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Politica Zola Predosa / Via Madonna Prati

Bernardini e l'abuso edilizio: da 30 mq alla villa a due piani

Il candidato e il contenzioso con il Comune di Zola Predosa : "Costruzione irregolare fino a un nuovo condono". Per Fiorini la situazione potrebbe sbloccarsi "se arrivassero nuovi strumenti urbanistici o sanatoria"

Da un piccolo fabbricato di trenta metri quadrati in mezzo ai campi a un edificio di 12 metri per otto, che dall'esterno ha tutto l'aspetto della villetta. È in questo che consiste il presunto abuso edilizio al centro del contenzioso che va avanti da sette anni tra il Comune di Zola Predosa, in provincia di Bologna, e il candidato sindaco di Lega nord e Pdl, Manes Bernardini.

IL CASO - La storia di questo fabbricato in via Madonna dei Prati parte nel lontano 1995, quando il precedente proprietario fece costruire un piccolo fabbricato che, a detta del sindaco Stefano Fiorini, aveva complessivamente una superficie utile di 30 metri quadrati. Sempre il precedente proprietario fece poi realizzare un piccolo pergolato di quattro metri quadrati. Il passaggio di proprietà arriva nel nel 2000, dopo di che il leghista chiese il permesso di fare alcuni piccoli ampliamenti.

Ma nel 2004, durante un accertamento la Polizia municipale si accorse che i lavori stavano andando ben oltre quanto autorizzato: dove prima c'era un piccolo fabbricato di 30 metri quadrati, sorgeva una struttura di quasi 100 metri quadrati, su due piani.
A quel punto, il Comune emise un'ordinanza di sospensione dei lavori, poi il diniego del condono richiesto da Bernardini, cui il leghista si è opposto presentando un ricorso straordinario al presidente della Repubblica.

E ORA CHE SUCCEDERÀ? "In attesa dell'esito di queste due controversie, per il Comune rimane un abuso edilizio", dice il sindaco di Zola Predosa. Il fabbricato al momento, stando alle verifiche fatte dai Vigili urbani, risulta disabitato.
A detta del sindaco Fiorini, al di là del condono negato, resta aperta anche la partita dell'abitabilità di questo edificio, che per il Comune resta un fabbricato che sorge su un terreno agricolo, che "è al di fuori del Piano regolatore del Comune e non ha destinazione edilizia".

La situazione potrebbe sbloccarsi, dice il sindaco, solo "se arrivassero nuovi strumenti urbanistici o una nuova forma di condono o sanatoria".


 (fonte dire)
 

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