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Coronavirus, scuole chiuse: le possibili misure di sostegno alle famiglie

Si lavora a una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni

In tutta Italia le scuole e le università restano chiuse fino al 15 marzo: una misura a livello nazionale che tenta di arginare la diffusione del Coronavirus. Questo prevede studio e lavoro a distanza ove possibile, igiene straordinaria nei mezzi pubblici, no agli assembramenti, un metro di distanza fra le persone, e sono solo alcune delle indicazioni per il contenimento dell'epidemia emanate con il nuovo decreto legge della Presidenza del Consiglio, firmato da Giuseppe Conte ieri a tarda sera. Da più parti si chiedono passi concreti per un aiuto alle famiglie: ci sono molte ipotesi sul tavolo.

Sono intanto sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato di servizi pubblici essenziali. Sospese manifestazioni, eventi e spettacoli (inclusi cinema e teatro) che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza di un metro. Sospesi gli eventi sportivi di ogni ordine e disciplina, che fuori dalle zone rosse sono consentiti solo senza pubblico (il campionato di serie A riparte ma a porte chiuse). Sport di base e attività motorie in palestre, piscine e centri sportivi sono consentiti solo se si può rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro.

Scuole chiuse per coronavirus, le misure di sostegno ai genitori

Le scuole chiuse sono un problema organizzativo imprevisto e grosso per milioni di italiani. Si lavora a una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Lo annuncia in una nota il vice ministro all'Economia, Laura Castelli: "Siamo consapevoli dell'impatto che una misura come la chiusura delle scuole - ha spiegato - potrà avere sui nuclei familiari e sul Paese, per questo ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati".

"È in fase di definizione - ha spiegato - una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Ne ho già parlato con il ministro Gualtieri e gli altri ministri competenti: faremo tutto quello che è necessario per venire incontro ai bisogni dei cittadini e delle famiglie e per ridurre al massimo i disagi".

"Dobbiamo pensare ad aiutare economicamente i genitori per consentire loro di gestire al meglio i figli che da domani rimarranno a casa. Non dimentichiamoci che questo è un momento difficile soprattutto per i lavoratori. Il Governo, quindi, vari subito un piano Marshall per rilanciare l`occupazione e bloccare questa ondata di crisi" dice Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl.

Le proposte in tal senso non mancano. Anche Regione Lombardia ad esempio chiede al governo di poter permettere a un genitore di accudire i figli che non potranno andare a scuola per via della sospensione delle attività didattiche nei giorni di emergenza per il coronavirus. L'intento è sostenere le famiglie che non hanno "nessuno a cui affidare i bambini", ha spiegato Fontana. Una delle forme possibili per permettere ai genitori di assentarsi dal lavoro è estendere le forme del congedo parentale per un genitore: è il governo però a dover prendere le decisioni ufficiali. 

La strada sarebbe proprio questa: "Tra le altre misure di sostegno economico, considerando il disagio delle famiglie che vedono prolungato il periodo di sospensione dell'attività didattica, il Governo è impegnato nella predisposizione di una norma che consenta l'utilizzo di permessi parentali per uno dei due genitori per poter assistere i figli minori". Così il sottosegretario di Stato all'interno Achille Variati.

"Tra le nuove misure che come Ministro del Lavoro sto mettendo a punto per fronteggiare il problema del Coronavirus ci sono il rafforzamento del Fondo d'integrazione salariale (Fis) e l'estensione, sull'intero territorio nazionale, della cassa integrazione in deroga a beneficio dei lavoratori che non sono coperti da altri ammortizzatori sociali o che sono occupati in aziende che li hanno terminati, intervento che riguarderà il settore privato compreso quello agricolo" spiega il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo.

Marco Di Maio (Italia Viva), capogruppo in Commissione Affari costituzionali alla Camera, chiede che sia preso in considerazione il dimezzamento della retta mensile di marzo per le famiglie che hanno figli alla scuola dell'infanzia o negli asili nido comunali: "La riduzione della quota si può applicare in maniera automatica e valere sulla retta effettivamente versata in base ai parametri previsti nelle scuole comunali nei singoli comuni, senza ulteriori passaggi burocratici a carico dei genitori. Non può certo pesare solo sui Comuni lo sforzo di queste settimane: è chiaro che il dimezzamento della retta di un mese comporta un peso importante per un bilancio comunale, ma è uno sforzo necessario per mandare un segnale di attenzione". Per ora, solo ipotesi.

"Come Fratelli d'Italia proponiamo congedi parentali a carico dello Stato e voucher baby-sitter da 500 euro al mese per ogni famiglia dove tutti gli adulti lavorano" chiede la coordinatrice in Sardegna di Fratelli d'Italia, Antonella Zedda.

Coronavirus, la chiusura delle scuole colpisce 290 milioni di ragazzi

Non solo soli gli studenti italiani che fino al 15 marzo non andranno a scuola; secondo l'Unesco, la chiusura degli istituti scolastici colpisce attualmente oltre 290 milioni di ragazzi in tutto il mondo, dalle scuole dell'infanzia alla fine del liceo. L'Unesco invita tutte le autorità scolastiche a incentivare l'apprendimento a distanza. La direttrice generale Audrey Azoulay osserva in una nota: "La chiusura temporanea delle scuole per motivi sanitari non è, purtroppo, un fenomeno nuovo, ma la scala planetaria e la rapidità dell'attuale crisi educativa è senza precedenti e se si prolungherà potrebbe minacciare il diritto all'istruzione".

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