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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Enrico Farnedi presenta l'album Auguri Alberta: "Le mie canzoni parlano di cambiamenti"

Dodici brani, atmosfere che si muovono tra ironia e romanticismo, pop e folk. Ma la grande domanda è: chi è Alberta?

Linguaggio schietto, arrangiamenti audaci, toni e atmosfere che si muovono tra ironia e romanticismo, pop e folk: si chiama "Auguri Alberta" ed è il nuovo disco (il secondo) di Enrico Farnedi (in uscita il 13 aprile 2015 in cd, vinile, mp3 e sulle piattaforme digitali). Farnedi canta e suona (diversi strumenti fra l'altro) di viaggi, rapporti umani, di ansia, paura e voglia del volersi bene. E si disegna anche la copertina dell'album dedicato a questa Alberta. Ma chi è Alberta? Compie gli anni? Per quale ragione Farnedi le fa gli auguri? Tante le curiosità e qui sotto tutte le risposte che ci ha dato l'autore stesso. Ma leggere non serve, bisogna ascoltare.

Perchè il disco si chiama "Auguri Alberta"?
Da alcuni anni faccio parte di un gruppo segreto su Facebook. Al suo interno ci sono tante persone diverse: artisti, operai, insegnanti, artigiani, studenti. Auguri Alberta è un "in bocca al lupo", allegro e multifunzione, un po' come allegra e piena di interessi è Alberta Tedioli, la scrittrice e libraia antiquaria che ha ispirato l'espressione. (Alberta è una signora di un piccolo comune della provincia di Forlì-Cesena, Modigliana, che con il tempo, da operaia ha prima ottenuto un lavoro da impiegata, poi ha realizzato la sua ambizione di diventare libraia e in età matura si è dedicata a tempo pieno alla scrittura. Una persona che non ha mai rinunciato a cambiare rotta).

Quanti brani contiene? Ci fai una breve carrellata delle canzoni, magari con un paio di note sull'ispirazione di alcune di loro?
Ci sono dodici brani originali, tutti scritti da me, con la collaborazione ai testi di Chiara Benzi. Le canzoni parlano di persone che cambiano o che stanno per farlo, persone che non si accontentano di misurare la propria vita sulla base del PIL e che cercano nuovi modi di vedere il mondo, la natura e se stessi. Fammi vedere è il primo singolo estratto dall'album, un brano folk-pop che parla della bellezza della natura e di come sia appagante tentare di eguagliarla. Vendemmia è un brano sulla Resistenza: era già presente su Addosso!, una compilation prodotta per conto di ANPI alcuni anni fa e mi ha portato tanta fortuna per cui ho deciso di farne una nuova versione.

Quanto tempo ha richiesto la lavorazione del disco e come sarà distribuito?
Abbiamo lavorato al disco nello studio del produttore Francesco Giampaoli per circa dieci mesi. Io mi sono occupato degli arrangiamenti, di suonare tantissimi strumenti (tromba, ukulele, tastiere, basso, chitarra, batteria e altro) e di coordinare i bravissimi musicisti che hanno impreziosito le canzoni. Il disco è disponibile in cd, vinile, mp3 ed è distribuito nei negozi e sulle piattaforme digitali da Audioglobe.

Nella descrizione del genere parli di "calde atmosfere familiari": cosa intendi? Pensi che siano canzoni particolarmente evocative? Che storia raccontano?
Come dicevo prima, le canzoni parlano di umanità e natura, ma anche di viaggi, di rapporti umani, di ansia, di paura e della voglia di volersi bene, perché per volere bene agli altri bisogna prima volere bene a se stessi. Per esempio, una canzone a cui sono molto legato è Sul vulcano, il ricordo di un mio viaggio in Giappone, l'emozione di poter vivere con una persona importante questo e altri ricordi, dividendo il peso del cammino.

Fare il musicista di professione nel 2015: gli ostacoli più grandi nello scegliere di dedicarsi all'arte e le soddisfazioni più importanti...Ti occupi anche di illustrazione, giusto?
Gli ostacoli, per chi si occupa di arte in questi anni, sono enormi: dal riconoscimento scarso (o nullo) da parte delle istituzioni, alla difficoltà di interessare nuovo pubblico, sempre meno curioso, fino alla crisi economica che colpisce moltissimo i lavori creativi. Ogni tanto mi domando se non sia tutto uno spreco di tempo e di energie. Poi succede che una persona venga toccata così tanto da una mia canzone da farsene tatuare un verso sul braccio, e allora mi dico che ne vale sempre la pena. Per il resto, mi interesso di disegno da tanto tempo, principalmente come lettore di fumetti, e da bambino avrei voluto diventare un professionista del settore. Negli ultimi anni mi sono riavvicinato all'illustrazione, ho realizzato una serie di ritratti utilizzando Paint, il software grafico più semplice che ci sia. I risultati sono piaciuti così tanto da dare vita a una piccola mostra e da farmi decidere di usarli per la copertina di Auguri Alberta: è una scelta di cui sono molto contento, anche perché molte delle persone ritratte hanno contribuito a ispirarmi per le canzoni di questo disco.

Enrico Farnedi, Auguri Alberta (copertina)-2

In questi ultimi anni, tra il primo e secondo album, Farnedi ha pubblicato l’Ep in vinile Respira bene! (2013) e collaborato con diversi musicisti tra cui i Sacri Cuori, per le musiche del film ZoranIl mio nipote scemo, Lo Stato Sociale, per Turisti della democrazia – Deluxe, L’orso, per l’ep Il tempo passa e l’album omonimo, Saluti da Saturno, per l’album Valdazze, e tanti altri. In questo senso, anche guardando più indietro, l’elenco sarebbe lungo perché Farnedi nella sua carriera ha partecipato a un centinaio di progetti discografici, sia come session man sia come arrangiatore.

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