rotate-mobile
Cultura

Dalle “balanzonate” all’impegno politico. Sette grandi poeti e drammaturghi di Bologna

Bologna, per la sua natura di città di confine e di passaggio, ha dato i natali e ospitato generazioni e generazioni di poeti e drammaturghi

Bologna, per la sua natura di città di confine e di passaggio, ha dato i natali e ospitato generazioni e generazioni di poeti e drammaturghi. Le prime tracce di una letteratura propria bolognese si trovano già a partire dall’undicesimo secolo. Diversi esponenti del “dolce stil novo” sono passati sotto le due torri, e nel cinquecento è poi arrivata l’opera burlesca. Passando per la “balanzonata” (dalla figura  burlesca tipica di Bologna, il dottor Balanzone) del settecento, si arriva allo sviluppo della commedia grottesca e del teatro dei burattini. Tipica di Bologna è anche la “Zirudèla”, la girondella, una tipica rima canzonata il cui ritmo viene usato per filastrocche, barzellette, e nenie. Con l’avvento del secolo breve si fanno strada i poeti impegnati nelle grandi cause politiche, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Vediamo quindi i sei poeti più legati a Bologna:


Guido Guinizzelli –  (Bologna, 1235 – Monselice, 1276)

Guido di Guinizello di Magnano – questo il nome esteso – è nato vicino alla famiglia ghibellina dei Ghisilieri. Poeta di grande novità, è considerato l'iniziatore del “dolce stil novo”, corrente conosciuta per una profonda ricerca verso un'espressione raffinata e "nobile" dei propri pensieri, che stacca la lingua dal volgare municipale, e portando in tal modo la tradizione letteraria italiana verso l'ideale di un poetare ricercato e aulico.

Opera suggerita: Il canzoniere

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dalle “balanzonate” all’impegno politico. Sette grandi poeti e drammaturghi di Bologna

BolognaToday è in caricamento