rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Centro Storico / Piazza Maggiore

Lavori pubblici e casa, l'assessore Gieri: "Unica città metropolitana senza occupazioni abusive"

L'assessore all'emergenza abitativa e ai lavori pubblici fa il bilancio del suo lavoro: "Abbiamo trovato soluzioni ai problemi, non abbiamo nulla da invidiare anzi, le altre città ci chiedono come facciamo"

Virginia Gieri è il nostro assessore alla casa, emergenza abitativa e lavori pubblici. A lei è inoltre delegata la presidenza della commissione consultiva per la denominazione delle vie della città, una delega che è «la sua passione» e che  ha tanti aspetti interessanti. Ma con l'assessore cominciamo l'intervista che scandisce un po' i primi sei mesi di operato del 2019 con un tema importante e delicato, quello dell'emergenza abitativa. 

Tema casa ed emergenza abitativa: su cosa sta lavorando attualmente il suo assessorato e quali sono gli obiettivi raggiunti ad oggi, quelli che lagari la soddisfano di più? Quali le situazioni critiche e quante le persone a Bologna realmente in difficoltà sul tema casa? 

«Con grande franchezza, questo è l'ambito su cui ho lavorato sodo fin dal primo giorno dall'insediamento, quando le occupazioni abusive erano molte e riguardavano interi immobili e strutture, come gli edifici in via De Maria e di Porta Galliera. Abbiamo da subito messo in campo delle strategie per superare le occupazioni per due ragioni principali: il rispetto della legalità e poi perchè, importante non dimenticarlo, questi diventano luoghi e spazi senza controllo pubblico, dove donne e minori non sono seguiti in modo continuativo. Queste sono proprio le situazioni che hanno bisogno della nostra attenzione. E da subito, a seguito degli sgomberi degli immobili privati occupati, abbiamo risposto al bisogno abitativo di queste famiglie in difficoltà con delle ricollocazioni per chi ne aveva diritto e contemporaneamente abbiamo sciolto due nodi cruciali per la nostra città, ovvero il superamento del Galaxy e l'inizio dei lavori in via Gandusio. Dunque, il primo anno, è stato proprio dedicato alle emergenze, in un momento critico a causa della morsa della crisi economica. Come amministrazione pubblica, non ci siamo rassegnati alle occupazioni (siamo forse l'unica città metropolitana oggi a non averne), abbiamo trovato delle soluzioni e abbiamo raddoppiato gli alloggi di transizione abitativa, che sono pubblici. Nel 2016 in lista di transizione c'erano oltre 200 famiglie, oggi siamo a meno di 30. E' gratificante perchè altre città ci chiedono come abbiamo fatto e personalmente sono molto contenta di questo lavoro, intenso ma duro. Cerco di lavorare con attenzione senza cercare visibilità perchè penso che in passato ci siano state troppe strumentalizzazioni politiche sui bisogni delle persone e credo sia necessario abbassare i toni». 

Estate, tempo di cantieri...quali i lavori pubblici in calendario? Ci sono per i prossimi mesi delle novità da segnalare? Riqualificazioni importanti?

«L'estate sì, è periodo di cantieri e lo sappiamo tutti. La città non è mai spospolata del tutto, ma resta un momento opportuno soprattutto per quanto riguarda le scuole, che sono chiuse e quindi vi si può lavorare: fra quelle al centro dei miglioramenti ci sono per esempio le Carducci le Lavinia Fontana, le Tempesta e le Scandellara e l'impegno è fortissimo. In programma anche il piano su marciapiedi e strade, con ripartenza di alcuni cantieri attardati, il via al piano periferia con gare già fatte. Da fine estate c'è la Caserma del Pilastro (molto desiderata dai cittadini) , la ristrutturazione della Casa Gialla (sempre zona Pilastro), l'ex parcheggio Giuriolo...Sono contenta poi per la conclusione in atto delle bonifiche di amianto: mancano solo 13 immobili, tutti disseminati nella città». 

Come vengono individuate le strade e le zone da sottoporre ai lavori? «E' un insieme di stimoli, che arrivano da un settore costituito da tecnici del Comune (che fanno sopralluoghi e ricerche, anche valutazioni sull'usura) e poi si incrociano i dati con le segnalazioni dei cittadini e dai quartieri. C'è una graduatoria e poi si procede con gli interventi» e dai loro presidente, isruttoria che tiene conto da tecnica e imput dei cittadini. Si fa una graduatoria e poi si passa agli interventi».

