"Ti regalo la mia morte, Veronika"
Dal 12 al 12 al 15 novembre all'Arena del Sole (Sala Leo de Berardinis) in scela lo spettacolo "Ti regalo la mia morte, Veronika".
Traduzione e adattamento di Antonio Latella e Federico Bellini, tratto dal film Veronika Voss di RainerWernerFassbinder, regia di Antonio Latella.
Prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e diretto da Antonio Latella, dopo il debutto del maggio scorso al Teatro Storchi di Modena, Ti regalo la mia morte, Veronika inizia la sua tournée dall’Arena del Sole dove sarà in scena da giovedì 12 a domenica 15 novembre. Lo spettacolo ha valso il Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2015 ad Antonio Latella per la regia e a Monica Pisedduper l’interpretazione.
Latella ritrova qui la poetica fassbinderiana a distanza di quasi dieci anni: è infatti del 2006 la sua rilettura di Le lacrime amare di Petra von Kant. La base di questo nuovo lavoro non è però un testo teatrale, ma parte dell’opera cinematografica che Fassbinder ha dedicato alla rappresentazione e all’analisi della donna.
Partendo dalla rievocazione di Veronica Voss, ultima tra le protagoniste dell’autore bavarese, lo spettacolo incontra alcune tra le figure femminili grazie alle quali Fassbinder ha consegnato forse una grande, unica opera in cui sguardo cinematografico e biografia personale tendono inevitabilmente a coincidere. Una corsa folle, senza protezioni, una prolungata allucinazione dove realtà e finzione diventano quasi indistinguibili. Entriamo così nella mente di Veronika, diva sul viale del tramonto e vittima della morfina somministrata da medici senza scrupoli, dove i ricordi e i personaggi rievocati diventano apparizioni in bianco e nero, il nero come forma perfetta che fagocita gli altri colori e il bianco della purezza ma anche del lutto. E, inevitabilmente, il bianco della morfina che trasforma le memorie in gratificazioni, deforma ogni percezione fino a rendere accettabile la morte come possibilità, o liberazione. Un viaggio in cui Veronika e le altre eroine del cinema fassbinderiano regalano il proprio sacrificio al loro ideatore, il regista, il medico ma anche il carnefice Fassbinder, a sua volta, probabilmente, personaggio del suo stesso dramma.