XXXIV anniversario della Strage di Ustica: il programma degli eventi
Il 27 giugno ricorre il XXXIV Anniversario della Strage di Ustica e, dopo trentaquattro anni da quel tragico volo, l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica prosegue nel suo impegno civile perché la verità venga consegnata alle pagine della Storia del nostro Paese.
Venerdì 27 giugno alle 11.30, nella sala del Consiglio Comunale di Palazzo d'Accursio, il sindaco di Bologna Virginio Merola, incontrerà i familiari dell'associazione Parenti delle Vittime della strage di Ustica. Dopo il saluto della Presidente del Consiglio Comunale Simona Lembi, interverrà il presidente dell'Associazione Parenti delle Vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti. Al termine dell'incontro i familiari si recheranno in visita al Museo per la Memoria di Ustica, in via Saliceto 3/22.
Dal 27 giugno al 10 agosto nel Giardino della Memoria, nel Parco della Zucca, lo spazio antistante al Museo per la Memoria di Ustica, l’Associazione promuove per la sesta edizione un programma di iniziative di teatro, musica e poesia per ricordare la Strage di Ustica e far vivere questo luogo, dove l’installazione permanente di Christian Boltanski incornicia i resti dell’aereo abbattuto, nel segno dell’arte e della partecipazione civile, grazie ad interpreti d’eccellenza della scena italiana ed internazionale. La rassegna è parte di bè bolognaestate 2014, cartellone di iniziative coordinato e sostenuto dal Comune di Bologna.
PROGRAMMA
Venerdì 27 giugno, ore 21:00 Plein Jour in collaborazione con Cronopios RENDEZ-VOUS di Franck Krawczyk, creazione originale per il Giardino della Memoria con Arthur Astier, chitarra elettrica; Leila Benhamza, soprano; Franck Krawczyk, piano con Icarus Ensemble Giovanni Mareggini, ottavino; Mirco Ghirardini, corno di bassetto; Francesca Rodomonti, corno inglese; Simone Novellino, fagotto; Benedetto Dallaglio, corno con gli allievi degli Istituti Superiori di Bologna della rete «Musicalliceo» diretti da Monica Fini
La prima immagine che ho pensato è quella di un luogo restituito ai bambini e ai loro giochi, in questo giardino dove portano una calma insperata accanto alle tracce del dramma. Mi sono ispirato al Tristan und Isolde di Wagner e ho immaginato la musica degli spazi come differenti allegorie dell’attesa: quella dell’aeroplano al momento del dramma (nel museo) e quella dell’aeroporto di arrivo (nel giardino). Non c’è niente in Wagner che si opponga veramente all’amore di Tristano e Isotta, tranne il tempo, non potranno vivere insieme nello stesso spazio: uno muore troppo presto, l’altra gli sopravvive, il loro amore esiste soltanto nell’istante in cui si sono chiamati per nome. L’origine di Rendez-vous è in questo sfasamento. Il pubblico avrà quindi appuntamento alla stessa ora in luoghi diversi. Nel museo un quintetto di fiati (Ensemble Icarus) suonerà una musica distesa, rallentata dopo la morte di Isotta e interrotta da una voce di soprano (Leila Benhamza), mentre nel giardino i giovanissimi musicisti (allievi degli Istituti superiori di Bologna) si chiameranno l’un l’altro con i propri strumenti, come suonando su una mappa che dal cielo porta alla terra. La notte unirà gli spazi in una coda all’unisono di soffi, di ronzii e di sussurri.
In caso di maltempo lo spettacolo si terrà sabato 28 giugno Spazio antistante il Museo per la Memoria Di Ustica Parco della Zucca, Via di Saliceto 3/22. INGRESSO LIBERO
Giovedì 3 luglio, ore 21:30 Sonia Bergamasco SALMO DELLA GIOVENTÙ, concerto di versi creazione originale per il Giardino della Memoria, liberamente tratto da Amelia Rosselli, ideato e interpretato da Sonia Bergamasco, drammaturgia sonora Rodolfo Rossi.
