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Elvis Costello fa il suo show a Bologna: standing ovation per l'artista inglese

Ha convinto tutti dal palco del Manzoni, che per l'occasione ha ospitato un enorme televisore vintage sul quale sono passati i primi 40 anni di carriera di Declan Patrick MacManus

Elvis Costello oltre alla sua musica ha portato sul palco del Teatro Manzoni un pianoforte, cinque chitarre e un sorprendente senso dello humor (in fondo è pur sempre inglese ndr), oltre a una scenografia d'altri tempi, fra l'enorme televisore vintage sul quale scorrono foto di famiglia, immagini degli anni Cinquanta e Sessanta (copertine di libri noir e polizieschi, locandine di B-Movie...) e oggetti di scena come megafoni, insegne luminose, lampade e sedie. Il suo volto è nascosto da grandi occhiali neri, che dopo un po' sostituisce con degli occhiali da vista. 

Il 'racconto' è quello della sua vita e dei suoi 40 anni di carriera: ricordi di infanzia, aneddoti sulla sua famiglia documentati dalle foto proiettate dal televisorone, tante battute sulle donne, mentre non ha risparmiato neppure Donald Trump. E poi ci sono le sue canzoni: “Brilliant mistake”, “Shipbuilding”, “Beyond Belief”, “Almost Blue”, “Everyday I write the book” e, non poteva mancare, "She", pezzo di Charles Aznavour rivisitato da Costello per la colonna sonora di "Notting Hill". 

"Elvis Costello" è lo pseudonimo di Declan Patrick MacManus ed è un omaggio al grande Elvis Presley e alla bisnonna Elizabeth Costello, che aveva evidentemente origini italiane. La nostra lingua però non l'ha mai imparata: al pubblico rivolge solo qualche parola in italiano, un saluto e poco più. Non importa: gli applausi arrivano fin fuori dal teatro e la standing ovation non gliela toglie nessuno. 

Dopo Bologna Costello sarà stasera Roma e il 31 maggio Brescia, dove chiuderà il suo "Detour". 

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