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Cultura

Progetto 'L'impero dolce': gli zuccherifici bolognesi entrano nella storia

Un progetto nazionale per riappropriarsi di eventi, documenti, oggetti e prodotti appartenenti alla storia della produzione di zucchero. Tanti in provincia, ma quello bolognese, fuori porta Lame, è stato uno dei maggiori

120 Zuccherifici, 4 Ministeri, 1 Università, 1 fabbrica Italiana di zucchero, 1 associazione, uniti con l’obiettivo di recuperare la memoria della produzione dello zucchero Italiano.

L’iniziativa  'L'impero dolce' verrà presentata a Roma il 14 febbraio presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nella Sala Cavour detta Parlamentino o Sala dei Consigli Superiori affrescata, da Andrea Petroni, fra il 1914 e il 1918.

Oggi 120 fabbriche di zucchero sono chiuse, ma ci si vuole riappropriarsi di eventi, situazioni, documenti, manufatti, oggetti e prodotti appartenenti alla produzione di zucchero Italiano dalla lavorazione della barbabietola.

LO ZUCCHERO A BOLOGNA. Naturalmente è stata chiamata in causa anche la tradizione emiliano-romagnola e quella cittadina: Eridania, società fondata a Genova il 27 febbraio 1899 e sostenuta dal Credito Italiano, curò la prima campagna produttiva dello zuccherificio bolognese, l'azienda inaugurò  poi a Codigoro e nel 1900 a Forlì.

Quello bolognese, fuori porta Lame, è stato uno dei maggiori. Distrutto durante la seconda guerra mondiale, sarà poi ricostruito e funzionerà fino al 1971. Nel bolognese la coltivazione della barbabietola da zucchero avrà grande importanza. Nel 1927 si costituirà nel capoluogo la Federazione Nazionale Bieticoltori (FNB), trasformata nel 1932 in Associazione Nazionale Bieticoltori (ANB). Numerosi saranno nella Bassa gli stabilimenti per la produzione e il confezionamento dello zucchero: Argelato, Bazzano, Crevalcore,, Granarolo, Minerbio, Molinella, San Pietro in Casale, San Giovanni in Persiceto (fonte Salaborsa).

Anche la Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura ha aderito al progetto per la realizzazione di una memoria dello zucchero italiano con il compito di censire le monografie e tutti i documenti di vario genere (volumi, carte, fotografie) conservati presso la Biblioteca del Ministero: dalla canna da zucchero e dalla barbabietola come prodotti agricoli originari, alla
normativa italiana sull’industria saccarifera e di trasformazione; dalla normativa fiscale e doganale, alle bonifiche operate sul territorio che hanno poi dato luogo alle coltivazioni; dalle trasformazioni fondiarie ad altro ancora.

La Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura metterà dunque a disposizione del progetto “L’impero dolce” quanti più dati e informazioni potranno essere recuperati dal lavoro di censimento e catalogazione – peraltro già in corso ‐ nonché dalla trasformazione digitale di quei documenti che verranno ritenuti più interessanti per poter ricostruire il tessuto storico di una industria alimentare che, nei secoli scorsi, ha trasformato e arricchito l’economia ed il paesaggio del nostro Paese

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