Scrivere è chiedersi come è fatto il mondo, quando sai com’è fatto forse non hai più bisogno di scrivere. Per questo tanti poeti muoiono giovani o suicidi. È come se lo scrivere dovesse essere legato a una visione adolescenziale del mondo, e quando si raggiunge la cosiddetta maturità il desiderio di scrivere viene meno. Amelia Rosselli Il filo rosso della lingua come esperimento doloroso e irriverente. La vivisezione gioiosa e ardita nel corpo della poesia. La musica dei suoni della lingua come passo di danza obbligato, come destino. Credo che non si possa “stare” nella pagina di Amelia Rosselli se non con disagio, scompostamente. Pronti alla fuga. Pronti a un combattimento con elementi misteriosi. La purissima oscenità del suo canto è antica. Lontana, e nel contempo avvinghiata al cuore pulsante di immagini che emergono incessantemente dal profondo. La sua parola, così preziosa, cerca la semplicità attraverso il labirinto del male e incontra la vita nello sfregamento eccitato di candore e follia. Il musicista Rodolfo Rossi, con il suo set di percussioni, e Sonia Bergamasco compongono nel cerchio dello spazio scenico una partitura di suoni e di silenzi che cerca di dare corpo alla poesia di una grande testimone del nostro tempo. Spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica Parco della Zucca, via di Saliceto 3/22 INGRESSO LIBERO RASSEGNA TEATRALE DEI TEATRI, DELLA MEMORIA. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà presso la sala del Centro Montanari
Giovedì 10 luglio, ore 21:30 Collettivo InternoEnki M.E.D.E.A. BIG OIL Spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica 2013 testo e regia Terry Paternoster interpreti Maria Vittoria Argenti, Teresa Campus, Ramona Fiorini, Chiara Lombardo, Terry Paternoster, Gianni D’Addario, Raffaele Navarra, Donato Paternoster, Alessandro Vichi audio e luci Ezio Spezzacatena e Giuseppe Volonnino organizzazione Anca Enache residenze artistiche Teatro Bi.pop (Roma) - Teatro Sala Umberto (Roma).
M.E.D.E.A. è l’acronimo con cui è denominato il master in Management dell’Economia dell’Energia e dell’Ambiente organizzato e gestito dall’Eni. Da questa strana fatalità, nasce l’idea di raccontare il dramma della Basilicata devastata dalle trivellazioni petrolifere, giocando con graffiante ironia tra gli archetipi del mito. Ma al mito greco fa da contrappunto costante il mito locale, quello incarnato dalla Madonna Nera, venerata sul Monte Sacro di Viggiano, ai cui piedi brucia la fiamma perenne del Centro Oli della Val d’Agri. In questa terra, Dio Petrolio e Vergine Nera si fronteggiano da secoli in una sfida senza vincitori. Promesse elettorali e feste patronali, sogni di ricchezza e indulgenze plenarie, clientelismo e preghiere, slogan pubblicitari e canti popolari, continuano a raccontare una postmodernità senza tempo. Canti di prefiche, litanie contro il malocchio, suppliche e chiacchiere di paese si fondono in un coro barbaro, scomposto e travolgente, per raccontare uno dei più bizzarri e drammatici ossimori della nostra Italia: l’incredibile povertà della regione che possiede il più grande giacimento di petrolio su terraferma d’Europa. Spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica Parco della Zucca, via di Saliceto 3/22 INGRESSO LIBERO RASSEGNA TEATRALE DEI TEATRI, DELLA MEMORIA In caso di maltempo lo spettacolo si terrà presso la sala del Centro Montanari.
