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Ipotesi Centro Rimpatrio in città, Merola: "Diverso dall'ex Cie"

La proposta avanzata durante la visita di Minniti, subito le critiche di Lega Nord e Coalizione Civica, a cui Merola risponde via social: "Struttura per chi ha commesso reati. Esempio? Tentato stupro Bassa dei Sassi"

Immigrazione e reati. Un centro di rimpatrio per gli stranieri che delinquono "non ha nulla a che fare con l'ex Cie che io stesso ho contribuito a chiudere". Lo ha precisato il sindaco di Bologna, Virginio Merola, che via Facebook risponde così, per senza citarle, a Lega Nord e Coalizione civica che lo hanno criticato.

"Durante l'incontro con il ministro Marco Minniti promosso dal Pd di Bologna, ho avanzato una proposta a mio avviso molto chiara - afferma Merola - e' necessario decidere la localizzazione di un centro per il rimpatrio nella nostra regione e come sindaco di Bologna ho dato al ministro la mia disponibilità".

Si tratterebbe, spiega Merola, di una "struttura non genericamente destinata agli immigrati privi di permesso di soggiorno, ma per le persone che hanno commesso reati e sono in attesa di identificazione". Il sindaco cita come esempio la vicenda delle Roveri, ovvero il caso dello stupratore che "ha reiterato la violenza sessuale perche' la mancanza di identificazione non aveva permesso la sua espulsione.

A questo servono i centri per il rimpatrio - insiste Merola- e dunque non hanno nulla a che fare con l'ex Cie che io stesso ho contribuito a chiudere". Secondo il sindaco, "le vicende di piazza Verdi, della Montagnola o delle Roveri ci dicono che e' importante avere una struttura di questo tipo, per non ritrovarsi con spacciatori allontanati di volta in volta, aspettando che possano commettere reati piu' gravi". (Dire)

LE CRITICHE DI COALIZIONE CIVICA: "UNA FALSA SOLUZIONE". "Centro per i rimpatri: il Sindaco Merola propone una falsa soluzione. Su un eventuale centro rimpatri per stranieri che hanno commesso reati il Sindaco Merola parla a vanvera, fingendo di ignorare, come sa invece benissimo e come chiunque può leggere nei rapporti parlamentare sui CIE, che la stragrande maggioranza dei trattenuti nei CIE sono sempre stati ex detenuti, sottoposti ad una pena aggiuntiva in vista di un rimpatrio quasi mai effettivamente avvenuto" la nota di Coalizione Civica.

"Senza contare che esistono varie previsioni di legge che consentono a certe condizioni l'espulsione a titolo di sanzione sostitutiva o alternativa alla detenzione o il trasferimento dei detenuti nei Paesi d'origine ai fini dell'espiazione della pena in patria, fino all'ultima norma che prevede l'avvio delle procedure di identificazione all'ingresso in carcere. Nonostante questo, i dati reali delle espulsioni di detenuti sono talmente risibili che il Governo fatica a fornirli.  Se il periodo detentivo e tutte le previsioni di legge non sono sufficienti all'identificazione e all'espulsione, a cosa potrà mai servire la proposta di Merola (subito sostenuto dal segretario PD Critelli)? In quella dimensione che noi ci ostiniamo a chiamare realtà: a nulla. 
Forse l'ennesima sparata del Sindaco è utile solo a fare politica nel modo peggiore, parlando il linguaggio della destra populista e razzista.  Ma alle persone, anche a quelle spaventate, bisogna dire la verità, non prenderle in giro: i CIE, al pari di ogni loro surrogato, non solo sono vessatori e lesivi dei diritti umani, come certificato da tutti gli osservatori sui diritti, e per loro natura a grave rischio (diciamo pure certezza) di abusi di vario tipo, ma sono anche inutili allo scopo e costosi.
Ma il Sindaco queste cose le sa perfettamente e per un certo periodo, non troppo lontano per la verità, le ha anche dette e perfino, forse, pensate.  Evidentemente il vento è cambiato, la cura Minniti impone di recuperare voti spostandosi a destra e proponendo false soluzioni". 

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