rotate-mobile
Politica

Zacchiroli scrive a Renzi: "Senza le primarie torniamo indietro. E' l'ora del coraggio"

Con le dimissioni di Vasco Errani e l'ipotesi Primarie, il consigliere Zacchiroli spinge sulla consultazione e scrive una lettera a Renzi: "Caro Matteo, lo choc per Errani non può snaturare il PD"

Benedetto Zacchiroli, consigliere comunale del Partito Democratico, ha scritto una lettera al premier Matteo Renzi per chiedere direttamente a lui se le voci sulle primarie per eleggere il nuovo presidente della Regione E-R che non si farebbero, hanno fondamenta e sottolineandone la vitale importanza per un partito che "con le Primarie vince".

Caro Matteo,

i giornali questa mattina dicono che le dimissioni Vasco Errani hanno messo sotto choc il PD dell'Emilia Romagna. Ci può stare. Ma non ci può stare che uno choc snaturi il Partito. Il partito che qui, poco più di un mese fa ha preso più del 50% alle elezioni europee.

Sento e leggo cose che mi fanno sbarrare gli occhi e cioè che le primarie non si farebbero, che si deve arrivare a un candidato unitario. Spero e voglio credere che sia la paura a far dire queste cose e non altro. Ma se facciamo parlare la paura non andiamo da nessuna parte.

Questa è l'ora del coraggio ed è l'ora di far fare un balzo in avanti al partito anche qui, sbriciolando le sue paure con le primarie. I dirigenti che ho sentito e gli avvezzi della politica, dicono o che non c'è tempo o che dividerebbero. Questi temi riportano le lancette dell'era politica indietro di qualche anno, che oggi, misurato in politica, vuol dire qualche era geologica.

Con le Primarie il PD vince, coinvolge e mette il turbo. Senza? È il partito dei camini, del mettere in sicurezza il vecchio e della prospettiva balorda e sgangherata. Gli esempi sono ormai tanti. Uno? A Bologna il commissariamento fu generato nel nostro campo e le primarie aperte contribuirono all'elezione di Merola, per fare un esempio.
I tempi? Per il parlamento il partito ha organizzato primarie in dicembre in due settimane.
Divisivo? Lo è il far scegliere un candidato a organismi regionali eletti, quelli sì, ere geologiche fa.

Io spero che il mio partito, anche per input tuo, sia il partito del coraggio, che non cerca scuse per legittimare la paura ma che sa rimboccarsi le maniche e lascia scegliere il proprio candidato alla presidenza di una delle Regioni più ricche d'Europa, ai suoi iscritti e ai suoi elettori, come da statuto, prendendo esempio dalla nostra storia più recente, che ha riguardato te e tutti noi e che ci ha portato a quelle percentuali che hanno sorpreso tutti.

Qui si dice che deciderai tu. Lo spero. Spero che il Segretario nazionale, tu, sappia col suo sorriso e le sue decisioni che spiazzano sempre tutti, dire forte e chiaro che il PD dell'Emilia Romagna il suo candidato alla presidenza lo sceglierà con le primarie, sentendo la fretta e l'urgenza di farlo, guardando avanti, mettendo in campo le forze migliori che ha, di persone (e ce ne sono tante) che hanno voglia di proporre un orizzonte che parli al cuore e ai sogni di un popolo che oggi vive un nuovo terremoto, ma che ha dato prova che dopo i terremoti si ricostruisce, ci si rialza, con lo sforzo di tutti e non di pochi "eletti" che oggi farebbero meglio a studiare la storia contemporanea, per non sfigurare di fronte a chi li guarda, aspettandosi di scegliere un candidato unitario attraverso le primarie, insieme!

Io ci credo, lo chiederò ad alta voce, e con me tanti altri. Perché il vento non si ferma con le mani (ricordi?) e così non solo si cambia verso, ma si va per il verso giusto, adesso!

Un abbraccio
Zac

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Zacchiroli scrive a Renzi: "Senza le primarie torniamo indietro. E' l'ora del coraggio"

BolognaToday è in caricamento