rotate-mobile
Eventi

Vasco Rossi: dal 6 settembre tornano in scena Albachiara, Silvia e Susanna

Un grande successo che replica: la Scala di Milano torna a raccontare il Rock del Blasco attraverso il racconto teatrale diretto da Martha Clarke

Dopo un debutto da tutto esaurito lo scorso anno, Vasco Rossi (GUARDA IL VIDEO)torna alla Scala di Milano. Dal 6 al 13 settembre in scena Albachiara, Silvia, Susanna, il loro mondo e le loro emozioni declinate secondo la visione artistica di Martha Clarke e di Vasco Rossi: al centro le donne cantate da Vasco nella sua lunga carriera, che diventano drammaturgia, libretto e “colonna sonora” dello spettacolo. Un arrangiamento musicale creato ad hoc, in chiave sinfonica e classica, una chiave registica e coreografica poetica, essenziale e raffinata, con cui Martha Clarke ha cercato il cuore dei personaggi, dei danzatori e delle canzoni.

"Uno dei più prestigiosi templi della musica classica e della danza! - aveva scritto Vasco su Facebook all'annuncio del progetto - Con un corpo di ballo tra i più preparati e selezionati e le ballerine più brave del pianeta. Un orgoglio per il nostro bel paese...uno dei pochi. Il tempio della cultura classica si apre alla musica moderna…addirittura al rock…il mio!"

Ha riempito le pagine dei giornali questo progetto teatrale, tagliato su misura per il Corpo di Ballo: un Vasco come non ti saresti aspettato, un Corpo di Ballo che si è affacciato, con entusiasmo e con disponibilità, a un linguaggio diverso. Un incontro inedito fra culture teatrali e musicali, sul palcoscenico ma anche in platea: tra amanti del balletto e fan della musica di Vasco si è visto un pubblico nuovo, curioso e interessato a una Scala che si è aperta a un singolare esperimento artistico.

I PRECEDENTI: OPERA E ROCK, E' POSSIBILE. Ma contaminazioni simili non sono nuove, come spiegano anche sul sito ufficiale dell'artista emiliano. Negli anni ’70 la musica si avvicina a un linguaggio quasi operistico, con partiture complesse e sezioni orchestrali classiche (generi “colti” come il rock sinfonico o il progressive rock più legato a sonorità elettroniche), dai ’70 agli ’80 il rock tende anche a una dimensione teatrale (le rivoluzionarie opere rock come Tommy o Quadrophenia) e ospita anche la danza, che entra come esigenza naturale nei concerti e nei video-clip. Del resto, grandi coreografi classici si sono lasciati trascinare da musiche non proprio classiche - preesistenti o commissionate: ne sono nati balletti cult come Pink Floyd Ballet di Roland Petit o Le Presbytère di Béjart su musiche dei Queen accanto a quelle di Mozart, o ancora Paul McCartney che ha scritto una partitura per il New York City Ballet…..

"L’altra metà del cielo" quindi è figlia di queste contaminazioni, ma c’è di più: c’è un lavoro collettivo, in cui ognuno si è messo in gioco, in ascolto e a disposizione dell’altro, pur forse non conoscendolo prima ma proprio per questo con maggiore apertura e disponibilità. E’ un grande teatro lirico che tenta una sintesi: creare un balletto popolare, nel significato più alto del termine, con un linguaggio coreografico capace di comunicare a tutti, partendo, e non dimenticando, il rigore e la raffinatezza formale della propria tradizione classica.
Questo il commento di Marco Mangiarotti, critico musicale dell’area extra colta (da pop rock e jazz), autorevole studioso e profondo conoscitore delle più alte esperienze musicali degli ultimi quarant’anni; avendo seguito passo dopo passo la carriera di Vasco Rossi, con l’ausilio di documenti video, accompagnerà il pubblico attraverso luminosi esempi di questa stimolante sinergia tra musica e danza. Ingresso libero fino ad esaurimento posti

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vasco Rossi: dal 6 settembre tornano in scena Albachiara, Silvia e Susanna

BolognaToday è in caricamento