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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Legambiente E-R: città meno inquinate nel 2014, ma il nuovo anno è iniziato male

Cinque capoluoghi su 10, infatti, hanno sforato i 35 giorni di superamento dei limiti di PM10 concessi dalla normativa

Sono Parma, Reggio Emilia e Rimini le città peggiori per il superamento dei limiti di PM10. In generale nel 2014, come dimostrano i dati riportati nel dossier "Mal'aria" di Legambiente, gli episodi di inquinamento dell’aria in Emilia-Romagna sono stati inferiori e solo 5 capoluoghi su 10 non hanno rispettato i limiti delle polveri sottili.

Bologna ha "sforato" per 23 giorni nel 2014, rispetto ai 57 del 2013, 73 del 2012, 68 del 2011, 62 del 2010 e 50 del 2009.

Un risultato dovuto principalmente alle favorevoli condizioni climatiche. Cinque capoluoghi su 10, infatti, hanno sforato i 35 giorni di superamento dei limiti di PM10 concessi dalla normativa. Parma, Rimini e Reggio Emilia restano le realtà più critiche. 

Non comincia bene però il 2015; tutti i capoluoghi hanno già superato i dieci giorni di sforamenti, nel solo mese di gennaio, con Parma già a quota 20 e Reggio Emilia a quota 15. 

"Ricordiamo la recente decisione dello IARC (l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) di inserire l’esposizione all’inquinamento dell’aria, e in particolare ad elevati livelli di particolato atmosferico, come cancerogeno di gruppo 1: l’inquinamento dell’aria infatti, è direttamente collegato ad un peggioramento delle condizioni di salute, specialmente dei soggetti più deboli come bambini, anziani, asmatici", scrive Legambiente Emilia Romagna, partner del progetto Life europeo LIFE13 ENV/ES/000603 “Photocitytex”, che si pone l’obiettivo di verificare le potenzialità dei materiali tessili con proprietà fotocatalitiche, nella riduzione delle concentrazioni di inquinanti nell’aria.

Il progetto prevede la sperimentazione di tali tessuti all’interno del cortile di una scuola spagnola, ubicata nei pressi di una grossa arteria stradale, per verificare l’utilità futura dell’utilizzo di tali materiali su larga scala, per la riduzione degli inquinanti atmosferici. "E’ indispensabile che la nuova giunta riprenda immediatamente in mano il PAIR 2020 e ne acceleri l’approvazione, evitando di dimenticarlo in un cassetto - continua la nota - è fondamentale che trovino al più presto attuazione le misure contenute nel piano, e siano coordinate con politiche di promozione della mobilità pubblica su ferro con attenzione all’intermodalità (il caso della cancellazione dell’abbonamento bici+treno non è un buon segnale), delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato, oltre che della mobilità ciclabile".

Legambiente cheide anche anche "maggiore spinta verso la riqualificazione urbana, con meccanismi che favoriscano l’efficientamento energetico degli edifici delle nostre città. Tutte azioni che potrebbero essere finanziate dirottando gli investimenti previsti per nuove strade ed autostrade, come il passante Nord di Bologna o la Cispadana. Associate a queste politiche strutturali di medio termine, ribadiamo la necessità di intervenire con misure emergenziali come quella di abbassare il limite di velocità in autostrada fino a 110 chilometri orari durante i lunghi periodi di superamenti continuativi dei livelli di PM10, e ricordiamo l’importanza delle giornate di blocco del traffico".

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