The Zen Circus alla Zona Roveri
Venerdì 7 Marzo alla Zona Roveri presenta: Zen Circus - Opening Act, the Hangovers. A seguire: Dj set by Frank Moody - Radio Città Fujiko
Dopo più di un anno di fermo, nel 2014 gli Zen Circus riprendono le attività dal vivo. Il terzetto toscano infatti porta in giro per l'Italia il nuovo disco da studio "Canzoni contro la natura", uscito per La Tempesta Dischi il 21 gennaio.
Il 7 marzo, per la prima data del tour, accenderanno le spie di ampli e i microfoni a Zona Roveri. E' proprio qui che gli Zen hanno provato "Canzoni contro la natura", dove lo hanno registrato, dove stanno preparando il live.
Apre la serata la mostra fotografica "Un anno di Zona Roveri".
Con gli scatti del grande fotografo di scena e poliedrico chittarista Nik Soric, ripercorriamo gli eventi più emblematici che hanno caratterizzato il primo anno di attività dell'associazione, dai live agli scatti rubati nelle sale prova e nel Morphing Studio, all'adrenalina del backstage.
A riscaldare il locale ci penseranno invece gli Hangovers che alternano pezzi propri ad un mix di canzoni famose rivisitate con arrangiamenti country-folk. Grazie alle due chitarre e al basso, tutti strumenti acustici, al set di percussioni, e alle loro quattro voci, The Hangovers spaziano dai classici dei Beatles e Johnny Cash alle hit attuali di Jason Mraz e The Lumineers, attraversando il tempo e i generi.
Spazio poi all'attesissimo ritorno del Circo Zen, che presenta in anteprima il nuovo "Canzoni contro la natura" che ha debuttato in top ten nella classifica Fimi/Gfk ed al primo posto su quella di Itunes.
"Canzoni contro la natura" è l'ottavo album in studio degli Zen Circus, il terzo interamente in lingua italiana. In merito alla produzione dell'album gli Zen dichiarano:" è un disco che ci rappresenta al 100%. Non c'è stato nessun produttore e nessun fonico a seguirci, per la prima volta abbiamo deciso di occuparci in prima persona di ogni fase della sua realizzazione. Il nostro obiettivo era inscatolare nella maniera più fedele possibile l'energia e la naturalezza che si respirano a pieni polmoni nei nostri live e che purtroppo raramente abbiamo ritrovato nei nostri dischi. Il risultato lo troviamo davvero esaltante, di gran lunga la cosa più energica e vicina ad un nostro concerto che abbiamo mai messo su album".
Energia quindi. Quella stessa energia che nel corso degli anni ha fatto degli Zen Circus una delle band più credibili e seguite del panorama rock italiano. Un disco pieno contrasti: Dalla psichedelia visionaria di un dio che si manifesta sotto forma di pianta in "albero di tiglio" alla title track dove un "cameo" del grande poeta Giuseppe Ungaretti ci ricorda che "tutti gli uomini sono anormali, contro natura", fino alla poesia realistica e urticante di "Viva" dove gli Zen cantano "Io lo so che sono in crisi, senza leggere i giornali, sono in crisi da una vita, forse è la mia natura, anzi penso vivamente che sia proprio una fortuna" brano che apre il disco e manifesto di un inquietudine, di una sensibilità "altra" che sfocia poi nella rabbia del finale dove vengono elencati uno ad uno tutti i "Viva!" urlati a squarciagola dagli Italiani, nessuno escluso. Italia che non è più al centro della narrativa come era accaduto con "Andate tutti affanculo" o "Nati per subire": la band pisana canta di qui e ora come ha sempre fatto, ma questa volta usa la realtà intorno a noi per analizzare l'eterno scontro fra natura umana e madre natura.
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