Amministrative 2016: ancora nomi dal centro-destra, spunta la 'civica' Ilaria Giorgetti

Non è un periodo rilassato quello che sta attraversando Palazzo D'Accursio, dopo lo scontro tra il sindaco e l'assessore alla cultura Alberto Ronchi, conclusosi con la revoca delle deleghe, ufficializzate ieri dallo stesso Merola in consiglio Comunale. A pochi mesi dalle elezioni amministrative, e mentre il PD tenta di recuperare lo strappo di ieri con Sel, causato proprio dall'estromissione di Ronchi e dallo sgombero del collettivo Atlantide,  

Se la maggioranza cerca di ricompattarsi, in casa centro-destra si susseguono le notizie di nomi e possibili candidati allo scranno di primo cittadino. Il candidato di Forza Italia Galeazzo Bignami ha iniziato il suo giro di incontri nei quartieri di Bologna, ma dal volantino che pubblicizza le iniziative di Bignami, il simbolo e qualsiasi riferimento al partito di Silvio Berlusconi non compare. "E' per questa fase- spiega lo stesso Bignami- tanto si sa da dove veniamo". 

A fine settembre tre compagni di partito e consiglieri a Palazzo D'Accursio, il capogruppo FI Michele Facci con Daniele Carella e Lorenzo Tomassini, consiglieri a Palazzo D'Accursio, avevano lanciato la lista "Uniti si vince. Bologna nel cuore": accanto ai tre azzurri una sagoma di cartone, senza faccia e con un punto interrogativo.

Così come aveva paventato l'assessore Ronchi dopo il suo 'licenziamento ("Spianiamo la strada alla carriera politica di Ilaria Giorgetti") una lista civica senza simboli, alternativa al mandato bis di Virginio Merola, ma anche distante dalle posizioni della Lega nord, potrebbe interessare a Ilaria Giorgetti, presidente del quartiere Santo Stefano: "Non mi auto-candido, anche se molti dei miei cittadini mi chiedono di fare questo passo - ha dichiarato, ma - non voglio una guerra fratricida e qualunque sia il candidato deve essere condiviso da tutti". Lo schema proposto da Giorgetti prevede una squadra che, in nome del bene della città, "viaggi senza simboli e con tanti colori politici, un team che valorizzi il territorio e lo ripulisca dall'illegalità". e conclude "io e Bignami siamo grandi amici, ascoltiamo la stessa 'musica' e potremmo pensare anche a un duetto, ma serve il sostegno di una buona orchestra", commenta Giorgetti, definendosi "una civica".

"Ilaria Giorgetti ha già dimostrato le sue qualità amministrative e credo sia una risorsa a disposizione della città, oltre ad essere una persona che, almeno per quanto ci riguarda, unirebbe". Così Galeazzo Bignami: "Io non sono un civico, Ilaria sì- aggiunge - ed è a capo di una maggioranza su cui convergono tutte le forze di centrodestra oltre che quelle civiche". 

"E' un'amica, ma di certo non è un civico. E non ritengo sia un nome vincente". Dunque, "io vado avanti". Questa la reazione della leghista Lucia Borgonzoni, candidata sindaco del Carroccio a Bologna che attacca: "Forse pensano di fare otto mesi di campagna elettorale tirando fuori ogni giorno un nome diverso, che poi sono sempre le stesse persone - dice alla 'Dire'- semmai Forza Italia dovrebbe iniziare a parlare di contenuti. Questa situazione sta diventando ridicola, mi sembra davvero che stiano facendo una partita a perdere. E' serio davanti ai cittadini tirar fuori un nome ogni giorno dicendo sempre che quello e' il migliore?". Per il candidato sindaco azzurro, Galeazzo Bignami, il nome di Giorgetti sarebbe invece quello giusto per il centrodestra da mettere in campo. "Ho l'impressione che a Bignami vadano bene tutti tranne me", ironizza Borgonzoni.

Senza dimenticare l'ex leghista Manes Bernardini che correrà per la seconda volta per la poltrona di primo cittadino, questa volta sotto l'insegna del gruppo "Insieme Bologna", da lui fondato e una possibile discesa in campo di Filippo Berselli.