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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Gli eventi del weekend da non perdere

Il calendario cittadino riorganizzato dopo le disposizioni per il Coronavirus: cinema e teatri restano chiusi, accessi ai musei

Teatri e cinema ancora chiusi in tutta Italia (oltre alle scuole chiuse fino al 15 marzo) e spettacoli rimandati o cancellati: le precauzioni anti-diffusione del Coronavirus hanno stravolto l'agenda cittadina e dopo il Carnevale, anche la Festa della Donna dovrà fare a meno di alcuni appuntamenti, alcuni dei quali saranno solo posticipati. 

8 marzo: gli appuntamenti da non perdere 

Ecco le cose da fare questo weekend: 

1. “Domenica Regazzoni Lucio Dalla a 4 mani”

Musica e arte s’incontrano nella mostra “Domenica Regazzoni Lucio Dalla a 4 mani”, con le opere dell’artista Domenica Regazzoni ispirate alle canzoni del grande cantautore e amico Lucio Dalla. L’esposizione, curata da Silvia Evangelisti, attraverso il colore e il carattere materico dei lavori suscita profonde emozioni, svela nuove sfumature e diventa racconto di un intenso rapporto di amicizia.
Dedicata al grande amico Lucio Dalla, la mostra presenta una selezione di trenta opere, quasi tutte inedite, realizzate da Domenica Regazzoni dal 1998 al 2019. Organizzata in collaborazione con il Comune di Bologna e la Fondazione Lucio Dalla, l’esposizione restituisce sulla tela le emozioni suscitate da quattordici suggestivi brani dell’indimenticabile cantautore bolognese, che danno il titolo ai lavori pittorici esposti, e completa il percorso un breve filmato con significative interviste di repertorio a Lucio Dalla. Orari: da martedì a domenica ore 10 - 18.30 venerdì ore 14.30 - 18.30 lunedì chiuso

2. In Pinacoteca due mostre dedicate a Raffaello

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, attraverso il ”Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio”, promuove nel 2020 una serie di esposizioni e di iniziative su tutto il territorio nazionale, volte a celebrare l’illustre maestro urbinate. In questa occasione la Direzione Musei Emilia Romagna presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna organizza due mostre dedicate al protagonista indiscusso del Rinascimento.

3. "Women. Un mondo in cambiamento" a Santa Maria della Vita 

Uno sguardo sulle donne, a ogni latitudine e nel corso di un secolo di storia: fino al 17 maggio nel complesso di Santa Maria della Vita, gli scatti dei (e delle) più grandi reporter del National Geographic raccontano la condizione femminile nel mondo, la fierezza e la forza, le disuguaglianze e il riscatto, le conquiste ottenute e quelle ancora lontane a venire.

4. Zoo di carta 

Una preziosa mostra alla Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale con le illustrazioni zoologiche stampate a Bologna alla fine del Settecento, negli anni di più diffusa affermazione del pensiero illuminista. “Zoo di Carta. La diffusione delle immagini zoologiche dell’Histoire naturelle di Buffon nell’Italia del Settecento”, a cura di Pierangelo Bellettini, intende ricostruire la straordinaria fortuna che ebbero in Italia le incisioni di animali quadrupedi dell’editio princeps dell’opera di Georges-Louis Leclerc conte di Buffon realizzata a Parigi fra il 1749 e il 1767. Se l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert è l’opera di sintesi scientifica per antonomasia dell’Illuminismo europeo, una grande fortuna editoriale – forse oggi sconosciuta ai più – ebbe anche l’Histoire naturelle di Georges-Louis Leclerc conte di Buffon. Pubblicata dall’Imprimerie Royale, che aveva sede nel palazzo del Louvre a Parigi, ebbe nel giro di pochi anni molte edizioni, emissioni, contraffazioni e traduzioni in tutta Europa, arrivando fino a Bologna con la Serie d’animali quadrupedi, che apparve a puntate, con cadenza settimanale, fra il 1783 e il 1787, a testimonianza della fortuna che ebbe questo tipo di pubblicazione negli anni di più diffusa affermazione del pensiero illuminista.

Le stampe esposte sono una selezione delle 132 illustrazioni zoologiche (sulle 200 della Collezione completa) recentemente acquisite dalla Biblioteca di San Giorgio in Poggiale, tutte stampate a Bologna negli anni Ottanta del XVIII secolo ad opera dei calcografi Antonio Cattani e Antonio Nerozzi. Un’impresa editoriale che è uno degli episodi più significativi nella storia della tipografia bolognese della seconda metà del Settecento. Quasi una collezione di figurine ante litteram: gatti d’Angora, iene, barboncini, formichieri, raffigurati ora su sfondi naturalistici ora in ambientazioni domestiche. Le illustrazioni bolognesi si distinguono per il ricco apparato descrittivo delle singole figure: si tratta di animali noti – il cavallo, l’asino, il bue – ma più spesso inconsueti, quelli che venivano esibiti a pagamento nelle fiere, come elefanti, rinoceronti, ippopotami, cammelli, o anche animali di recentissima scoperta nei lontani territori del Siam, della Guinea, del Canada, del Brasile. L’esposizione consente inoltre di evidenziare l’importante ruolo che Bologna ebbe come centro di diffusione del nuovo pensiero illuminista nonché di produzione del libro scientifico illustrato, subito dopo le grandi capitali culturali ed editoriali del Settecento italiano: Milano, Napoli, Roma e Venezia. Gratuito. 

5. Claudia Losi. Ossi al  MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna

Claudia Losi, artista italiana dal forte profilo internazionale, si contraddistingue non solo per la qualità espressiva della propria ricerca, ma anche per l’eterogeneità delle pratiche artistiche e delle tecniche utilizzate, oltre che per le implicazioni poetiche, sociali e paesaggistiche. L’installazione si pone come nuovo capitolo di un ciclo di lavori su un tema ricorrente: “Ossi”, ovvero un gruppo di sculture - costole di balena realizzate in collaborazione con l’azienda di Montelupo Tuscany Art in terra dell’Impruneta e prodotte da Fondazione Museo della Ceramica di Montelupo e Comune di Scandicci, richiama non solo il mistero profondo e l’aurea mistica che il grande cetaceo porta con sé, ma una riflessione profonda su storia e natura e, per deduzione, tra natura e scultura. Ossa di balena che, inoltre, caratterizzano l’identità di più di un luogo; un’opera dunque che affonda le proprie radici in un immaginario antropologico. Installazione a cura di Matteo Zauli. Promossa da Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, in collaborazione con Museo Carlo Zauli Ingresso: € 6,00 intero / € 4,00 ridotto

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