La pièce teatrale "La seconda luna: l'amore al tempo dei diritti civili"
Arriva a Zola Predosa, il prossimo 1 aprile 2016 alle 21.00, presso l'Auditorium Comunale Spazio Binario in Piazza della Repubblica 1 la pièce teatrale "LA SECONDA LUNA", che ha debuttato lo scorso febbraio a Bologna guadagnandosi due sold out, scritta e interpretata da Andrea Zantonello e Alessandro Liuzzi, con la partecipazione di Marco Casoli e per la regia di Francesca Pierantoni.
Una storia contemporanea ricca di intensità emotiva che poggia le sue basi sulla concretezza di un sentimento consolidato e trova la sua forza sulla difesa del diritto ad amare e ad essere. Una storia diretta, vera, discrezionalmente toccante dal punto di vista emozionale che però non lascia spazio a interrogativi e ripensamenti di sorta su ciò che è il significato dell'amore.
Uno spettacolo che ha raccolto un ottimo riscontro nel pubblico guadagnandosi la completa partecipazione emotiva in un tutt'uno tra palco e platea, giudicato necessario e maturo nei tempi da chi ne ha scritto, estremamente reale e normale da chi lo ha prodotto.
I protagonisti di questa pièce impareranno inaspettatamente sulla propria pelle la difficoltà di esistere come coppia quando un accadimento importante porterà il loro amore a mostrarsi al di fuori delle mura domestiche: in scena due vite sconvolte dall'imprevisto sembrano allontanarsi e non trovarsi più per poi riagganciarsi ancora più indissolubilmente come anelli di una catena fatta di vissuto, amore, speranze, emozioni, passioni.
Due attori (Zantonello e Liuzzi) quasi sempre in scena che simboleggiano insieme la forza di questo legame e la difesa disperata dello stesso nei confronti della vita e della società ed un altro (Casoli) che interviene in precisi e mirati momenti della pièce simboleggiando insieme lo sconvolgimento che piomba impietoso in quelle due vite e l'ostruzionismo delle istituzioni all'accettazione di quell'amore.
Non uno spettacolo politico ma una storia di sentimento, senza un pietismo di facile portata ma con una natura che possa renderlo anche strumento di servizio utile a capire. Una fotografia essenziale e non casuale per questa pièce fatta di bianco e nero. E' la scelta degli autori del testo insieme alla regista: una scelta simbolica anche questa, che cade sui due colori che, come ben noto, sono l'uno la presenza e l'altro l'assenza di tutti gli altri colori in natura. Così è ne "La seconda Luna" il susseguirsi della presenza e dell'assenza di un legame, di un amore, di un diritto naturale.
"La seconda Luna" è questo: non è una luce che si spegne bensì il faro puntato sulle persone, sulla vita, sulla naturalezza di un legame affettivo che da ovvio quale dovrebbe essere diventa una chimera, sulla normalità di una quotidianità che non decolla uguale per tutti.
Ed è proprio in queste settimane ancora così calde dal punto di vista dei diritti civili per l'Italia, che gli autori/attori vogliono continuare ad offrire allo spettatore lo spunto autonomo alla riflessione su quanto li coinvolgerà scegliendo come linguaggio quello più diretto di uno spaccato di vita tangibile che poco spazio lascia a conclusioni evanescenti e per così dire filosofeggianti: la storia di Diego e Tommaso ( questi i nomi dei due protagonisti) è la storia di due uomini che diventa la storia di tutti. Di tutti coloro che hanno amato e ameranno e si sono trovati a fare i conti con la vita… a non essere comune a tutti è, invece, solo la difficoltà d'affermazione di questo amore che viene reso ancora, come oggi, fuori dall'ordinario e invisibile dietro un alibi di miopia ingiustificabile.