Giovedì 24 luglio, ore 21:30. Proxima Res ANTROPOLAROID di e con Tindaro Granata scene e costumi Margherita Baldoni e Guido Buganza rielaborazioni musicali Daniele D’Angelo suoni e luci Matteo Crespi. Antropolaroid è la storia di una famiglia italiana che Tindaro Granata ha raccolto dai suoi nonni, entrambi analfabeti. Il passato della sua famiglia si intreccia con episodi di cronaca. Vicende umane che si sommano e si rispondono, nelle quali il male si perpetra come un’eredità tramandata di padre in figlio, fino allo strappo che il giovane imprime al suo destino. Lo spettacolo utilizza la tecnica antica del “cunto” per dare vita a una narrazione che procede attraverso i dialoghi dei personaggi, tutti portati in scena dallo stesso attore. La trama: Francesco Granata nel 1925 si impicca perché scopre di avere un tumore incurabile. Il figlio, Tindaro Granata, nel 1948 viene implicato in un omicidio di mafia, ordinato dal noto Signor Badalamenti di Patti. Maria Casella nel 1944 si innamora di Tindaro e scappa con lui, facendo la “fuitina” e sottraendosi al matrimonio combinato dal padre. Teodoro Granata nasce l’anno dopo. Cresciuto, emigra in Svizzera. Tornato in Sicilia sposa Antonietta Lembo e, con l’aiuto del Signor Badalamenti, apre una falegnameria. Tindaro Granata nasce nel settembre 1978. Durante il sevizio militare si imbarca sulla nave Spica, e qui incontra il nipote di Badalamenti, Tino, che si confida con lui quando il padre è indagato per delitti di mafia. Ma questo è il giorno in cui Tindaro parte per Roma, vuole diventare attore. Tino Badalamenti si suicida impiccandosi. Per questo spettacolo Tindaro Granata ha vinto il Premio Associazione Nazionale Critici Teatrali nel 2011, il Premio Fersen come attore creativo nel 2012, il Premio Mariangela Melato come migliore attore emergente nel 2013. Spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica Parco della Zucca, via di Saliceto 3/22 INGRESSO LIBERO RASSEGNA TEATRALE DEI TEATRI, DELLA MEMORIA In caso di maltempo lo spettacolo si terrà
presso la sala del Centro Montanari.
Martedì 29 luglio, ore 21:30 Teatro Due Mondi CUORE di Edmondo De Amicis drammaturgia Gigi Bertoni con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Renato Valmori direzione musicale Antonella Talamonti consulenza alle scene e costumi Lucia Baldini progetto luci Marcello D’Agostino regia Alberto Grilli. Cuore di Edmondo De Amicis ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni con la forza di una connotazione precisa: la manifestazione di un orgoglio nazionale. Il Risorgimento si è concluso, fatta l’unità politica occorre fare quella economica e occorre fare, soprattutto, l’Italiano. Nel diario dello studente Enrico Bottini entrano vicende famigliari e sociali, ma soprattutto emerge il progetto educativo della scuola pubblica, uguale perché gratuita e obbligatoria per tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, settentrionali e meridionali. De Amicis inventaria i caratteri positivi che pone alla base dell’Italia nascente: altruismo, generosità, coraggio, onestà. Nella scuola di oggi non c’è più spazio per Cuore. Noi lo riproponiamo, perché sentiamo l’esigenza di riflettere su una serie di domande: è nato l’italiano? I meridionali di ieri sono forse gli immigrati di oggi? Abbiamo voluto immergerci nella storia italiana e scoprirci attori nel presente, sentirci italiani e nello stesso modo riconoscerci cittadini del mondo. Lo spettacolo è dedicato ad Antonio Tassinari, scomparso il 10 giugno, fondatore del Teatro Comunitario di Pontelagoscuro e regista dello spettacolo La Patria Nuova, sugli italiani che fra Otto e Novecento partirono a milioni “dagli Appennini alle Ande”; italiani per i quali Cuore è stato un immancabile libro di formazione ai valori di una comunità giusta e solidale. Spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica Parco della Zucca, via di Saliceto 3/22 INGRESSO LIBERO RASSEGNA TEATRALE DEI TEATRI, DELLA MEMORIA In caso di maltempo lo spettacolo si terrà
presso la sala del Centro Montanari.
