Claudio Scimone con i suoi “I Solisti Veneti”
Venerdì 27 maggio 2016 alle ore 21.00 all'Auditorium Manzoni Claudio Scimone con i suoi “I Solisti Veneti” e Uto Ughi hanno da lungo tempo stretto un sodalizio artistico dal quale sono scaturiti grandiosi concerti e pluripremiate registrazioni discografiche.
Artisti di grande esperienza, quindi, ancora e sempre pronti ed entusiasti di fronte alla possibilità di portare nuovamente sul palco, con la consueta eccellenza tecnica e con la loro caratteristica ed esuberante vitalità artistica, programmi musicali di grande respiro per dare vita a serata musicali indimenticabili. È proprio quanto avverrà a Bologna la sera del 27 maggio, sin dalla prima nota del vivace Concerto in re minore RV 127 di Antonio Vivaldi, sapientemente scelto per aprire la serata. Squisitamente veneziano anche il secondo brano in programma: il Concerto in re minore op. 9 n. 2 per oboe e archi di Tomaso Albinoni, con quel suo Adagio centrale che è davvero un prodigio di bellezza e poesia.
All´ispirazione di Rossini si deve invece il brano successivo, doppiamente rossiniano verrebbe da dire, perché Rossini ispira se stesso quando prende spunto da un proprio tema scritto a Napoli per il melodramma Mosè in Egitto (e anche dal tema dell´aria di Malcolm ne La Donna del lago) e scrive una serie magistrale di variazioni per clarinetto e archi oggi popolari (anche per la loro difficoltà!) sotto il titolo di Variazioni in mi bemolle maggiore per clarinetto e archi su temi de Mosè in Egitto e La donna del lago. Con questo brano la serata entra nel clima perfetto per Uto Ughi e per i "Solisti" di Scimone: il virtuosismo strumentale che è un po´ la chiave di lettura dell´intero programma del 27 maggio e diversamente non potrebbe essere quando sul palco ci sono artisti di tal grandezza. Così, sul filo del virtuosismo, il pensiero corre immediato a Paganini, e in effetti sì: sarà proprio Paganini a chiudere la magnifica serata, ma adesso è ancora troppo presto; prima di raggiungere Paganini infatti i bravi "Solisti" visiteranno idealmente un altro gigante del virtuosismo strumentale, anche questo assai significativo per Bologna. Si tratta proprio di Mozart, che nel corso dei suoi viaggi in Italia a Bologna si trattenne nel 1770, studiando con Padre Martini (Mozart aveva allora 14 anni) e sostenendo nell´ottobre di quell´anno il suo esame di ammissione alla storica Accademia Filarmonica. Ebbene: di Mozart Uto Ughi e "I Solisti Veneti" presenteranno quel capolavoro assoluto che è il Concerto in sol maggiore K 216 per violino e orchestra, immediatamente prima di lanciarsi - a conclusione della serata - nelle volate acrobatiche del Concerto in re minore per violino e orchestra. Ecco, a suggello della serata, il promesso Paganini, che scrisse questo mirabile concerto in re minore nel 1830 durante una tournée in Germania e ivi anche lo eseguì, ma solo in anteprima, perché la sua vera prima esecuzione si diede a Parigi nel 1831. La storia di questo quarto concerto per violino e orchestra di Paganini, tuttavia, è assai più avventurosa: la musica infatti poi andò perduta e solo nel 1936 un discendente di Paganini ne ritrovò e vendette la partitura, anche se la parte di violino risultava ancora mancante. Per un puro caso tale parte di violino fu successivamente rinvenuta (ma in brandelli...) in un fondo musicale appartenuto al virtuoso di contrabbasso Giovanni Bottesini e, solo nel 1954, nuovamente a Parigi, Arthur Grumiaux rieseguì questo capolavoro per la prima volta in tempi moderni.
Il “VENETO FESTIVAL” giunto alla sua quarantaseiesima edizione – un felice traguardo! - conferma anche quest'anno la propria vocazione all’esaltazione e alla diffusione del ricchissimo patrimonio musicale di tutti i tempi. Ricco di un calendario esteso da maggio a settembre il Veneto Festival come ogni anno presenterà al pubblico un vasto e multiforme programma di concerti itinerando nei luoghi artisticamente più interessanti del Veneto e delle Regioni limitrofe. Le numerose manifestazioni del Festival si arricchiscono dalla presenza di artisti di fama internazionale appositamente invitati per conferire ampiezza e splendore ad una serie di appuntamenti già di per sé eccezionale e per confermare la fama di un Festival che, per valore culturale e artistico, rientra fra i più prestigiosi e qualificati Festival Internazionali d’Europa.