rotate-mobile
Politica

Lega Nord in corteo a Bologna: "La città è tornata ad alzare la testa"

Il "The day after": dopo la manifestazione della Lega a Bologna, con Bossi e Maroni sul palco si fa il bilancio. E Manes chiarisce: "Non condivido lo slogan macabro"

Bologna ieri è tornata ad essere "una delle capitali della Padania", come l'ha salutata dal palco Umberto Bossi. Quella di far partire dalla città rossa per definizione la nuova sfida elettorale del 'Carroccio' era una scommessa ambiziosa e la pioggia battente ha rischiato di farla fallire prima ancora della prova dei fatti (Bernardini su Facebook: "Venite lo stesso: a Bologna ci sono i portici".Hanno sfilato almeno in 1.500, un corteo 'colorato' dalle bandiere delle varie anime della Lega: il leone veneziano, l'aquila trentina, persino una della Catalogna, la cui voglia di indipendenza è ormai un modello per il popolo di Pontida. Presente anche Roberto Maroni.

Manifestazione Lega Nord a Bologna

IL RUOLO DI BOLOGNA PER IL CARROCCIO. Sono arrivati da tutto il nord-est, ma anche dalla Romagna, dalle Marche, dalla Toscana: un 'golpe' silenzioso nella città del nemico, complice anche le strade deserte della domenica mattina, anche se pare fossero meno dei 10 mila contati dagli organizzatori.  Bologna per la Lega rappresenta da sempre un crocevia fondamentale per le proprie ambizioni. Il fortino da espugnare, dove ai tempi della valanga verde e del centrodestra al governo, si parlava di 'sfondamento' nell'Emilia rossa.

LEGA POST SCANDALI. E da dove oggi, con un partito ancora convalescente per gli scandali dei mesi scorsi e il principale alleato in profondissima crisi di identità, si è deciso di ripartire, contando sull'ambizione di Manes Bernardini, leader incontrastato in città e 'maroniano' di ferro della prima ora: proprio il nuovo segretario lo ha voluto al suo fianco per la ricostruzione, rinnovandogli la fiducia che gli dimostra da dieci anni, al tempo in cui la Lega in Regione prendeva percentuali da zero virgola. "Con noi oggi Bologna è tornata ad alzare la testa, a protestare, a scendere in piazza: io ne sono orgoglioso. Con questa sinistra e nonostante questo governo non lo fa più", ha scandito dal palco Bernardini, omaggiato dai suoi con uno striscione in stile curva rossoblù: 'Manes salva Bologna'.

MONTI FORNERO ANDATE AL CIMITERO: NON CONDIVIDO. Dopo qualche polemiche su uno slogan urlato da un'auto Bernardini precisa: "Non condivido lo slogan 'Monti- Fornero andate al cimitero', né lo giudico accettabile come battuta. Con il clima economico e sociale attuale è meglio non scherzare". Dichiarazione rivolta "a chi cerca di strumentalizzare l'intera manifestazione di oggi, riducendola alla battuta infelice di qualcuno". "Si è trattato di una battuta macabra - aggiunge Bernardini - che poteva essere risparmiata da chi l'ha pronunciata".

"Se rima dev'essere direi: 'Monti-Fornero scendete dal pero', con riferimento a un Governo che vorremmo vedere in pantofole, lontano dalla responsabilità di condurre un Paese e dalla possibilità di fare danni come purtroppo, ahinoi, sta accadendo". "Quella di oggi - conclude Bernardini - è stata una grande manifestazione pacifica di condanna del Governo Monti e delle tasse. In 10mila hanno sfilato a Bologna non contro delle persone, ma contro un Governo illegittimo che ha soffocato di tasse famiglie e imprese e di tagli lineari gli enti locali".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lega Nord in corteo a Bologna: "La città è tornata ad alzare la testa"

BolognaToday è in caricamento