“Sagra di Re Bertoldo” a Persiceto: due weekend di festa
Per ben due weekend, da venerdì 8 a domenica 10 e da venerdì 15 a domenica 17 giugno il centro storico di Persiceto sarà immerso nelle atmosfere medievali della settima edizione della “Sagra di Re Bertoldo”. Dame e cavalieri, armigeri e falconieri faranno da cornice a spettacoli ed esibizioni per grandi e piccoli mentre nell’apposito stand allestito in piazza Garibaldi si potranno gustare i piatti tipici della tradizione bolognese rivisitati in chiave medievale e carnevalesca come i "Tortellini blasfemi della Corte di Castagnolo", il "Friggione di Fra Cipolla " o i "Gioielli di Bertoldino".
Fra i vari scritti del padre letterario del Bertoldo - lo scrittore Giulio Cesare Croce nato a Persiceto nel 1550 - si trova anche “L’Eccellenza, et Trionfo del Porco”: la carne di maiale non mancherà di certo alla settima edizione della “Sagra di Re Bertoldo”, che dopo il successo degli anni precedenti, ritorna a Persiceto nel mese di giugno, nei weekend del 8-10 e 15-17. Promossa dall’Associazione Carnevale Persiceto con il patrocinio del Comune la sagra immergerà come al solito il centro storico del paese in un'atmosfera bertoldesca e medievale e offrirà le prelibatezze del tipico “Menù di Re Bertoldo”.
I membri di tutte le società carnevalesche persicetane si dedicheranno all’allestimento degli spettacoli a tema medievale e alla gestione dello stand gastronomico, divenuto ormai famoso per piatti dai simpatici nomi come i "Tortellini blasfemi della Corte di Castagnolo (alla panna)", il "Friggione di Fra Cipolla (Friggione bolognese)" o i "Gioielli di Bertoldino (profiteroles)", ma anche per la bontà della pasta fresca fatta in casa, il particolare purè rosa a base di rapa rossa, gli squisiti stinchi di maiale e tante altre prelibatezze che partono dalla tradizione ma vengono arricchite dalla creatività dei carnevalai. Lo stand gastronomico sarà aperto dal venerdì sera fino alla domenica sera, compresi i pranzi del sabato e della domenica con possibilità di organizzare pranzi e cene di classe e per gruppi prenotando in anticipo in caso di grandi numeri (per prenotazioni: segreteria@carnevalepersiceto.it). Particolare attenzione sarà riservata anche quest’anno ai piccoli che potranno esercitarsi in prove di abilità e giochi a cura della Compagnia d’Arme delle Spade. Per tutte le giornate della sagra, presso la sala mostre di Palazzo SS. Salvatore, sarà allestita una mostra fotografica sul Carnevale 2018 a cura del Circolo Fotografico Il Palazzaccio.
7ª Sagra di Re Bertoldo
venerdì 8 giugno
ore 19 - Apertura stand gastronomico
ore 21.00 - Balli country con il gruppo Country Mood - Line Dance & Catalan Style
sabato 9 giugno
ore 17 - accampamento medievale, prove di abilità e giochi per bambini a cura della Compagnia d’Arme delle Spade
ore 19 - Apertura stand gastronomico
ore 21.00 - Prove di abilità e giochi per bambini a cura della Compagnia d’Arme delle Spade
ore 22.00 - Fakir show con Moris e Genny
domenica 10 giugno
ore 8.30 - 3° Motogiro di Re Bertoldo, raduno motociclistico aperto a tutte le moto con giro in collina
ore 12 - Apertura stand gastronomico
ore 12.30 - Pranzo dedicato a Carnevaliamo, organizzato in collaborazione con i comitati genitori delle scuole interessate. Per informazioni e prenotazioni: tel. 333.6883134 (Sonia Guizzardi)
ore 17 - Prove di abilità e giochi per bambini a cura della Compagnia d’Arme delle Spade
ore 18.30 - Rappresentazione medioevale a cura della Compagnia d’Arme delle Spade
ore 19 - Apertura stand gastronomico.
La sagra prosegue nel weekend dal 15 al 17 giugno.
Menù
Primi piatti: Gramigna di Cacasenno (alla salsiccia); Tortelloni della Regina (burro e salvia); Tortelloni di Bertoldo (con rape rosse); Tortelloni alla Re Alboino (al ragù); Tortellini della tradizione persicetana (in brodo); Tortellini blasfemi della Corte di Castagnolo (alla panna)
Secondi piatti: Lo scettro di Re Bertoldo (stinco di maiale con purè); La merenda di Bertoldino (tagliere di salumi con crescente); Pollo di Sier Cerfoglio (pollo alla diavola con verdure); Grigliata della Marcolfa (grigliata di carne); Salsiccia alla Re Alboino (salsiccia con patate fritte); Capocollo di Sua Maestà (capocollo con patate fritte); Costoline della Corte del Re (costoline di maiale con patate fritte); Friggione di Fra Cipolla (friggione); Tesori di Re Bertoldo (fagioli); Patate della Regina Magonia (patate fritte)
Dolci: Torta dei campi allagati (torta di riso); La ciambella di Via Cretini (pinza bolognese); L’altro vanto della Corte del Re (torta tenerina); Gioielli di Bertoldino (profiteroles).
Persiceto: dove nasce Giulio Cesare Croce e il suo Bertoldo
Scrittore e cantastorie nato a Persiceto nel 1550 e morto a Bologna nel 1609, Giulio Cesare Croce, figlio di un fabbro ferraio, ha pubblicato due anni prima di morire una Descrittione della vita del Croce di trecentottantotto versi in terzine, che è l'unico documento della sua povera e stentata esistenza. Nel 1575 si sposa e decide di abbandonare il mestiere di fabbro per mettersi a fare il poeta girovago e cantastorie. Girava per le strade e per le piazze della città recitando le sue composizioni accompagnandosi con il violino e vendendo poi i testi stampati in opuscoli, fogli volanti, "ventarole" [fogli di maggior spessore così detti perché servivano, una volta letti, a farsi vento]. Scrive in questo modo un’innumerevole quantità di dialoghi, canzoni, barzellette, commedie e farse, storie d'occasione in lingua e in dialetto, divenendo in breve il più famoso fra i poeti girovaghi del tempo, noto anche fra i letterati bolognesi col soprannome, che lo accompagnerà fino alla morte, di Giulio Cesare dalla Lira. Gli argomenti delle sue opere sono tratti dall'osservazione diretta del mondo popolare della città e della campagna, di cui rappresenta le miserie e gli affanni, i divertimenti e gli amori, e di cui soprattutto mette in risalto l'amara consapevolezza che gli uomini delle classi popolari hanno delle disparità sociali e il prevalere continuo nella loro vita della durezza delle condizioni economiche (…). Delle trecento e più opere del Croce la più nota e significativa è Le sottilissime astuzie di Bertoldo, seguite dalle Piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino.