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Immigrati a Bologna. Bonino e Merola: “Affrontiamo il problema reale della convivenza”

Immigrazione e integrazione, la Bonino ai bolognesi: "Non confondiamo le empatie individuali con le norme e la legalità". Merola: "Non più politica della paura, al via la politica della sostanza"

Emma Bonino a Bologna per discutere di immigrazione e integrazione in una città in cui il 10% degli abitanti è straniero, come anche 1 su 5 dei ventenni: “Distinguere fra problemi reali e falsi, strumentali alla diffusa pratica politica della negazione di una realtà complessa e caratterizzante il nostro Paese”. Merola: “A diciotto anni è giusto scegliere se essere italiani o no: la nuova identità si costruisce con la specificità. Stiamo ragionando su un rapporto con la Tunisia”.

DEMOCRAZIA INCLUSIVA. “La questione dell’immigrazione - spiega la Bonino all'apertura di Molteplicittà - è ancora una questione inesplosa, una questione che ha sempre creato problemi e che in nessun paese ha seguito percorsi legislativi lineari scevri di errori. Ma è importante identificare le problematiche esistenti e individuare efficaci percorsi di analisi e risoluzione delle stesse. E’ fondamentale conciliare libertà e diversità. E’ necessaria una regolamentazione non solo europea sul tema dell’immigrazione, una regolamentazione allargata alla quale tutti devono partecipare attivamente, politica in primis, associazioni economiche, sindacati, università, in stretta sinergia. Dobbiamo sederci  a un tavolo e capire quali siano le loro richieste in un’ottica di relazione tra diritti e doveri. Dobbiamo distinguere problemi reali da problemi falsi, tenendo a mente che quello dell’immigrazione è un fenomeno vivace, in evoluzione e destinato a vivere con noi per molto tempo”.

PER LA CITTA’.“Dobbiamo sostituire la politica della paura con quella della sostanza – dice Merola – importante costruire un percorso di convivenza tra italiani e nuovi italiani grazie a un’adeguata politica nazionale. La via da percorrere non può che essere quella di un impegno congiunto, che realizzi progetti e iniziative comuni, rivendicando la valenza dell’apporto dei migranti anche per la dimensione economica della città

LEGACOOP. Gianpiero Calzolari, Presidente Legacoop Bologna fa gli onori di casa: “Bologna torna ad essere protagonista di una riflessione su una realtà molteplice, quella dei “nuovi italiani”, dimensione che qualifica in maniera nuova la città e impone una riflessione consapevole sul loro contributo sociale ed economico. In questa riflessione, l’esperienza cooperativa gioca un ruolo da protagonista grazie al numero di lavoratori stranieri impiegati e si qualifica ad essere un referente ideale per il confronto, la messa in rete e lo sviluppo di future politiche di integrazione”.

LE VOCI DEI PARTITI. L’Onorevole PDL Giuliano Cazzola ha illustrato l’interrogazione parlamentare che ha promosso sul tema della tutela dei diritti degli immigrati alla luce delle proteste, su scala nazionale, di questi giorni: “Il Governo ha il ruolo di educare all’integrazione. Irresponsabile non porsi il problema di come questa parte della popolazione vive e lavora visto che l’Italia è uno dei 5 paesi europei a maggiore immigrazione e vive un problema evidente di carattere demografico e occupazionale e nell’immediato futuro saremo chiamati a misurarci con livelli sempre crescenti di immigrazione. Fondamentale considerare il contributo che gli immigrati danno quotidianamente garantendo politiche mirate di integrazione che tutelino innanzitutto i diritti fondamentali della persona”. Il Senatore PD Rita Ghedini parla di grave rinuncia del Governo “Sarebbe stato importante che la Legge Bossi-Fini fosse stata in grado di incardinare opportunità lavorative e welfare. Le Istituzioni non hanno attivato strumenti idonei per l’integrazione degli immigrati in Italia. Dobbiamo tornare a ragionare sui permessi di lavoro con tempi idonei, affinché queste persone non siano più ricattabili, ma possano investire sul proprio futuro. Solo così avremo delle persone e non dei fantasmi dai quali difenderci».

LEVORATO. Claudio Levorato, Presidente Gruppo Manutencoop: “In Italia siamo ancora in fase di durissima stagnazione economica e abbiamo bisogno di mettere in atto politiche attive e lungimiranti che ci consentano di gestire in maniera vincente il post-crisi. Ricorrere ai lavoratori stranieri e cercare percorsi di integrazione è un dovere urgente per le Istituzioni che devono impegnarsi a definire politiche di lungo periodo”. Levorato ha poi ribadito che “il nodo vero  è quello della cittadinanza. Bisogna far vedere che scommettiamo sui migranti attraverso l’identificazione di un percorso di vita. Oggi è quanto mai seria la necessità di una maggiore razionalità del dibattito politico a tutti i livelli, locale e nazionale. E anche le imprese devono confrontarsi su questi temi, affrontandoli con politiche attive ed efficaci”.

 

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