Intitolazioni: a chi le piacerebbe dedicare una via, una piazza? Che cosa c'è dietro a questo lavoro? 

«E' la mia passione. Presiedo una commissione toponomastica costituita da cinque membri fra cui il sindaco, due interni e tre soggetti esterni scelti su bando. Essa si riunisce tre volte l'anno e analizza tutte le proposte di intitolazione consoderando suggerimenti dei cittadini, ordini del giorno, proposte del presidente della commissione...poi veine delibarato il nome, si fa una prima valutazione e si incrocia il nome scelto con il luogo, per fare l'abbinamento. E' tutto molto formale, la commissione è l'unica deputata a prendere queste decisioni intergaendo con Istat, Prefettura e Sovrintendenza. Fra le regole che si rispettano: non si intitolano vie e piazza e persone che non siano decedute da meno di dieci anni e non si sostituiscono i toponimi storici perchè fanno parte della storia della città. Ultimammente abbiamo avviato un bellissimo progetto di toponomastica femminile che privilegia le donne meritevoli e include una app con le loro biografie e le storie. Più che a un nome preciso vorrei si realizzasse l'idea di intitolare i nostri ponti, tutti senza nome fatta eccezione di Pontelungo, Pontevecchio, ecc...

Non intitolare spazi e piazza a persone trascorsi 10 anni dalla morte e poi rilievo importante. Altra non sostituire i toponimi storici, non vanno cambiati perchè storia della città e ogni cambio anche per i civici carte di identità ecc...Chiaro e evidente. Po google e cc...iter complesso. Cittàfinita consumo di suolo zero ecc...Scelta Sabatucci. Intitolando tanto spazi considerati intirolati ma non è così, nei Giardini San Leonardo ecc...ma non sono toponimi nei giardini. Genere, progetto toponomastica femminile, due azioni, linea di indirizzi privilegiare i nimi femminili da individuare (Florence niti e Marie Curie due giardini al Savena) dall'altro una app iperbole cliccare sulla strada col toponimo femminile del personaggio. Fra le prossima intirolazioni papabili posso citare Chiara Lubich e Tiziano Terzani». 

Guardando all'Italia e all'Europa: quale città prende come buon esempio per le deleghe che la riguardano? 

«Bologna ha un buon profilo, così come ogni città in realtà. Non è facile rispondere a questa domanda, ma penso che la nostra città non abbia nulla da invidiare a nessuno. Se pensiamo a Barcellona, che fa parlare di sè per il cohousing e a diversi nuovi modi di abitare stimolanto, viene però poi da confrontare i loro 400 alloggi pubblici per tre milioni di abitanti con i nostri 12 mila appartamenti di edilizia pubblica solo nel bolognese. Abbiamo uno strumento importante ed efficiente che funziona, ma restiamo comunque aperti a imparare dagli altri. Sempre però considerando i modelli diversi: la Scandinavia sulla carta ha tanta edilizia pubblica, ma non è puibblica perchè sono case gestite dagli ordini professionali, insomma, per intenderci, le case popolari di Oslo non sono del Comune di Oslo. Una cosa però dovremmo riuscire ad imparare ed è quella di accettare e accogliere i cambiamenti.Quando apriamo un qualsiasi cantiere invece che un plauso, vediamo sempre preoccupazioni e critiche». 

Virginia Gieri. Laureata in Diritto internazionale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, insegnante, madre di tre figli, nel 1992 arriva alla politica attiva nel Partito Popolare durante la segreteria di Mino Martinazzoli dopo una lunga e importante esperienza nel volontariato a sostegno dei bambini disabili. È stata tra i fondatori del Partito Democratico di Bologna. Dal 1999 ha rivestito la carica di vicepresidente nel Quartiere Savena, di coordinatrice della commissione scuola e di direttore responsabile per la pubblicazione del Quartiere sull’infanzia e la terza età. Eletta Presidente del Quartiere Savena nel 2004, viene confermata in questo ruolo per il mandato amministrativo 2004-2009 e riconfermata nel mandato 2011 – 2016.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lavori pubblici e casa, l'assessore Gieri: "Unica città metropolitana senza occupazioni abusive"

BolognaToday è in caricamento