LA NOTTE DI SAN LORENZO al Giardino della Memoria
E’ il battito del cuore il tema portante de La Notte di San Lorenzo, lunedì 10 agosto (ore 21.30), serata di poesia ideata e curata da Niva Lorenzini, affidata quest’anno al progetto artistico diretto ed interpretato da Elena Bucci e Marco Sgrosso, Le Belle Bandiere. L’appuntamento conclude il programma di iniziative al Giardino della Memoria, nello spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica (Parco della Zucca, via di Saliceto 3/22), promosse dall’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica per il XXXV Anniversario della Strage ed inserite in bè bolognaestate 2015, il cartellone estivo promosso e coordinato dal Comune di Bologna.
Ancora una volta la poesia si fa protagonista della memoria e della testimonianza per le vittime della strage di Ustica. Nell’immaginare il filo rosso che unisce le parole ugualmente preziose di poeti del Novecento tanto diversi e lontani nel tempo, da Caproni a Porta, da Fortini a Sanguineti, da Valduga a Niero, sino alla scrittura di un testimone d’eccezione quale Pietro Ingrao, alla cui poesia vitale e rigorosa, e ai suoi ‘giovani’ cento anni la serata riserva un omaggio particolare, il progetto di quest’anno si ispira alla registrazione dei battiti del cuore che Christian Boltanski, artista francese di fama internazionale, colleziona dal 2008 - raccolti in giro per il mondo, anche al Museo della Memoria di Ustica, e conservati ne ‘Les Archives du Coeur’ sull'isola giapponese di Teshima - per ritrovare la musica delle parole e il loro particolare potere di creazione di memoria che strappa all’oblio i dettagli, le esperienze, le grandi e le piccole storie, i singoli destini immersi nel mare dell’essere.
“Il pulsare, il battito del cuore - scrive la curatrice Niva Lorenzini – è immediato associarlo alla pulsazione dei fonemi che si articolano di volta in volta in scansione sillabica e in scansione del verso dando corpo e voce, attraverso le parole, al tracciato del vivere, e a preservarlo dal silenzio, tra armonia e aritmia.”
Accanto, come di consueto, si propone l’ascolto di voci di due poeti giovani: Vittoriano Masciullo, che coniuga la colloquialità alla sintesi estrema in versi che accolgono lo scorrere di istanti e azioni senza sviluppo, e quella di Martina Campi, che trasferisce il silenzio, l’ ‘anestesia’ che colpisce le corde vocali, in pausa e suono, ritmo in attesa, per riprendere fiato e ritrovare il respiro delle cose.
“Abbiamo colto una scintilla tra la nascita della parola poetica e il battito del cuore di ognuno intonato al coro di molti – scrivono Elena Bucci e Marco Sgrosso - Il poeta evoca dal silenzio il ritmo e le molte musiche della vita, fa palpitare le connessioni tra i piccoli eventi delle vite individuali e i grandi movimenti umani e naturali colti nell’inarcarsi del tempo e dello spazio. Trasforma le parole in emozioni che generano cerchi imprevedibili nelle anime altrui e fa sì che l’esperienza diventi scrittura, un fossile consegnato al futuro in attesa che voci vive ne facciano risuonare il battito.
Salto ritmato del cuore, tempo sospeso tra il colpo e il respiro prima di quello successivo, palpito che rivela la presenza dell’essere e la sua resistenza, onda alternata che genera il pensiero dall’emozione e viceversa. Parola a volte segreta, oscura e sfuggente, altre volte irruenta, esposta e quasi sfacciata, ma che sempre lascia in chi l’ha scritta e in chi la legge il peso leggero di un’esperienza necessaria, della difesa della memoria, individuale e collettiva, e infine una stupefacente scalfittura di splendore che rischiara quello che Pietro Ingrao, la cui opera sorprendente vibra in questa serata, definisce ‘il grumo tumultuoso dell'accadere’. Il battito del cuore e la parola poetica viaggiano insieme, mistero della vita che appare e svanisce, lasciando per ogni creatura un segno scritto nella storia del mondo”.
E con quest’ultimo appuntamento termina anche il progetto di raccolta dei battiti cardiaci che in tutte le sere di spettacolo si è svolto al Centro Sociale Montanari (sinora più di 100 i battiti raccolti). La memoria si prende cura del nostro cuore: ascoltare il battito del proprio cuore, registrarlo, portarselo a casa e lasciarne una copia in Giappone. E’ questa l'occasione che Christian Boltanski, insieme all’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, ha offerto a tutte le persone che hanno partecipato al progetto "Les Archives du Coeur". Chi lo desidera potrà ancora lunedì sera contribuire al progetto (al costo di registrazione di 2 Euro).