rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Acqua pubblica ancora al centro. L’Idv Barbati avverte Hera: “Pronte proteste anti-rincari”

A quorum raggiunto la battaglia per l'acqua pubblica non è ancora vinta. L'Idv in Regione chiede di ribassare le bollette del 7%. Posizioni di 5 Stelle, Centrodestra e una lettera aperta

Liana Barbati, capogruppo in Regione dell’Italia dei Valori ha chiesto ai vertici di Hera e Iren di difendere i cittadini dai rincari sulle bollette e magari abbassare i faraonici stipendi della dirigenza: “Uno schiaffo morale e materiale a chi fa fatica a pagare le bollette. Faremo le barricate per difendere gli utenti dal tentativo di aumentare le bollette dell'acqua per controbilanciare le ingenti perdite in Borsa, come ci fanno sapere loro". L'Idv pretenderebbe quindi "un taglio del 7%, cifra che toglierebbe il profitto sull'acqua" e a i sindaci emiliano-romagnoli soci di Iren ed Hera di "assumersi la responsabilità di rispettare il voto popolare e di sfiduciarli".

I 5 STELLE. "Siccome la non remunerazione dei capitali investiti è contraria agli statuti di Iren ed Hera, società quotate in Borsa, il servizio idrico integrato va tolto dal loro controllo e il settore industriale scorporato da Iren Spa ed Hera Spa” la risposta del Movimento 5 Stelle con una nota congiunta dei consiglieri comunali di Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena - Se la capogruppo regionale Barbati vuole gettare fumo negli occhi per scaricare su altri le proprie responsabilità politiche, visto che Idv è in maggioranza a Reggio, Genova, Torino, Bologna, Modena, Ravenna, Forlì, Ferrara, Rimini, Cesena e ogni dove, il suo giochino è stato scoperto".

PDL. Non è convinto neppure il consigliere regionale pidiellino Andrea Leoni che al sindaco di Modena Giorgio Pighi, dice: "Non si è accorto che la nuova fase politica da lui annunciata come conseguenza del referendum, segnerà anche la fine del modello di governance dei servizi pubblici imposto da decenni dalla compagine di sinistra".

LEGA NORD. Anche il Carroccio, con Riad Ghelfi (segretario provinciale) e Stefano Bellei: "contrasteremo il potere eccessivo del mostro chiamato Hera". "Energia pulita infatti significa energia che non rappresenti un pericolo per la salute delle persone - ricordano in una nota - Ed Hera invece, con la sconsiderata gestione dell'inceneritore, persegue unicamente il guadagno, infischiandosene bellamente del fatto che l'incidenza di tumori nel nostro territorio sia in crescita esponenziale. Acqua pubblica significa che l'acqua deve essere un bene patrimonio della collettività e non può essere erogata seguendo criteri di guadagno. Esattamente l'opposto della logica seguita dal Comune che ne ha assegnato la gestione a Hera la quale, essendo una realtà a scopo di lucro, ha come unico valore di riferimento il proprio bilancio".

LETTERA APERTA. Lettera aperta del Comitato referendario di Bologna alla nuova amministrazione comunale per chiedere di "aprire un ampio percorso partecipativo e di consultazione democratica coinvolgendo nella discussione i consigli comunali, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei consumatori, le associazioni di tutela dell'ambiente e dei beni comuni, dei lavoratori del settore, degli utenti e dei cittadini. Non c'é altra strada possibile".

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Acqua pubblica ancora al centro. L’Idv Barbati avverte Hera: “Pronte proteste anti-rincari”

BolognaToday è in caricamento