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Mobilità sostenibile: Bologna al 6° posto in Italia. Era al 1° nel 2009

Pubblicato il rapporto di Euromobility, Associazione Italiana dei Mobility Manager, sulla Mobilità sostenibile. Il capoluogo felsino mantiene però alcune eccellenze

Il tormentone di inizio anno continua: statistiche e calcoli anche discordanti sulla qualità della vita nelle nostre città, assunti talvolta a pretesto per bacchettare o elogiare le amministrazioni locali. Bologna in due anni scivola al sesto posto nella top ten delle città a mobilità sostenibile più virtuosa.
Popolazione, incentivi, motorizzazione, qualità dell’aria, trasporto pubblico, ZTL, aree pedonali, piste ciclabili e parcheggi, nonché indice di mortalità e incidentalità, questi i parametri esaminati nel rapporto 2011 (su dati 2010) di Euromobility, l’Associazione Italiana dei Mobility Manager, sulla Mobilità Sostenibile che “sorveglia” 50 città italiane, con oltre 100.000 abitanti, capoluoghi di regione e province autonome. Torino nella top fifty, buona posizione per Bologna che si conferma al 6° posto nella classifica generale.

Eravamo primi in classifica nel 2009, confermiano oggi la posizione del 2010, fregiandoci comunque ancora di buone posizioni rispetto a trasporto pubblico, promozione dei mezzi meno inquinanti, ZTL e parcheggi, meno virtuosi per qualità dell’aria.

In dettaglio: è un 8° posto per standard emissivo degli autoveicoli e 15° dei motocicli in base alla normativa Euro. Resta in Regione il record di veicoli alimentati a GPL e metano, con Bologna al 3° posto, dopo Ravenna e Ferrara. Mediocre la 18° posizione per i giorni di superamento annuale della soglia di PM10 (oltre i 35 consentiti), compensato dalla 3° per ore di superamento di emissioni di ossidi di azoto. 9° per offerta di trasporto pubblico e 6° per numero di passeggeri con primato regionale, mentre è 4°, dopo Ferrara, per ZTL, e 18° per aree pedonali urbane, 8° in Emilia-Romagna dopo Parma (4°), Piacenza (6°), Reggio E. (10°), Rimini (11°), Ravenna (15°) e Ferrara (17°). Poche le piste ciclabili in relazione alla popolazione, ancora un 18° posto, primato conferito a Reggio Emilia. 2° per parcheggi a pagamento e 4° per parcheggi di interscambio.
Medio l’indice di incidentalità e mortalità, 25°, in rapporto alla popolazione. Interessante il dato sul car sharing rilevato su 13 città: cala di 10 unità la flotta di auto in car sharing (7°), rispetto ai 40 del 2009 e 2010, ma è accettabile il rapporto auto/popolazione (5°) e buono quello utenti/popolazione (3°). Gli utenti salgono leggermente (1.093) e collocano Bologna ad una insufficiente 8°  posizione su 13. Assente invece il bike sharing. Siamo al 7° posto in Italia e al 4° in Emilia Romagna (dopo Ferrara, Modena e Reggio E.) per iniziative ed eventi sulla mobilità sostenibile.

“Lo studio di quest’anno ha introdotto nuove forme di gestione della mobilità, car e bike sharing, parcheggi, incidenti e mortalità.” ci dice Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility “Mobilità e inquinamento sono temi seri e più che di sostenibilità bisogna parlare di città meno insostenibili. Bologna presenta alcune eccellenze, ma è come fumare con la finestra aperta o chiusa. I centri a ridosso della Pianura Padana, fumano a finestre chiuse, mentre una città come Reggio Calabria lo fa a finestre aperte. Ricordiamoci quel signore che a Portobello voleva aprire una finestra sulla Pianura Padana spianando il Passo del Turchino, tra Liguria e Piemonte…”.
Di fronte a tali dichiarazioni si può proprio tirare un respiro di sollievo!

 

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