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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Il commiato della Cancellieri: “Bolognesi, non siate nostalgici della città di una volta”

Lunedì, dopo 490 giorni di commissariamento, il passaggio di consegne a Virginio Merola. Anna Maria Cancellieri saluta la città "Io e Bologna ci lasciamo bene" e torna a Milano a fare la nonna

Con l’elezione del nuovo sindaco Anna Maria Cancellieri ha ufficialmente portato a termine il suo incarico di Commissario e, dopo l’ultimo impegno istituzionale fissato per domani (la Festa della Polizia), lascerà Palazzo d’Accursio e la città con un po’ di malinconia: “Mi dovrò abituare a vivere in un altro modo – dice – ringrazio Bologna, che mi ha accolta con affetto, e le auguro tutto il successo che merita”.

Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia la saluta così: “Saluto il commissario, che si appresta a lasciare la nostra città dopo oltre un anno di intenso lavoro. In questo periodo con lei ho sempre potuto sperimentare una collaborazione positiva e un'amabile cordialità. Ho conosciuto una persona competente, disponibile e orientata sempre ad affrontare i problemi. Lascia un ricordo bello e anche per questo la ringrazio, personalmente e a nome di tutta la Provincia”.

Anche Vasco Errani ha incontrato la Cancellieri per uno scambio di saluti e il Presidente le ha voluto rivolgere personalmente un ringraziamento non formale "per l’impegno profuso in questi mesi a vantaggio della città di Bologna, per l’alto senso delle istituzioni, con il quale ha assolto al delicato compito di dirigere un Comune così ricco di prestigio e di storia, con una dedizione ed uno stile che hanno lasciato un’impronta positiva nell’intera cittadinanza".

Alla domanda “Come descriverà i bolognesi?” la Cancellieri risponde: “Cordiali, molto. Esigenti, molto, visto che hanno un elevato senso civico, conoscono molto bene i loro doveri di cittadini e pretendono il rispetto dei loro diritti. Da quello che ho capito parlando con la gente per strada Bologna ha molti rimpianti per il tempo andato, e oggi non si sente adeguata a ciò che era. È una città mortificata, che vuole ritornare agli antichi fasti senza però sapere come si fa”.

 

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