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Bersani/Renzi. PD bolognese si schiera. Donini: "Bersani più adatto"

Bersaniani e Renziani. Ma quale divisione? Raffaele Donini: "Correttezza e rispetto per le primarie". I renziani: "Più vicini all'europa, il sindaco di Firenze non è solo fotogenico"

L’arrivo di Matteo Renzi a Bologna è imminente e la politica locale si riscalda tra frecciatine (ieri sera quella di D’Alema:Non basta essere telegenici") e presunti schieramenti fra Bersaniani e Renziani (scenario: la Festa dell’Unità), anche se poi di divisione di partito se ne parla solo negli strilli dei giornali: “Vigilerò affinchè le primarie si tengano all’insegna della correttezza e del rispetto – dice il segretario regionale del PD Raffaele Donini, “bersaniano” - Dobbiamo lavorare tutti per un confronto politico, remare nella stessa direzione”. Per il “renziano” Piergiorgio Licciardello, presidente del PD di Bologna: “Casini e UDC possono dormire sonni tranquilli, nessuna divisione in vista”, ma “Renzi è certamente un buon candidato”. Dalla parte del sindaco di Firenze c’è anche il consigliere comunale Benedetto Zacchiroli, che Matteo Renzi lo conosce bene: “Sarebbe in linea con l’Europa, fresco e concreto”.

Raffaele Donini, indica le ragioni che lo spingono “convintamente” verso Bersani. “Prima di tutto – spiega - veniamo da un’esperienza che è per certi aspetti ‘fondativa’ del periodo che stiamo vivendo, proveniamo dalla cacciata di Berlusconi e da una fase di responsabilità nazionale da parte del Governo Monti che vede scongiurare per l’Italia la caduta nel baratro economico/politico/sociale. Protagonista di questo periodo è Bersani. Uomo di grande capacità di governo (e lo ha dimostrato come presidente di Regione, come Ministro e anche da Segretario del PD) dotato di tenacia e resistenza e in grado di reggere una responsabilità politica che avrebbe fiaccato chiunque altro. Credo che i progressisti italiani debbano a lui non solo riconoscenza e affetto, ma anche sostegno. Inoltre – continua Donini - sappiano che gran parte dei nostri problemi sono risolvibili è così come in Francia è stato eletto Hollande, in Germania speriamo nell’elezione di Sigmar Gabriel e in Italia di Bersani: insieme potrebbero fare molto perché leader già uniti da una cultura di governo precisa. E’ l’unico modo perché l’Italia resti al passo con questi grandi mutamenti”.

DONINI: “BERSANI GENEROSO E CORAGGIOSO. Il segretario Bersani per Raffaele Donini è la figura più adatta per tenere unito il partito e la coalizione del centro sinistra: “Se mai ci fosse necessità di dare prova della generosità, del disinteresse personale e del coraggio politico di Bersani basterebbe citare la vicenda delle primarie aperte: per statuto il segretario del partito votato è già il candidato premier, ma lui non ha voluto trincerarsi dietro lo statuto e se la vuole giocare”. Ma come giudica Matteo Renzi? “Semplicemente non lo ritengo adeguato a quel tipo di responsabilità, ma questo non significa che io sia disponibile a tollerare un atteggiamento di imbarbarimento, visto che come ho già detto non è ‘ il nemico alle porte’. Inoltre penso che le cadute di stile potrebbero portare alla disunione nel giorno più importante del partito, il giorno successivo alle primarie”.

IL PRESIDENTE DEL PD BOLOGNESE STA CON RENZI. Fra i “simpatizzanti” di Matteo Renzi invece il presidente del PD di Bologna Piergiorgio Licciardello, che afferma: “Inutile nascondersi, simpatizzo per lui: in questo momento guardo con interesse al suo percorso e ritengo possa essere adatto a governare, visto anche come sta superando la prova alla prova dell’ amministrazione cittadina. I risultati parlano per lui, dove si è misurato, ha dato risultati”. Ma, a proposito della sua carica da Primo Cittadino, molti si chiedono come sia possibile che il neo-sindaco di una delle città più belle del mondo non sia abbastanza orgoglioso della sua carica e insegua già altre ambizioni politiche: “E’ un’osservazione lecita – spiega Licciardello – ma mi viene da replicare che i tempi della politica sono quelli che sono e non coincidono con quelli delle persone, la fine del mandato è lontano e l’opportunità è ora. Altrettanto vero è che la campagna per le primarie non dura certo 12 mesi e che anche gli altri candidati hanno cariche importanti che non accantoneranno di certo”.
Cosa risponde alla frecciatina rivolta a Renzi che D’Alema ha riservato ieri sera dal palco della Festa dell’Unità? Che non basta essere telegenici per governare? Rispondo con un’altra battuta: che non basta, ma non guasta.
Come prevede che verrà accolto Renzi a Bologna?
Non posso sapere come, ma posso dire che sono andato a vederlo a Reggio Emilia e che lì erano presenti a sostenerlo, non solo molti giovani, ma anche tanti compagni militanti che lo hanno salutato con calorosi applausi. A Bologna troverà un’accoglienza cordiale e verranno a sentirlo anche coloro che non lo sostengono”.
Quale il valore aggiunto della candidatura di Matteo Renzi?
Un messaggio che può sembrare banale, ma che non lo è: avere il coraggio di mettersi in gioco in prima persona. E’diventato sindaco con le primarie e oggi si misura con i “grandi”. Contenuti politici a parte, è un percorso nuovo che si costruisce in prima persona a parte i contenuti politici, tutti i candidati staranno costruendo porta in più rispetto a una generazione che è stat a guardare faccio cn il mio nome e non sono in attesa di qualcun altro. Non ci sarà nessuna scissione all’interno del PD e comunque vada sarà un successo. Casini e l’UDC possono dormire sonni tranquilli”

ZACCHIROLI: FIDUCIA IN MATTEO RENZI. PIU' VICINI ALL'EUROPA: Anche Benedetto Zacchiroli “vota” Renzi: “Mi piacciono di lui la freschezza e la concretezza, Firenze è governata bene. Ho avuto delle esperienze politiche con lui e posso dire che parla sempre meno degli altri, ma ascolta molto e questo è significativo”. Alla critica di usare Firenze come trampolino di lancio Zacchiroli commenta: “Se il sindaco della mia città fosse candidato io sarei orgoglioso. Dobbiamo allinearci all’Europa, la memoria corta in politica fa moltissimi danni”.
 

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