Giovedì 31 luglio, ore 21:30 Sud Costa Occidentale VERSO MEDEA spettacolo-concerto da Euripide testo e regia Emma Dante musiche e canti Fratelli Mancuso luci Marcello D’Agostino organizzazione Aldo Miguel Grompone, Roma personaggi e interpreti Medea: Elena Borgogni Giasone - Mariarca: Carmine Maringola Creonte - Giuseppina: Salvatore D’Onofrio Messaggero - Caterina: Sandro Maria Campagna Rosetta: Giuliano Scarpinato Mimma: Davide Celona Coro: Fratelli Mancuso. Medea compie un viaggio che è un’opera d’amore: la sua natura si plasma e si nutre della sua sofferenza. Sceglie la colpa! La sua storia lo esige, la sua indole. È una barbara che non riconosce altra autorità se non quella del proprio istinto. Per lei è rassicurante pensare di essere libera, di poter scegliere il proprio destino. La sua appartenenza a un gruppo famigliare o di classe o di nazione o di religione limita la sua libertà, perché Medea si sente straniera ovunque. La diversità di Medea ha a che fare col travaglio del parto, con la sua fertilità devastante e rigogliosa, con la sua capacità di generare e di perpetuare la specie in un paese abitato da un popolo maschile inadatto a sviluppare il seme. Giasone l’abbandona incinta e si fa re di una città sterile. Il vero delitto con cui Medea punirà Corinto sarà negargli i figli, partorendo aborti come eredi, decidendo il destino di una città nella quale senza di lei è impossibile perpetuare la specie. Immagino Medea attorniata da uomini che sono le donne di Corinto. Immagino che questi uomini si sognano pance gravide, vagiti di neonati, coccarde e corredi di figli attesi. I fratelli Mancuso canteranno l’amore e l’odio. Il travaglio è in atto: Medea sgrava la sua tragedia. Spazio antistante il Museo per la Memoria
di Ustica Parco della Zucca, via di Saliceto 3/22 INGRESSO LIBERO. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà presso l’Arena del Sole (via Indipendenza 44, Bologna).
Domenica 10 agosto, ore 21:30 LA NOTTE DI SAN LORENZO progetto artistico di Enzo Vetrano e Stefano Randisi con Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Marilena Renda, Simone Marcelli al violoncello Marta Prodi tecnico di produzione Antonio Rinaldi parole di Franco Scaldati poesie di Giovanni Pascoli, Charles Baudelaire, Dylan Thomas, Federico Garcia Lorca, Arthur Rimbaud, Giuseppe Ungaretti, Amelia Rosselli, Dino Campana, Patrizia Vicinelli, Fabio Pusterla, Marilena Renda, Simone Marcelli ...e la morte non avrà più dominio... Dylan Thomas L’amicizia ha un valore inestimabile. Fa riconoscere due persone per complementarietà o per affinità e diventa identificazione nell’altro, capacità di comprendere e certezza di essere compresi. Si nutre di dialettica, di solidarietà, di fiducia, e ha bisogno di sogni comuni e di litigi, di fedeltà e di tradimenti. L’amicizia non può quindi essere interrotta da eventi accidentali come la morte. E difatti Totò e Vicé non appartengono a una categoria ben definita dell’esistenza. Non si capisce se siano vivi o morti, se appartengano a un sogno possibile o a una realtà fantastica. Viaggiano. E il loro viaggio non sanno bene neanche loro da dove sia cominciato e verso dove conduca. Viaggiano. E nel loro viaggiare si scambiano domande, pensieri, che sono poesie, farfalle colorate che passano accanto a loro, stelle che cadono, piccole e brillanti come orecchini. Totò e Vicé sono due amici che viaggiano, in volo.