regista Corrado Franco ci porta nella quotidianità dei senzatetto torinesi, che in questi film interpretano se stessi mettendo in scena una vita più accidentata, intensa e drammatica di qualsiasi fiction, e un’emergenza sociale che la crisi degli ultimi anni ha ulteriormente acuito. Un lavoro scabro e indimenticabile il cui fulcro narrativo risplende in una scena da brivido: la marcia dei senzatetto verso l’ospedale dove dare l’estremo saluto a uno di loro: un’immagine che richiama, e non per caso, il “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo.
Varichina - La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis
A Bari, quartiere Libertà, negli anni Settanta e Ottanta, essere gay è difficile, confessarlo al mondo è impossibile. Lorenzo De Santis, detto "Varichina", lo sa. Ma non ci sta. E grida al mondo la sua verità, incurante del fatto che il mondo può fargli molto male. La docu-fiction di Mariangela Barbanente e Antonio Palumbo racconta la storia a tinte forti di un uomo che di una vita senza privilegi - vendeva candeggina, puliva i bagni pubblici, morirà disconosciuto dalla famiglia a causa delle sue scelte - ha fatto una bandiera. La storia coraggiosa del "precursore di tutti i Gay Pride" non appartiene solo al pubblico LGBT, perché “Varichina”, trash prima che fosse di moda, gay prima che fosse permesso, è un rivoluzionario che parla a tutti noi.
Tra la via Emilia e Pechino… Emilia e Angiolo hanno sempre lavorato nella manifattura delle calze, prima come operai e poi come imprenditori, finché la crisi non li ha costretti a chiudere la loro fabbrica. Come e dove ricominciare, già sessantenni? In Cina, dove se no? Così la coppia parte per la provincia di Zhejiang dove per dieci anni si dedica a trasmettere il “know how” italiano agli operai cinesi. Non sanno, i due coraggiosi artigiani, che la sfida vera viene dopo ed è il rientro in Italia… Tra esotismo e tradizione, il regista Nicola Contini affronta due temi cruciali dei nostri tempi, la crisi economica e la solitudine, filtrati dalle esperienze (intense, coraggiose, divertenti) di chi non si lascia abbattere. Né all’andata né al ritorno.
Ho conosciuto Magnus
Un artista inquieto, un maniaco della perfezione, un uomo turbato dai suoi demoni interiori? Questo e molto di più è stato il bolognese Roberto Raviola, in arte Magnus, uno dei più grandi artisti del fumetto italiani, capace di spaziare dall’avventura al fantasy, dal noir al grottesco, dalla fantascienza a un erotismo al confine del pornografico. Il regista Paolo “Fiore” Angelini dialoga con l’opera di Magnus, con le persone che lo hanno conosciuto, con i personaggi che di volta in volta hanno incarnato la sua anima multiforme, per tracciare un suo ritratto attento e partecipe e indagare la ricchezza di un percorso di vita che ancora oggi nutre la nostra immaginazione.