Le mostre di marzo da non perdere
Al via una mostra sul Giappone, lo sguardo sulla Bologna Fotografata e Revolutija e altre occasioni per approfittare di esposizioni di valore in città
Mostre da non perdere nel mese che fa largo alla Primavera. Arte in tutte le sue forme, palazzi storici e location suggestive, emozioni di epoche e Paesi diversi, tutte con un denominatore comune: da vedere!!!
1. "BOLOGNA FOTOGRAFATA": TRE SECOLI DI SGUARDI
Invasa dai visitatori, la mostra Bologna fotografata. Tre secoli di sguardi, allestita da Cineteca di Bologna nel Sottopasso di Piazza Re Enzo dal 9 giugno scorso e già prorogata al 5 febbraio, riapre dal 16 febbraio al 2 aprile 2018. Tante storie di Bologna e dei bolognesi raccontate attraverso gli sguardi dei fotografi. Centinaia di fotografie per ripercorrere le vicende storiche di Bologna e la sua gente e comporre un ritratto capace di attraversare “Tre secoli di sguardi”: Ottocento, Novecento e il nuovo millennio.
Lo sguardo di un fotografo è testimone instancabile di tutto ciò che accade, della vita di tutti i giorni. Così, attraverso lo sguardo di molti fotografi, la mostra ripercorre la Bologna novecentesca che si affaccia alla modernità, pur lasciando ancora all’obiettivo qualche scampolo di maestosa antichità (le mura) o un inimmaginabile profilo fluviale. La capacità unica della fotografia di cogliere e fissare le rivoluzioni urbanistiche a cavallo tra Otto e Novecento è la scintilla che innescherà un lungo viaggio nel corso del quale si incontreranno personaggi e storie della città (dalla Prima guerra mondiale agli anni del fascismo, dalla Liberazione alla ricostruzione del secondo dopoguerra, con Dozza, Lercaro, Zangheri), intrecciando questo cammino a quello della fotografia stessa, arte e mestiere che a Bologna ha visto all’opera artisti come Enrico Pasquali, Aldo Ferrari, Nino Comaschi. FINO AL 2 APRILE 2018
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2. "REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky"
Dal 12 dicembre 2017 il MAMbo propone REVOLUTIJA, una grande mostra realizzata grazie alla collaborazione in esclusiva con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, prodotta e organizzata da CMS.Cultura in partnership con il Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e curata da Evgenia Petrova e Joseph Kiblitsky.
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3. THE WALL
"The WALL”, la mostra a Palazzo Belloni. Il Muro, oggetto culturale, archetipo e superficie, è al centro della nuova mostra “the WALL” firmata da con-fine Art srl, allestita a Bologna dal 24 novembre 2017 al 6 maggio 2018. Segue Bologna Experience e Dalì Experience, proseguendo un percorso che ha inaugurato un nuovo concetto di mostra: il fruitore è libero di esplorare attivamente uno spazio moltiplicato da soluzioni tecnologiche e creative. Tre progetti che hanno reso lo storico Palazzo Belloni un luogo liminale, dove si incontrano linguaggi ed esperienze.
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4. GIAPPONE, STORIE D'AMORE E GUERRA
Geisha e samurai, donne bellissime ed eroi leggendari, attori kabuki, animali fantastici, mondi visionari e paesaggi bizzarri sono i protagonisti della mostra Giappone. Storie d'amore e guerra. Con una selezione di oltre 200 opere, il Mondo Fluttuante dell'ukiyo-e arriva per la prima volta a Bologna a Palazzo Albergati, calato per l'occasione nella elegante e raffinata atmosfera del periodo Edo, l'odierna Tokyo (1603-1868). Saranno esposti i più grandi artisti dell'Ottocento giapponese tra cui Hiroshige, Utamaro, Hokusai, Kuniyoshi, ma la mostra offre un panorama completo anche sulla vita dell'epoca in Giappone, con l'esposizione di vestiti di samurai, kimono, ventagli e fotografie.
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5. ROBERTO DAOLIO: LA MOSTRA LA MAMBO
Al MAMbo la mostra Roberto Daolio. Vita e incontri di un critico d'arte attraverso le opere di una collezione non intenzionale, a cura di Uliana Zanetti con la collaborazione di Giulia Pezzoli e Barbara Secci. Con il focus espositivo ROBERTO DAOLIO. Vita e incontri di un critico d'arte attraverso le opere di una collezione non intenzionale, visibile dall'8 dicembre 2017 al 6 maggio 2018, il MAMbo presenta una selezione di opere d'arte e documenti appartenuti a Roberto Daolio, prematuramente scomparso nel 2013, la cui intera collezione entrerà prossimamente in possesso del museo grazie alla liberale volontà degli eredi Stefano Daolio e Antonio Pascarella. Le opere, quasi sempre di piccolo formato e spesso accompagnate da una dedica, sono state donate dalle artiste e dagli artisti con cui il critico d'arte, fra i più attivi e stimati in ambito nazionale, ha intessuto fitte relazioni intellettuali e operative, di carattere sia professionale sia amicale. Fino al 6 maggio 2018.
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