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Politica Fiera / Viale Aldo Moro

Balneari, da tutta Italia davanti alla Regione: no alla Bolkstein

In centinaia a Bologna per bloccare "l'esproprio forzoso delle nostre aziende nel momento in cui scadranno le concessioni, alla fine del 2015

Tutti i simboli delle attività balneari, ombrelloni, salvagenti e un tappeto di bandiere spagnole: tutto per chiedere di non applicare la direttiva Bolkstein al settore balneare. Alcune centinaia di addetti provenienti da tutta Italia dati appuntamento questa mattina sotto la sede della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro con fischietti, tamburi, vuvuzele, striscioni. L'obiettivo principale di questa azione è quello di bloccare "l'esproprio forzoso delle nostre aziende nel momento in cui scadranno le concessioni, alla fine del 2015".

"La direttiva - ha spiegato Nando Cardarelli, delegato nazionale dei comitati balneari - è stata travisata dal governo italiano. Così ci vengono tolte le nostre aziende e il nostro lavoro. Un danno che, per coloro che hanno mutui in essere, si ripercuoterà anche, in caso di esproprio, sui beni dati in garanzia". Le bandiere spagnole rappresentano quella che, per i balneari, dovrebbe essere la strada da seguire e da sostenere: concessioni di 75 anni come deciso da Madrid. Senza aspettare altre decisioni, con una norma veloce che proroghi le scadenze di 30 anni "per poi discutere la futura normativa che deve regolamentare la costa balneare europea".

MICROAZIENDE IN PERICOLO SE PASSA LA DIRETTIVA. Per i comitati, lo spirito della Bolkstein è stato travisato e rischia di creare quei grandi trust che la direttiva dovrebbe combattere. "Le nostre sono già microaziende - ha detto Cardarelli - in media hanno venti addetti. I grandi gruppi immobiliari sono già pronti per partecipare alle aste. Se il discorso è quello dei terreni demaniali, anche le ville e i palazzi che insistono sul suolo demaniale devono essere espropriati. C'é un disegno malavitoso con la complicità della politica e dei sindacati". Sindacati presenti alla manifestazione, ma criticati per un atteggiamento giudicato troppo debole. La manifestazione si è svolta a Bologna perché "sono gli ultimi che sostengono ancora le aste - hanno detto dai comitati - devono fare una dichiarazioe chiara ed esplicita con la quale dicono di essere d'accordo con la nostra proposta". Sul palco anche rappresentanti di Upi e Anci. E' in corso un incontro tra una delegazione dei balneari e l'assessore al turismo della Regione, Maurizio Melucci, e con il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Bertelli.

RICHIESTE AL GOVERNO. "Abbiamo chiesto al Governo di verificare in sede europea questa legge che la Spagna sta facendo per prorogare di 75 anni le concessioni balneari". Così l'assessore al turismo dell'Emilia-Romagna, Maurizio Melucci, poco prima di incontrare una delegazione dei balneari che protestano da ore davanti alla sede della Regione, in una manifestazione nazionale contro le concessioni che la Ue vorrebbe all'asta dall'1 gennaio 2016. "A parità di condizioni - ha detto Melucci - deve esserci parità di trattamento". Il riferimento è alla legge spagnola che "ha avuto un commento positivo in sede europea dalla presidente della commissione Giustizia", mentre l'Italia è invece appena uscita da una procedura di infrazie Ue avanzata proprio perché non è stata ancora applicata la direttiva Bolkestein per la messa all'asta delle spiagge.Una risoluzione per riconoscere ai balneari italiani gli stessi diritti dei colleghi spagnoli.

MANIFESTAZIONE CON APPOGGIO DELLA POLITICA. Intanto fuori dal palazzo della Regione una manifestazione nazionale del settore, il gruppo Pd, insieme ai colleghi di maggioranza e opposizione (con l'eccezione del movimento 5 stelle) ha presentato un documento sull'applicazione della direttiva Bolkestein. "Le Regioni italiane - ha spiegato il capogruppo Pd in assemblea, Marco Monari primo firmatario della risoluzione - che in più occasioni hanno espresso preoccupazione si sono adoperate presso il Governo affinché il provvedimento legislativo di attuazione della Direttiva favorisse comunque la continuità nella gestione degli stabilimenti ed il loro mantenimento nelle mani della piccola proprietà". Nel documento è ricordato come in alcuni Paesi il recepimento della direttiva sia avvenuto con modalità apparentemente contrastanti, ottenendo tuttavia il placet Ue. "In particolare - è scritto nella risoluzione - la Spagna ha prorogato di 75 anni le concessioni demaniali marittime in scadenza nel 2018 per ragioni di tutela ambientale e per la salvaguardia del patrimonio immobiliare e imprenditoriale, evitando così l'asta pubblicà. Il caso spagnolo richiede un confronto immediato fra Governo italiano e vertici europei al fine di verificare anche per l'Italia il sussistere dei presupposti".
 

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