“Con IMU rischio caro-affitti”. Vicesindaco: “C'è preoccupazione”
Manes Bernardini ha posto alla Giunta il problema degli affitti, che con l'IMU potrebbero aumentare, ai danni soprattutto degli studenti fuorisede. "Problema non solo Bolognese"
La domanda di Manes Bernardini, Lega Nord, durante il Question Time di oggi: "Leggiamo sulla stampa ancora un grido di allarme legato all'IMU e alla sua applicazione nei Comuni; in particolare riguarda gli affitti degli immobili; Bologna è una città universitaria che vive anche sugli affitti degli immobili agli studenti e un incremento della tassa si scaricherebbe su di essi: a tale fine si chiede al Signor Sindaco e alla Giunta di sapere come intendano fronteggiare il problema di un possibile caro-affitti che si può creare nella nostra città a seguito dell'applicazione della tassa e quali misure intendano adottare nei confronti degli studenti fuori sede che hanno in affitto un immobile a Bologna".
SILVIA GIANNINI. La vicesindaco Silvia Giannini, ha risposto all’interrogazione dell’opposizione: “Anche noi siamo molto preoccupati del fatto che la pressione fiscale sta continuando ad aumentare, perché ha continuato sempre ad aumentare, non è mai calata nemmeno negli anni precedenti quando forse c'era più margine di manovra. Siamo preoccupati anche degli effetti che l'IMU può avere sulle famiglie e sulle imprese”.
“Con riferimento al tema specifico degli studenti universitari – continua la Giannini - che viene richiamato dal consigliere Bernardini con questa domanda, è preoccupazione anche nostra l'effetto che l'IMU può avere sugli affitti. Innanzitutto va precisato che è una imposta che ha come soggetto passivo il proprietario dell'immobile, ed il fatto che colui che è tenuto ad assolvere l'obbligo tributario si rivalga, trasli l'imposta sull'affittuario non è automatico. L'entità di questa possibile traslazione, cioè il fatto che l'affitto aumenti ancorché a pagare l'imposta come soggetto passivo sia il proprietario, dipenderà dalle condizioni di domande e di offerta. Noi siamo certamente una città ad alta tensione abitativa, soprattutto per il mercato florido per i proprietari di immobili degli studenti fuorisede. C'è una tensione tra domanda offerta tale per cui una volta scaduti i contratti si può pensare che in parte l'imposta possa anche trasferirsi sugli affitti. Rispetto alle preoccupazione del consigliere Bernardini, innanzitutto va sottolineato il fatto che rispetto alla competitività dell'Ateneo bolognese rispetto ad altri Atenei, cioè ad uno studente che si sposta fuori sede, è vero che Bologna è cara sotto molteplici altri aspetti, ma questo attiene ad altri problemi che adesso non possiamo approfondire in questa sede, però per quanto riguarda gli affitti, è vero che Bologna è cara, ma l'IMU aumenta anche in altre realtà, perché non è una imposta locale, ma nazionale. Gli altri Comuni stanno procedendo anche loro a dovere aumentare l'IMU, quindi la situazione che uno vada a Firenze, Venezia o Bologna a fare l'Università se è fuori sede, non dovrebbe da questo punto di vista cambiare molto, tensioni ve ne sono anche in altre città.
COSA SI PUO’ FARE. “ E' chiaro che quello che l'Amministrazione può fare, come abbiamo già più volte ricordato in questa sede, non è certo quello di abbassare le aliquote che sono state stabilite dallo Stato, perché se noi abbassassimo quelle aliquote dovremmo dare dei soldi allo Stato, e no possiamo proprio farlo, anzi come ho detto prima, se poi abbiamo ulteriori tagli saremo costretti ad aumentale. Però dagli orientamenti che anche in questa sede abbiamo discusso, oltre che in commissione, e che la Giunta si sta dando per predisporre il bilancio, e speriamo di potere confermare alla luce delle novità che stanno discutendo adesso in Parlamento, dove speriamo che questo problema degli immobili comunali possa trovare una soluzione, è quello di creare un divario tra canoni liberi e case sfitte, e canoni concordati, in modo tale da calmierare i canoni concordati che come sapete hanno un range di affitto. Nell'ipotesi originaria della Giunta c'era l'idea di non aumentare rispetto all'aliquota base l'IMU per i canoni concordati e portare invece al massimo quelli a canone libero e case sfitte”.