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Bersani a Bologna: “Appoggio leale a Monti, ma con intelligenza"

Così il segretario Pd replica a quanto lo vogliono troppo allineato con il Governo dei Professori. E aggiunge: "Abbiamo proposto una sui partiti, riforma della legge elettorale, della giustizia, non ho chiuso sulle pensioni". E poi vola all'art 18

Soggiorno bolognese intenso per il segretario nazionale del PD che nel pomeriggio di ieri ha partecipato al dibattito per i 100 anni del Consorzio Cooperative Costruzioni, con Pier Ferdinando Casini e Maurizio Lupi, all’inaugurazione del Cento Imbeni di via del Giglio, con il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, ma che ha trovato il suo momento più intenso questa sera al Teatro Manzoni.
Un parterre di tutti gli esponenti di spicco del partito con il Sindaco Virginio Merola, la presidente della provincia Beatrice Draghetti e il governatore Vasco Errani e tutti praticamente occupati i 1234 posti a sedere per “Italia bene comune”, momento di confronto politico con Pierluigi Bersani, preceduto dagli interventi di Raffaele Donini e Stefano Bonaccini, responsabili provinciale e regionale del partito.
“Il PD bolognese è pronto a prendersi le proprie responsabilità: qui le primarie non si chiedono, si fanno”, così Donini, che rivendica la fusione dei 5 comuni della Valsamoggia come prima vera riforma italiana degli enti locali.
Abolizione dei vitalizi, pubblicazione online delle spese e patto di stabilità regionale, i punti d’onore dell’Emilia Romagna per Stefano Bonaccini che ricorda anche l’emanazione di leggi antimafia, con un pensiero anche a Giovanni Tizian, il giornalista della Gazzetta di Modena sotto scorta per i suoi articoli, presente in sala: “Indipendentemente da quello che scriverai di noi, il PD ti è vicino con affetto e solidarietà”.

“Tornare tra di voi, anzi tra di noi… In queste terre un militante è quasi un dirigente”, le prime parole di Pierluigi Bersani che esamina la crisi del paese, liberalizzazioni, lavoro, Grecia, Europa e la deriva degli anni di Berlusconi e delle destre europee di Merkel e Sarkozy. “Il nostro è un appoggio leale a Monti, ma con intelligenza. Abbiamo idee e testa larga!”, questa la replica di Bersani all’inquietudine di quei militanti che lo vogliono troppo allineato con il Governo dei Professori.Abbiamo proposto una legge sui partiti, - continua Bersani - la riforma della legge elettorale, della giustizia, la lotta alla corruzione, ma non sono tranquillo, anche non lontano da noi, c’è chi gioca la carta del populismo e dell’anti-politica” e un annuncio “Non parteciperemo al Consiglio di amministrazione RAI con questa legge”. E sulla riforma della previdenza il leader pidiellino: ” Voglio bene alla Fornero, ma non ho chiuso sulle pensioni. Chiuderò quando saprò precisamente quante persone si ritroveranno senza lavoro e senza ammortizzatori sociali”. Poi, il segretario non ha potuto sottrarsi dal trattare l’articolo 18: “Tutti i paesi hanno una clausola anti-discriminazione. Il problema non è come uscire dal lavoro, ma come entrare. Non è cancellando le garanzie che si crea lavoro per i giovani. Si ad un aggiustamento, ma è necessaria la coesione”.  
Alla  governance del partito di tutta l’Emilia Romagna, i complementi di Bersani che promette di sbandierare, testuale, l’esempio della Valsamoggia come prima riforma italiana degli enti locali, così come al Governo Prodi, che nel 2008 ha lasciato uno spread a 36 punti e ridotto il debito pubblico. “Il nostro è un partito che non ha padroni e non è servo di nessuno. Siamo il partito del sociale e il partito del secolo e qui lo avete ben compreso. A Bologna e in Emilia Romagna ci sono le forze per rinverdire una tradizione, queste sono le terre del riformismo italiano, la sala macchina del paese!

Dal palco del Teatro Manzoni il segretario lancia “Destinazione Italia”, un viaggio del PD per incontrare i problemi reali del paese: partirà la prossima settimana da Palermo per fare un’inchiesta sul campo, senza sondaggi.
Parola d’ordine della serata appoggio a Monti, essere alternativi alla destra populista e uscire dalla crisi rafforzati, viatico verso una dura campagna elettorale e le elezioni che il PD si prefigge di vincere nel 2013: “C’è chi dice - chiosa Bersani -  che non esistono più destra e sinistra, può darsi, ma quando discuto con la destra io non mi trovo mai d’accordo”.
Al termine dell’incontro, raggianti Donini e Bonaccini che dichiarano a Bologna Today: “Siamo molto contenti e soddisfatti, è andata benissimo, presenti oltre 1300 persone”.

 

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